Diane Hendricks ha avuto un figlio a 17 anni, ha lavorato come coniglietta di Playboy per pagarsi le bollette, ha sconfitto per due volte il cancro ed è sopravvissuta alla tragica morte del marito prima di trasformarsi nella donna d’affari di maggior successo degli Stati Uniti. Negli ultimi cinque anni ha triplicato il suo patrimonio, superando i 12 miliardi di dollari. Il prossimo passo: sistemare le scuole e le infrastrutture del Paese prima che gli americani mandino tutto all’aria.
Diane Hendricks si sta per sedere per un’intervista video quando si precipita all’ultimo minuto nella sua cabina armadio. Ritorna con una piccola spilla con la bandiera americana fissata sul bavero del suo blazer nero dal taglio sciancrato. “Amo questo Paese. Sono così fortunata a essere nata in America”, dice. “Non c’è mai stata una porta che non si sia aperta per me. Non ho mai pensato di non poter fare quello che faccio perché sono una donna”.
Il suo patriottismo è sbandierato in ogni angolo della sua casa di 880 metri quadrati nel Wisconsin meridionale. Nel suo ufficio ci sono una statuetta di Ronald Reagan a cavallo e una foto di lei con Donald Trump, vicino a una pila di libri con titoli come The Maga Doctrine, Land of Hope e Back in the Game. Al piano inferiore si trova una stampa numerata di alta qualità, identica a quella appesa alla Casa Bianca ai tempi di Trump, che raffigura dieci presidenti repubblicani che bevono durante un incontro immaginario (Dwight Eisenhower sembra godersi il suo whisky, mentre l’astemio Trump beve una Diet Coke). All’esterno, un bronzo a grandezza naturale dell’Indiano delle Pianure tiene d’occhio tre cavalli di razza Clydesdale in pensione impiegati per la pubblicità Budweiser.
“Realizziamo il sogno americano”
“Realizziamo il sogno americano dal 1982” è lo slogan del distributore di coperture per tetti Abc Supply di Hendricks, che ha sede a Beloit, nel Wisconsin, e ‘orgoglio americano’ è uno dei sette valori fondamentali della società. A tutti i manager viene mostrato un video con la canzone God Bless the Usa del cantante country Lee Greenwood, che la canta spesso dal vivo durante gli eventi aziendali.
Hendricks crede nel sogno americano perché lo ha vissuto in prima persona. Dopo essere diventata mamma da adolescente e avere lavorato come cameriera per pagarsi le bollette, nel 1982 ha fondato con il marito Ken la Abc Supply e l’ha trasformata nel più grande distributore all’ingrosso di coperture per tetti, rivestimenti e finestre del Paese. Dopo la morte di Ken, avvenuta nel 2007, Hendricks ha proseguito la rapida espansione dell’azienda: ha acquistato alcuni concorrenti e ha più che raddoppiando il numero di negozi, fino a portarlo a 900. Nel 2021 il fatturato ha raggiunto i 15 miliardi di dollari. “Quest’anno sfioreremo i 18 miliardi”, dichiara Hendricks. “La nostra non è più una piccola società. È cinque volte più grande rispetto ai tempi in cui Ken era vivo”.
Quanto è ricca Diane Hendricks
Hendricks, che possiede il 100% della Abc oltre a una società di sviluppo immobiliare e a una holding con partecipazioni in 18 aziende, ha ora un patrimonio di 12,2 miliardi di dollari, cioè il triplo di quello di cinque anni fa. La cifra è superiore a quella raggiunta da qualsiasi altra imprenditrice nella storia degli Stati Uniti. Per fare un confronto, la seconda donna d’affari self-made più ricca d’America, Judy Faulkner, pioniera delle cartelle cliniche elettroniche (e anche lei residente nel Wisconsin), ha un patrimonio di ‘soli’ 6,7 miliardi di dollari.
