Articolo tratto dall’allegato Small Giants del numero di marzo 2023 di Forbes Italia. Abbonati!
Il caro energia è la grande sfida che il nostro sistema economico, già provato dagli effetti della pandemia, sta affrontando e affronterà nel prossimo futuro. Una situazione che grava su imprese e famiglie e che ha determinato un incremento del costo di molti beni di consumo e un tasso di inflazione in progressivo aumento.
Circostanze che, in un sistema produttivo già messo a dura prova dagli effetti del covid-19, rischiano di generare ripercussioni importanti sulle imprese e di conseguenza sull’intero scenario economico del nostro Paese.
Le prospettive di una ripresa post-pandemica hanno subito un brusco arresto a inizio 2022 con lo scoppiare della guerra Russia-Ucraina e il conseguente shock energetico.
L’importanza delle Pmi per Sace e Generali
In Italia sono almeno 120mila le imprese che rischierebbero di chiudere i battenti a causa del costo dell’energia, ormai difficile da sostenere. Il segmento più esposto alle conseguenze dell’attuale situazione geopolitica è quello delle aziende di piccole e medie dimensioni.
Secondo quanto riportato dal rapporto Cerved Pmi 2022, l’indice di rischio potrebbe salire portando le piccole e medie imprese sane a ridursi dall’attuale 46,7% al 35,7%; quelle esposte a rischio invece potrebbero crescere dal 5,7% al 7,5% e quelle vulnerabili dal 13,9% al 20,8%.
Anche i fatturati potrebbero subire contrazioni in media dell’1%. Una situazione che potrebbe generare reazioni a catena dai gravi effetti, soprattutto per quei settori ad alta dipendenza dal gas e dall’energia.
Affermare che le Pmi sono la colonna portante dell’economia italiana è quasi scontato considerando che rappresentano il 95% delle 4,4 milioni di imprese attive in Italia.
È infatti indubbio il ruolo cardinale che queste rivestono nel sistema Paese, dal momento che danno lavoro a circa 7,3 milioni di persone e contribuiscono a portare le eccellenze e le specificità dei nostri territori nel mondo.
La dilazione delle bollette
In un contesto del genere diventa dunque prioritario individuare delle soluzioni che contribuiscano a sostenerle concretamente. È proprio con l’obiettivo di sorreggere le aziende di piccole e medie dimensioni e contenere i gravi effetti legati all’aumento delle forniture energetiche che Generali ha aderito alla garanzia di Sace per la dilazione delle bollette fino a 24 mesi, che potrà arrivare fino a 36 mesi nell’ambito del decreto Aiuti Quater.
Una convenzione che vede in prima linea il colosso assicurativo e la contro garantita dallo stato a sostegno dell’economia reale. Nello specifico l’intesa prevede la possibilità di rateizzare i pagamenti delle bollette energetiche per le pmi che ne avranno i requisiti.
Sace garantirà il 90% delle coperture assicurative cauzionali emesse da Generali in favore delle imprese consumatrici di energia elettrica e gas naturale. Alla Convenzione ha aderito anche Cattolica Assicurazioni, società del Gruppo Generali.
“Generali vuole essere partner di vita anche per il sistema produttivo italiano. Supportare il mondo delle imprese, con un’attenzione particolare alle Pmi, è infatti parte integrante del nostro business”, afferma Massimo Monacelli, general manager di Generali Italia.
Sace e Generali, il sostegno alle Pmi
Un’iniziativa che testimonia l’impegno di Generali nel sostenere il tessuto economico nazionale e che si inserisce in un più ampio piano che vede il leone di Trieste in prima linea nel favorire la nascita, lo sviluppo e l’irrobustimento delle Pmi.
“Questo accordo con Sace si inserisce nella nostra strategia di essere l’assicuratore di riferimento delle aziende e per rispondere al meglio alle esigenze in continua evoluzione dei nostri clienti e di tutti gli stakeholder”.
D’altra parte, ancora una volta il gruppo assicurativo finanziario controllato al 100% dal Mef si schiera dalla parte delle Pmi. Sace infatti ha messo in campo diverse soluzioni per arginare il forte aumento dei costi energetici, offrendo la possibilità di dilazionare il pagamento delle fatture ma anche coprendo il rischio di mancato pagamento.
“Insieme a Generali, noi di Sace confermiamo il nostro impegno al fianco delle imprese italiane”, ha commentato Alessandra Sbardella, responsabile reinsurance di Sace.
“Grazie a un’ampia gamma di strumenti e soluzioni siamo oggi più che mai vicini alle imprese, soprattutto le Pmi, in linea con gli obiettivi del Piano Industriale Insieme 2025, per fornire un supporto concreto a fronteggiare il caro energia e assicurare continuità alle loro attività economiche”.
6 miliardi di investimenti garantiti
Già attraverso Garanzia Italia, lo strumento emergenziale per le imprese colpite da covid-19, complessivamente, da aprile 2020 al 30 giugno 2022 Sace ha garantito 42 miliardi di euro su circa 6.400 richieste ricevute. Ancora, nell’ambito del Green New Deal, attraverso le Garanzie Green, Sace ha concluso quasi 230 operazioni per un totale di circa 6 miliardi di contratti e investimenti garantiti.
Un esempio di collaborazione tra pubblico e privato per un obiettivo comune. Salvare le migliori energie imprenditoriali italiane, offrire un sostegno concreto, aiutarle a superare questo momento caratterizzato da grande complessità e incertezza.
Sostenerle nelle grandi sfide del futuro: digitalizzazione, sostenibilità, innovazione, internazionalizzazione. Questo l’obiettivo da raggiungere, la sfida che il nostro Paese deve vincere per affrontare le turbolenze, uscire dalla tempesta a testa alta e riprendere il percorso di crescita.
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