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Elon Musk licenzia ancora: via il 10% dei 2.000 dipendenti di Twitter rimasti

Elon Musk licenzia ancora. Secondo quanto riportato dal New York Times, il miliardario americano ha deciso di licenziare almeno 200 dipendenti di Twitter, ovvero circa il 10% dei circa 2.000 che lavoravano ancora per l’azienda. Nei mesi scorsi Musk, che ha acquisito la piattaforma di social media in ottobre, ha drasticamente ridotto la sua forza lavoro, che inizialmente era di circa 7.500 dipendenti. L’obiettivo? Ridurre i costi.

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Aspetti principali

  • I licenziamenti sono arrivati dopo una settimana in cui per i dipendenti è stato difficile comunicare tra loro. Come hanno dichiarato al Nyt cinque dipendenti, il servizio di messaggistica interna dell’azienda, Slack, è stato messo offline, impedendo ai dipendenti di chattare tra loro o di consultare i dati aziendali.
  • In seguito, sabato sera, alcuni dipendenti hanno scoperto di essere stati disconnessi dai loro account di posta elettronica aziendale e dai loro computer portatili: il primo indizio dell’inizio dei licenziamenti.
  • I tagli hanno riguardato diversi ruoli: product manager, data scientist e ingegneri che lavoravano all’apprendimento automatico. Inoltre, anche il team che si occupa della manutenzione dei servizi attraverso i quali Twitter guadagna, è stato ridotto da 30 a 8 dipendenti.

Licenziati anche i fonder di due app

Tra le persone colpite dai licenziamenti ci sono anche i fondatori di piccole aziende tecnologiche acquisite da Twitter nel corso degli anni. Tra questi c’è Esther Crawford, che ha fondato un’app utile alla condivisione dello schermo e di video chat chiamata Squad e Haraldur Thorleifsson, il creatore dello studio di design Ueno, che Twitter ha acquistato nel 2021.

Una riduzione drastica

La tornata di licenziamenti di sabato è stata una delle più consistenti da quando, a fine novembre, Musk ha comunicato ai dipendenti, in una riunione interna, che non c’erano più in programma riduzioni del personale. Dopo i maxi-tagli che hanno riguardato circa 3.700 dipendenti, ovvero circa la metà della forza lavoro dell’azienda, il miliardario attraverso altri licenziamenti e dimissioni ha visto l’organico di Twitter ridursi fino ad arrivare a circa 2.000 dipendenti.

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