“Non sono sicuro che Ken avrebbe potuto fare le cose che Diane ha fatto”, dichiara Rob Gerbitz, amministratore delegato della Hendricks Commercial Properties, la società immobiliare, che di recente ha sborsato 42 milioni di dollari per un hotel a Santa Barbara, in California, e ha costruito a Beloit uno stadio di baseball per una lega minore da 40 milioni.
Diane Hendricks, trumpiana di ferro
A 75 anni, Hendricks punta ancora al successo. Vuole poter dire la sua su tutto: dalla politica nazionale alla creazione di posti di lavoro, dalla ricerca sul cancro alla riforma della scuola pubblica. “Lo sanno tutti che sono una conservatrice”, dichiara Hendricks, che dal 1992 ha donato più di 40 milioni di dollari ai candidati repubblicani. Tra questi, oltre 5 milioni sono finiti andati all’ex governatore del Wisconsin Scott Walker e 50mila dollari a Scott Pruitt, il famigerato amministratore dell’Agenzia per la protezione dell’ambiente sotto Trump, per consentirgli di far fronte alle spese legali derivanti da una serie di scandali. Hendricks ritiene che uno dei maggiori problemi che le aziende devono affrontare oggi è che non vi sono abbastanza persone che amino il loro lavoro. “Una volta un lavoro era considerato come un dono. Si era orgogliosi di lavorare”, riflette.
Lei ha davvero a cuore questo tema. “Sono così dannatamente vecchia e vado ancora a lavorare perché riesco ancora a pensare. Sento di poter dare ancora il mio contributo”, dichiara Hendricks, che si sveglia alle 5 del mattino ogni giorno feriale e alle 7 è già fuori di casa.
Dalla fattoria a Playboy
Quel tipo di etica del lavoro proviene dalla fattoria casearia della sua famiglia a Osseo, nel Wisconsin, una cittadina rurale a sud-est di Eau Claire con una popolazione di appena 1.800 abitanti. Quarta di nove figlie femmine, alla Hendricks non era consentito mungere le mucche o guidare un trattore (“un lavoro da uomini”, secondo il padre). Aveva comunque molti compiti, tra cui prendersi cura delle sorelle più piccole. Raggiunta l’età di 10 anni, capì di volere qualcosa di più di una vita agricola. “Non voglio essere una contadina e non voglio sposare un contadino”, ricorda di aver pensato. Quello che voleva era indossare un abito blu e lavorare nella city, a Minneapolis, la metropoli più vicina a casa sua.
Questi piani sono naufragati quando, nel 1964, a 17 anni è rimasta incinta ed è stata costretta ad abbandonare la scuola. Si sposò e si trasferì a quasi 200 miglia di distanza, a Janesville, nel Wisconsin. Divorziò tre anni dopo. La neo-mamma single trovò lavoro come coniglietta al Playboy Club locale. “Si fa quello che si deve fare”, racconta la Hendricks di quel periodo.
Presto si trovò a vendere immobili in tutto il Wisconsin meridionale. Iniziò anche a vendere case personalizzate. Fu così che, a 22 anni, incontrò un appaltatore di coperture per tetti di nome Ken Hendricks. Si sposarono nel 1976. In tre anni acquistarono 200 vecchie abitazioni, le sistemarono e iniziarono ad affittarle a studenti universitari. “Pulivo un sacco di gabinetti”, ricorda lei.
L’impero di Abc Supply
Nel 1982 i coniugi hanno dato in pegno tutto quello che possedevano e hanno acceso un mutuo di 900mila dollari per acquistare due negozi di forniture edili in stato di crisi finanziaria. La loro idea era quella di acquistare direttamente dai produttori e poi vendere agli appaltatori e agli ideatori di progetti come Ken. L’ingrediente segreto consisteva nel fornire al cliente un livello di servizio mai visto prima in un settore notoriamente poco friendly. Cinque anni dopo, Abc aveva 50 negozi e un fatturato di circa 140 milioni di dollari.
