La recessione economica e la crisi d’impresa continuano a essere un campanello d’allarme per la maggior parte degli imprenditori. È quanto emerge da un’indagine condotta dalla multinazionale britannica EY su sfide, strategie e prospettive future del tessuto aziendale italiano. Nello specifico, l’87% degli intervistati (100 le imprese coinvolte nella ricerca) ritiene probabile un’evoluzione recessiva dello scenario economico, anche se il 65% sostiene che un periodo di regressione avrebbe durata più breve ed effetti meno distruttivi rispetto a quelli vissuti in passato.
Talento
Per affrontare questo scenario, le aziende intervistate da EY sono convinte che sia necessario investire su tre fronti principali: talento, digitalizzazione e sostenibilità. Per quanto riguarda il primo, è necessario considerare che il mercato del lavoro è totalmente cambiato negli ultimi anni. I giovani infatti non cercano più soltanto un buon posto di lavoro, ma anche flessibilità e inclusione. Per questo, il 37% degli imprenditori intervistati ritiene che sia fondamentale garantire percorsi di carriera basati sulla meritocrazia, mentre per il 28% è necessario puntare su ambienti di lavoro inclusivi.
Digitalizzazione
Per quanto l’innovazione digitale nelle aziende sia in crescita, il Paese ha ancora un gap importante da colmare con il resto d’Europa, soprattutto nei servizi offerti dalla Pubblica Amministrazione al cittadino. Per questo, secondo la ricerca di EY, il 26% degli imprenditori ritiene prioritario investire in data analytics, mentre il 25% pensa sia fondamentale la formazione in materie digitali. Il 24% delle imprese intervistate invece vede la necessità di ripensare la fabbrica in ottica sempre più interconnessa, grazie all’integrazione di nuove tecnologie volte all’ottimizzazione della progettazione e dei processi.
Una spinta importante alla digitalizzazione del Paese sarebbe dovuta arrivare dal PNRR, ma per gli imprenditori gli investimenti in tecnologia legati al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza non hanno avuto lo slancio atteso. Secondo il 40% di loro infatti usufruire delle misure messe in campo dall’Europa risulta troppo complesso e il 42% ritiene che sia necessaria una semplificazione nell’accessibilità alla finanza agevolata. Il 14% delle aziende è infine favorevole a una maggiore integrazione tra la PA centrale e quella locale, al fine di supportare la trasformazione digitale.
Sostenibilità
Da anni ormai la sostenibilità è diventata una condizione necessaria per fare impresa, resa ancora più importante dall’attuale contesto geopolitico, che ha portato a crisi energetica e scarsità di materie prime. Dall’indagine di EY emerge come il 56% delle aziende consideri primario investire nei propri processi e nell’innovazione di prodotto, mentre il 31% ritiene cruciale puntare sull’economia circolare. Per il 25% del campione invece è fondamentale ridurre l’impatto ambientale del ciclo produttivo.
I segreti del successo italiano
“Nonostante il momento storico che stiamo vivendo sia influenzato da eventi straordinari, l’Italia si mostra resiliente e l’imprenditoria del nostro Paese continua a registrare successi marcando una costante crescita”, ha commentato la ricerca Paolo Zocchi, EY Private Leader di EY in Italia. “Secondo il 34% degli imprenditori intervistati il segreto di questo successo italiano risiede nella forte flessibilità dimostrata dalle nostre risorse nel trovare velocemente soluzioni innovative. Per superare quindi gli ostacoli del momento, gli imprenditori puntano sulla rapida e continua diversificazione degli investimenti, con un focus in particolare su talento, competenze, digitale e sostenibilità”.
Per altri contenuti iscriviti alla newsletter di Forbes.it CLICCANDO QUI .
Forbes.it è anche su WhatsApp: puoi iscriverti al canale CLICCANDO QUI .