Il tempo è una delle risorse più preziose in finanza. E anche nella vita. Proprio quando l’oggi spaventa, come durante le crisi e la guerra, bisogna avere ancora più fiducia, andare oltre il presente, e continuare a immaginare, anzi re-immaginare il futuro. A ricordarcelo è la Global Money Week 2022, dal 21 al 27 marzo, la settimana dedicata all’educazione finanziaria dei bambini e dei giovani in tutto il mondo. La manifestazione, promossa dall’Ocse-Infe e coordinata in Italia dal Comitato per la programmazione e il coordinamento delle attività di educazione finanziaria (Comitato Edufin), torna quest’anno con il tema “Costruisci il tuo futuro, gestisci bene il tuo denaro (Build your future, be smart about money)” e ci ricorda anche che il tempo è una risorsa in mano ai giovani. E che il futuro appartiene in particolare a loro.
L’educazione finanziaria nelle scuole
Non solo il tempo, però, ma anche il tempismo conta. Conta quando si tratta di agire per avere un impatto sulla realtà, quando si decide di investire in un progetto importante. È il caso dell’introduzione dell’educazione finanziaria nelle scuole, un provvedimento non solo necessario, ma urgente. È giunto il tempo dell’educazione finanziaria a scuola anche in Italia, come già avviene in altri Paesi. Ne ho parlato lo scorso primo marzo, in audizione alla 7ª Commissione del Senato (Istruzione pubblica e Beni culturali), intervenendo nella discussione sui tre disegni di legge (nn. 2307, 50 e 1154) sull’introduzione dell’educazione finanziaria come materia obbligatoria nelle scuole.
Voglio qui riprendere, in occasione dell’apertura della Global Money Week, alcuni punti del discorso al Senato e del lavoro fatto per l’educazione finanziaria. Perché proprio adesso? Perché la scuola, i docenti e gli studenti sono i protagonisti principali di questa settimana. Ed è a scuola che l’educazione finanziaria dovrebbe essere insegnata, non solo una settimana all’anno, ma tutto l’anno. In oltre 20 anni di studi accademici, questo è rimasto per me un punto fermo. Ed è anche un’indicazione del Comitato Edufin, che ho l’onore di dirigere.
Global Money Week: oltre 200 eventi gratuiti e 100 Paesi coinvolti
Con più di 200 eventi gratuiti solo in Italia e oltre 100 Paesi coinvolti, la Global Money Week è la più grande campagna mondiale di sensibilizzazione sui temi legati al denaro per i bambini e i giovani. E celebra quest’anno la sua decima edizione. Un anniversario importante: nel 2012, l’Ocse ha inserito l’educazione finanziaria tra le materie fondamentali da insegnare nelle scuole, al pari della matematica, delle scienze, della letteratura. Conoscere la finanza è oggi come saper leggere e scrivere, perché ci permette di interpretare la realtà, di fare scelte consapevoli, come persone, come cittadini. E, come ho detto in audizione, proprio nella dimensione della cittadinanza e quindi all’interno dell’educazione civica, dei saperi che ci insegnano ad abitare il mondo, questa materia dovrebbe trovare spazio nelle aule scolastiche anche in Italia.
Alfabetizzazione finanziaria: l’Italia migliora, ma troppo lentamente
I tempi per introdurre questa materia a scuola sono maturi. Il livello di alfabetizzazione degli italiani continua a crescere, anche se lentamente, secondo l’ultimo Rapporto sulle scelte di investimento delle famiglie italiane realizzato da Consob, anche grazie al lavoro fatto in questi anni dal Comitato Edufin, dai suoi membri e dai tantissimi stakeholder pubblici e privati. Secondo l’ultima indagine Comitato Edufin-Doxa sull’alfabetizzazione finanziaria degli italiani, l’88% degli intervistati è favorevole all’introduzione dell’educazione finanziaria a scuola, il 77% nei luoghi di lavoro. Ma i confronti internazionali e i dati raccolti dalla Banca d’Italia e dalla Consob e dal Comitato Edufin insieme alla Doxa, ci dicono che la conoscenza finanziaria degli Italiani è ancora bassa. E se la conoscenza è bassa in generale raggiunge livelli preoccupanti tra i gruppi che possiamo considerare già vulnerabili, come i giovani.
Sappiamo anche che la mancanza di conoscenza finanziaria aggrava le disuguaglianze. Inserire l’educazione finanziaria a scuola significa poter cambiare queste statistiche, significa contrastare queste disuguaglianze. Come ho spesso ripetuto in questi anni, le statistiche non sono il nostro destino. Ma, per cambiarle, non possiamo procedere a piccoli passi. C’è bisogno di un salto, di un intervento strutturale che parta dalla scuola. E per non restare indietro c’è bisogno che questo salto si compia in tempi brevi.
Una spinta anche ai mercati finanziari
Sarebbe un balzo in avanti anche in termini di crescita e sviluppo, dei mercati finanziari. La Commissione Europea ha riconosciuto la conoscenza finanziaria tra gli elementi essenziali per costruire un mercato unico dei capitali e promuovere il risparmio e gli investimenti di lungo periodo. Nel Menu of Policy Options approvato dai Ministri e dai Governatori l’anno scorso, durante la Presidenza Italiana del G20, viene espressamente citata l’introduzione formale di conoscenze finanziarie nei curricula scolastici, quale passo importante per costruire competenze finanziarie generalizzate per la popolazione. Da anni i Paesi anglosassoni (ad esempio, il Regno Unito, la Nuova Zelanda, l’Australia) hanno inserito l’educazione finanziaria nei programmi scolastici. Più recentemente, nel 2018 anche il Portogallo ha reso l’educazione finanziaria obbligatoria nelle scuole e proprio nella educazione civica, come proposto in uno dei tre disegni di legge in discussione in Italia (il n. 2307). La Finlandia ha annunciato l’obiettivo di diventare la nazione con la migliore conoscenza finanziaria entro il 2030. Ecco un ottimo esempio di come costruire il futuro!
Anche l’Italia può e deve guardare al futuro con ambizione. E deve farlo puntando ai giovani e ai giovanissimi, all’educazione finanziaria per tutti loro, tutto l’anno.
Il calendario degli eventi della GMW italiana è consultabile sul sito del Comitato Edufin www.quellocheconta.gov.it.
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