Nel 1998 la società ha raggiunto il miliardo di dollari di fatturato, nello stesso anno in cui gli Hendricks hanno assunto David Luck, un dirigente della Bridgestone di Chicago, come presidente della Abc. Con Luck al timone, la coppia ha cercato di creare nuovi progetti. “Lei e mio padre avevano la passione di ristrutturare società in crisi, così ne hanno acquistate parecchie per sottrarle al fallimento e ai pignoramenti”, racconta Konya Hendricks-Schuh, una dei sette figli (compresi quattro figliastri).
Tutto crolla (letteralmente)
Poi tutto è crollato. Letteralmente. Il 21 dicembre 2007, di rientro a casa dopo una cena di lavoro, Ken è andato a controllare un nuovo tetto sopra il garage. È caduto ed è morto in sala operatoria la sera stessa.
Molti hanno pensato che Hendricks sarebbe uscita dagli affari. Un concorrente si è offerto di acquistare la società. “Pensavano che, poiché ero una donna, avrei venduto”, racconta Hendricks. Invece, lei chiese a Luck di diventare amministratore delegato e si autonominò presidente. Fu un periodo difficile, e non solo perché aveva perso il marito dopo 40 anni. Tra il 2006 e il 2009 le vendite diminuirono del 7% a causa del crollo del mercato immobiliare. Per la prima volta, la Abc fu costretta a chiudere alcuni negozi.
Nel pieno del caos, tuttavia, Hendricks ha fiutato un’opportunità. Approfittando dei prezzi molto bassi, ha orchestrato la più grande acquisizione di Abc, comprando la concorrente Bradco, un’azienda da 1,6 miliardi di dollari di fatturato, nel 2010. Sei anni dopo, ha investito 674 milioni per L&W Supply, distributore di materiali edili con sede a Chicago. Per finanziare la prima operazione, Hendricks ha ceduto il 40% della sua partecipazione in Abc a un finanziatore, a condizione di poter riacquistare tale quota entro cinque anni. Ed è riuscita a farlo in meno di quattro. “Mi vengono i brividi ancora adesso”, racconta. “Sentivo di aver messo a rischio la società che volevo fosse gestita dai miei figli. Una società che non sarà mai in vendita”.
“C’è ancora così tanto da fare”
Negli anni successivi, Hendricks ha fatto in modo che la sua eredità andasse ben oltre l’attività di copertura dei tetti. In un recente e umido pomeriggio di agosto, si è trovata di fronte a una spettacolare scultura di circa 6 metri per 9 che raffigura una bandiera americana, posta all’ingresso di uno dei suoi progetti preferiti: il nuovo Ironworks Campus di Beloit. Dalla morte di Ken ha speso 85 milioni per riqualificare lo spazio, un tempo un’acciaieria (la bandiera è composta da 230 modelli di macchinari riciclati), e farne un complesso sfavillante che ospita i dormitori locali, la Camera di Commercio di Beloit e 46 piccole imprese, con 1.800 dipendenti.
La Hendricks ha tanti progetti in cantiere. Dopo essere sopravvissuta per due volte al cancro – ha avuto un tumore all’utero a 33 anni e uno al seno a 69 – è ora presidente della NorthStar Medical Radioisotopes, che utilizza la medicina nucleare e i radioisotopi per rilevare e trattare alcune forme di cancro e malattie cardiache. Ha già investito 550 milioni di dollari nella società, che ha un fatturato di soli 10 milioni, ma non si arrende. Nel frattempo, dopo avere constatato che meno del 20% degli adolescenti di Beloit raggiungeva la sufficienza nei test di lettura del Wisconsin, ha contribuito a finanziare una scuola privata in città. L’anno scorso è stata aperta la Lincoln Academy. E sta anche espandendo la sua catena di hotel boutique, spostandosi da Beloit all’Indiana, all’Idaho e alla California.
L’unico vero ostacolo è il tempo. “È la parte più frustrante dell’invecchiare”, dichiara. “Accidenti, c’è ancora così tanto da fare”.
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