John Travolta
Lifestyle

Il cinema, lo stile e il jet parcheggiato in giardino: John Travolta racconta le sue passioni

di Mirko Crocoli

John Joseph Travolta, ultimo di sei figli, nato a Englewood nel New Jersey, è stato candidato due volte agli Academy Awards, sia per Tony Manero in La febbre del sabato sera sia per Vincent Vega in Pulp Fiction di Quentin Tarantino, e a ben 7 Golden Globe – uno dei quali vinto per Get Shorty. Tuttavia, oltre al cinema, ha molti altri interessi. Noto al grande pubblico per le sue celebri interpretazioni sulle piste da ballo, il pioniere della disco dance nutre una passione sconfinata per due altri temi in particolare: l’italian style by Perin (produzione tessile compresa) e gli aeromobili civili, quest’ultimi letteralmente parcheggiati nel giardino di casa in Florida.

Il cinema: quanto ha guadagnato John Travolta

A soli 21 anni Travolta era già un’affermata stella del red carpet con ingaggi faraonici. A metà degli anni ’90 i suoi cachet navigavano intorno ai 10 milioni di dollari a lungometraggio. 60 film e decine di serie Tv per un incasso totale che rasenta i 4,5 miliardi. 100 milioni di rendita nei soli Stati Uniti per una manciata di titoli che fanno parte della storia del cinema, tanto che per il suo Danny Zuko in Grease ancora riceve royalty. 

Gentile, affabile, generoso soprattutto quando si tratta di beneficienza (noti i suoi aiuti al Nelson Mandela Children’s Fund e all’Heroes Health Fund, così come ad Haiti), ma anche oculato e attento agli investimenti, l’attore americano lo ammette in un’intervista: “Questa è la mia vulnerabilità personale, ma è anche una forza in sé. Lavoro duro per i miei soldi. Non mi piace sprecarli e non mi piace perderli”.

Il legame con l’Italia e con il suo lifestyle designer veronese

Scorre sangue italiano nelle vene della star di Hollywood, giacché la famiglia del padre Salvatore “Sam” Travolta (imprenditore nel campo dei trasporti ed ex giocatore di football) era originaria di Godrano, comune dell’odierna Città Metropolitana di Palermo. E il suo legame con l’Italia continua ancora oggi: lo dimostra il fatto che da alcuni anni, a prendersi cura del suo guardaroba, è il lifestyle designer Matteo Perin. Veronese doc, statunitense d’adozione.

John Travolta e Matteo Perin (foto recente pochi giorni fa)
John Travolta e il suo lifestyle designer Matteo Perin

Ed è proprio lo stilista (che ha collaborato anche con Al Pacino, Morgan Freeman, Will Smith, Sofia Milos e Marisol Nichols) a raccontare qualche aneddoto che lo lega al suo cliente: “Con John collaboriamo da ormai otto anni. Oltre il 90% di quel che indossa l’ho creato sapendo esattamente come e quando li avrebbe indossati e rispettando le esigenze di quel momento. La prima volta che dovevamo conoscerci non sono potuto andare per il compleanno di mio figlio, aveva 3 anni. Lui mi ha aspettato e, alle mie pronte scuse, ha poi ribattuto dicendo che avevano molto apprezzato il mio forte senso della famiglia. Ricordo che c’era anche sua moglie, Kelly Preston”.

L’amore per il volo e il suo Jet da 77 milioni di dollari

E poi arriva il volo. Travolta ha licenze per pilotare una dozzina di aerei: l’ultima ottenuta, in ordine cronologico, è quella per i mastodontici 737. Ne ha posseduti diversi, all’interno di una collezione degna dei migliori cultori del volo: dai 707 al Bombardier Challenger 601 Learjet ai 727 (sempre Boeing), passando per alcuni jet Gulfstream. Il gioiello della collezione di Travolta, tuttavia, doveva essere il Boeing Business Jet, che aveva acquistato circa 20 anni fa. TheTravel.com ha riferito che il jet vale circa 77 milioni di dollari – 57 milioni come prezzo base con ulteriori 20 milioni in costi di progettazione e installazione degli interni. Il jet ha un’autonomia di carburante di 6.000 miglia, il che significa che Travolta può andare molto lontano con esso prima di dover fare rifornimento.

Un amore salvifico, come lui stesso ha avuto modo di definirlo: “L’aviazione mi ha sempre aiutato. Posso guardare attraverso il programma e la brochure di una compagnia aerea e rallegrarmi. Se li vedo fuori dalla camera da letto sono felice, resto tranquillo”. È ambasciatore della compagnia di bandiera australiana Qantas e, come se non bastasse, cura personalmente anche gli interni dei suoi aeromobili. Il tocco del gusto personale non deve mai mancare.   

Lo stile, l’Italia e la figlia Ella nel cuore di John Travolta

Ma tra gli amori, il volo non è l’unico a contendersi il primato. Per sua ammissione sui gradini del podio ci sono a pari merito cinema, danza e musica. C’è spazio anche per una promessa: “L’Italia è tra le mie mete preferite. Fa parte della mia eredità. Presto tornerò”. 

Mr Travolta, nella sua carriera tanti ruoli memorabili. Tony Manero, Danny Zuko, Vincent Vega, Chili Palmer. A quale personaggio si sente più legato? 

Emotivamente, con ogni probabilità, al carattere del personaggio del film Phenomenon del 1996 con la regia di John Turteltaub. Si chiamava George Malley e aveva una specie di passione per le persone che credo di avere in comune con lui.   

Da circa 10 anni è seguito dallo stilista italiano Matteo Perin. Corretto?  

Sì, giusto. Perché Matteo capisce che la sua visione deve anche far parte della tua. Lavorare con lui diventa uno sforzo collaborativo, collettivo, scambievole.

Perché gli uomini dovrebbero avere in casa capi firmati Perin? 

Perché è un guardaroba che sarebbe personalizzato secondo i tuoi gusti e ti farebbe sentire sicuro di come appari.

Come descriverebbe con due parole l’uomo Perin? 

Un uomo elegante e orgoglioso!

Sua figlia Ella si è affacciata di recente al mondo della musica. È da poco uscito il primo singolo “Dizzy”. Il suo punto di vista? 

Devo dire che Ella ha un grande dono: il dono di comprendere la melodia, di comprendere il testo, di comprendere il messaggio e, soprattutto, di capire come muovere emotivamente l’ascoltatore.

Ultimo film in programmazione? La vedremo al cinema?

Sì, ho tre film in uscita presto: uno si chiama Paradise City, con Bruce Willis, l’altro American Metal, con Stephen Dorff, e infine uno che sto attualmente girando, Cash Out, con Kristin Davis. 

La Febbre del sabato sera ha segnato un’epoca. Tony Manero fu un’icona di stile e moda. Ce lo conferma?

Sì, assolutamente, in ambito di stile e moda l’abito bianco completo e la camicia nera è sicuramente stato un icona degli anni ’70, proprio come l’abito bianco di Marilyn Monroe lo fu negli anni ’50. 

E poi c’è il grande amore per il volo. Ne abbiamo parlato prima. Il podio delle passioni di John Travolta?

Sul podio ci vanno di diritto il cinema, il volo, la danza e la musica.

A quando in Italia? 

Vi dico che mi vedrete spesso in Italia. Ci vengo almeno una volta all’anno ed è una parte importante della mia eredità. Il mio amore è forte e profondo per tutti voi, e lo sarà sempre.

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