Un po’ come accadeva per le Madeleine di Marcel Proust, alle generazioni che nel corso dell’ultimo secolo hanno fatto colazione nella città del David, il nome Chiaverini non suona certo sconosciuto: la storica azienda fiorentina di marmellate fondata nel 1928 entra adesso nel gruppo Le Bontà, realtà agroalimentare toscana di proprietà della famiglia fiorentina Barbagli Carapelli, che a sua volta opera da oltre cent’anni nel settore food.
In una storica che vede l’agroalimentare italiano passare sempre più di mano a gruppi stranieri e a fondi d’investimento non strettamente legati a questo settore, la nuova acquisizione, tra due aziende rigorosamente made in Tuscany, conferma la vocazione a mantenere un saldo legame con il genius loci del marchio, raccontando una case history caratterizzata da una continuità territoriale a gestione, ancora una volta, familiare.
L’ingresso di Chiaverini nel gruppo Le Bontà
La storia imprenditoriale dei fratelli Chiaverini comincia nel 1928 con l’apertura di una piccola realtà artigianale per la creazione di marmellate e conserve nel quartiere fiorentino di Rifredi. La forte dedizione e passione, unite alla semplicità della ricetta, appena tre ingredienti: frutta, zucchero e tempo, si traducono subito in una linea di marmellate confezionate in piccoli mastelli di legno e venduti alle botteghe della città.
In pochi anni, il successo dell’impresa si espande, tanto da raddoppiare la produzione pur mantenendo e garantendo la tradizione del fatto in casa, fino all’inaugurazione nel 2012 del nuovo stabilimento. Proprio perché avviene tra due brand nati nello stesso territorio e con una forte componente identitaria, infatti, l’acquisizione di Chiaverini in Le Bontà garantisce coerenza e continuità di quelli che sono i principi e i valori delle marmellate nate nel 1928, ancora oggi realizzate seguendo la ricetta scritta a mano dai fratelli fondatori.
Il progetto di espansione sul territorio nazionale
Tuttavia, se l’identità rimane saldamente legata alle origini, la visione commerciale della nuova proprietà prevede un’importante espansione nel territorio nazionale e oltre. “Il nostro obiettivo”, spiega l’ad di Le Bontà Andrea Barbagli, “è mantenere intatti i principi, la tradizione, la storia e l’importantissimo heritage dell’azienda di confetture, garantendo allo stesso tempo una spinta, un potenziamento della stessa, per valorizzarla e uscire dai confini strettamente fiorentini. Vogliamo portare questa eccellenza gastronomica locale sul territorio nazionale e internazionale”.
Lo stabilimento rimarrà nella sede di Calenzano e l’assetto operativo non verrà mutato, se non per un ampliamento di personale utile a potenziare la produzione. “Contiamo di investire circa il 15% del fatturato nel 2023″, continua Barbagli.
“Per incrementare lo sviluppo e la distribuzione del mercato italiano. Il progetto, che avrà luogo a partire da questa primavera, è quello di arrivare sul territorio nazionale principalmente attraverso i canali tradizionali della distribuzione di questi prodotti: la grande distribuzione, che ha sempre considerato le marmellate Chiaverini come una proposta premium dandogli il giusto risalto a scaffale, e i negozi alimentari e piccole gastronomie, da sempre promotori fedeli del nostro marchio”.
Le marmellate Chiaverini si possono trovare nell’iconico mastello, così come nella confezione in vetro e nel formato tubetto. Le referenze più apprezzate sono le more di Rovo, arance con scorze e fichi e mandorle, ricette che confermano la vocazione e il rispetto per le marmellate fatte in casa.
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