Per passione, sei anni fa, il romano Lorenzo Zanola apre su Instagram una pagina dove, senza particolari aspirazioni di business, mette in vendita le scarpe sportive usate che gli serviranno per comprarne di nuove. “Nel 2016, il mercato delle sneaker in Italia non conosceva ancora il fenomeno delle limited edition, così in voga oggi”, spiega Zanola. “Mi dilettavo a realizzare foto ad hoc dei modelli, organizzare contest online, e a volte regalavo qualche prodotto ai fini di aumentare la mia fan base“. Così, mese dopo mese, il pubblico è iniziato a crescere, fidelizzandosi”. Dopo un anno, i clienti iniziano a chiedere nuovi modelli, non più usati, e l’imprenditore romano decide di fare qualche investimento : “Comprai due paia di Adidas Yeezy da poter vendere sulla mia pagina Instagram “.
Qualche tempo dopo nascce Hype Clothinga, brand che offre esclusivi prodotti in edizione limitata, e oggi marchio registrato, che di recente ha aperto le porte della prima boutique a Roma in via Del Babuino 178.
I primi step
Nel 2017 arriva il primo sito web dove pubblica i prodotti da rivendere a livello amatoriale. Poi, nel febbraio 2019, nasce la società Hype Clothinga. “I social sono stati di grande aiuto: non solo per le collaborazioni con influencer e riviste, ma anche per accrescere la brand awareness”, prosegue il manager.
“Oggi la forza dell’azienda è la serietà con cui offriamo i nostri servizi, dedicando cura in ogni dettaglio, forti di un processo organizzativo che assicura al consumatore finale acquisti in tutta tranquillità di prodotti esclusivi. Una realtà che, tramite la sola vendita online, e con un fatturato nel 2019 di 60mila euro, ha raggiunto nel 2020 quota 550mila euro e lo scorso anno ha quasi sfiorato il milione a cifra 930mila euro, con un trend in costante crescita.
Come funziona il mercato del re-selling
Sul sito, tanti i pezzi per veri amanti della cultura street: Nike, Jordan, Yeezy (la linea di Kanye West), e molti altri brand che spesso lanciano collezioni in edizione limitata, ovvero con pochissimi modelli disponibili. “Ed è qui che entra in gioco una piattaforma come Hype Clothinga: spesso, dopo il lancio di queste collezioni, in poche minuti va tutto sold out.
Sul mercato secondario, invece, è possibile acquistarne altri pezzi, ma a prezzi superiori”. D’altronde, si tratta pur sempre di modelli desideratissimi, che creano un forte hype (per rimanere in tema) soprattutto per la Gen Z. In questi anni, inoltre, la società ha investito molto su scelte di marketing oculate e collaborazioni ma anche sulla tecnologia, permettendo ad esempio di pagare con le criptovalute.
La prima boutique fisica
Di recente Hype Clothinga ha aperto la sua prima boutique nella via più esclusiva di Roma, via del Babuino, portando una forte rivoluzione a livello di valutazione aziendale del marchio. “L’online ci ha dato in un certo senso le basi ma trattandosi di prodotti da collezione l’idea del negozio fisico mi è sembrata necessaria. La pandemia ha dimostrato che, nel settore del lusso, a essere premiato è chi riesce a rendere l’esperienza di acquisto emozionale. In effetti, anche se si parla di prodotti sportivi, ormai la moda ci ha insegnato che anche lo streetwear può essere considerato lusso…”.
E per credere alle parole di Zanola basti pensare alle recenti co-lab tra Jordan e Dior, Nike e Louis Vuitton.
Nel primo store fisico di Hype Clothinga trionfa, in particolare, la cura del dettaglio per la client expirience. Studio e ricerca sono stati gli imperativi che li hanno accompagnati durante questi lunghi mesi di progettazione, spiega infatti Lorenzo. Il tutto accompagnato da una vasta disponibilità di prodotti in esposizione e da un’arredamento ad hoc, studiato per una boutique di lusso. E per il futuro? “Questo è un progetto “pilota”, non escludo nuove aperture strategiche sul territorio nazionale e internazionale”.
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