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3 marzo 2022

Così il nuovo real estate milanese sta puntando sull'efficienza energetica

Abbiamo parlato del nuovo volto del real estate milanese con Andrea Armanini ed Emanuel Arbib, ceo di iAM Capital.
Così il nuovo real estate milanese sta puntando sull'efficienza energetica

Luigi Dell'Olio
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Luigi Dell'Olio

I vecchi edifici che fino a qualche decennio fa ospitavano le industrie milanesi diventano condomini moderni per chi cerca soluzioni abitative ad alta efficienza energetica. È il business model che caratterizza CS Capital, società attiva nella gestione e investimento in aziende che rispettino fortemente i principi Esg. Ne abbiamo parlato con Andrea Armanini ed Emanuel Arbib, head of real estate e ceo di iAM Capital.

Il real estate è in grande trasformazione: quali sono i principali motori del cambiamento?

Arbib: L’immobiliare sta risentendo, come altri settori dell’economia, dell’esigenza di convivere con il periodo attuale e le sensibilità su qualità della vita, ambiente e accesso a servizi pubblici di qualità. Questi trend si vedono bene nelle zone semi periferiche di Milano, dove esistono università, centri di ricerca combinati a distretti di uffici e di terziario avanzato. Dal canto nostro cerchiamo di offrire una risposta ai nuovi bisogni e lo facciamo partendo dal capoluogo lombardo, in particolare dall’area della Bovisa, ubicata in prossimità dell’ospedale Niguarda e del Politecnico.

Come nasce questa iniziativa e qual è l’approccio seguito?

Armanini: Abbiamo identificato un’esigenza abitativa primaria che cerca immobili ristrutturati o nuovi che abbiano come requisito quello di avere un’alta efficienza energetica e superfici disegnate a misura di young professionals, coppie e famiglie moderne, con nuclei tra due e quattro membri. A Milano, così come in altre città, si sta in parallelo assistendo a una concentrazione degli spazi uffici, artigianali e industriali in distretti specializzati, mentre il terziario disperso sul territorio sta perdendo competitività. Combinando questa analisi all’esigenza di minimizzare il consumo del territorio e del suolo, abbiamo identificato una serie di opifici di metratura compresa tra i 1.500 e 5mila metri quadri da recuperare integralmente e trasformarli in condomini moderni.

Quali sono le peculiarità della vostra iniziativa rispetto ad altre del settore?

Arbib: Puntiamo a fornire risposta alle nuove esigenze abitative senza consumo di suolo, preferendo piuttosto concentrarci su aree dismesse che hanno perso la vocazione produttiva tipica di una fase della città che è profondamente mutata. Ogni intervento è disegnato per creare delle unità abitative di dimensioni idonee ai nuclei familiari moderni e con standard di efficienza energetica elevata anche per minimizzare i costi operativi dei futuri proprietari.

Quali sono i risultati fin qui conseguiti e con quali forze vi proponete sul mercato?

Armanini: Negli ultimi due anni, come CS Capital, abbiamo realizzato circa 60 unità immobiliari nel comune di Milano, grazie a un pool di collaboratori composto da dodici persone specializzate nei recuperi edilizi residenziali su questo territorio. iAM Capital (società di investimento con sede a Londra che investe in green energy, fintech e immobili, ndr) ha effettuato oltre venti acquisizioni prevalentemente di immobili cielo terra a Milano negli ultimi quattro anni e sono presenti in Italia anche con un fondo d’investimento alternativo immobiliare gestito da BlueSgr.