Elias Eneh Blackhope
Small Giants

Così Blackhope vuole far riscoprire lo streetwear

Articolo tratto dall’allegato Small Giants del numero di giugno 2023 di Forbes Italia. Abbonati!

Un marchio di abbigliamento di fascia medio-alta, pensato sia per un pubblico maschile, sia per un target femminile, caratterizzato da un design e una produzione completamente made in Italy. Si chiama Blackhope Italy la scommessa imprenditoriale di Elias Eneh, giovane italiano di origini nigeriane “da sempre mosso da una profonda passione per la moda e per il design di abbigliamento e calzature, maturata nel corso della mia formazione e nei primi anni di carriera”.

Dopo aver conseguito un diploma superiore professionale presso l’Istituto di Moda Ruzza di Padova, Eneh ha iniziato a viaggiare, ha vissuto per due anni a Londra, è andato in Nigeria, “dove ho riscoperto le mie radici”, ha collaborato con diversi brand del fashion e ha svolto uno stage per un brand di moda emergente a Parigi. “Un’esperienza formativa fondamentale, grazie alla quale ho potuto apprendere le tecniche per il confezionamento di abiti da sera e da giorno, dal cucito alle riparazioni, e ho potuto approfondire la conoscenza delle diverse qualità dei tessuti. Questo percorso mi ha fornito le basi per capire, dall’interno di una maison, come è organizzata e opera un’azienda di moda sia da un punto di vista creativo sia imprenditoriale”.

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Un brand con due anime

Il lancio di Blackhope Italy è dunque figlio del “bisogno che ho sentito di creare una realtà in cui le mie radici, le mie capacità e le mie ambizioni potessero trovare realizzazione, coniugando le mie due anime, quella legata all’Africa e quella italiana. Come? Dando vita a un marchio di abbigliamento che potrebbe essere definito streetwear, ma che in realtà è caratterizzato da un lato da quell’approccio sartoriale che è tipico dei marchi del lusso italiano e dall’altro da quei colori vivaci e quelle linee provocatorie ed informali che sono propri della corrente della Pop Art di artisti come Andy Warhol, Basquiat e Jeff Koons”.

L’ambizione di Blackhope Italy è diventare un brand di riferimento per tutti i ragazzi che si identificano nella cultura suburbana contemporanea, “in un ambiente sempre di più influenzato dal multiculturalismo e dalla scena casual e sportiva di marca, un brand dunque caratterizzato da grafiche e colori appariscenti, ma anche da abbinamenti di stili estremi con capi di lusso e capi economici indossati nell’ambito dello stesso outfit”. Senza dimenticare la sostenibilità ambientale, “uno dei valori principali di Blackhope Italy: il nostro abbigliamento è realizzato con materiali eco-friendly grazie a processi produttivi a basso impatto ambientale, il riciclo dei materiali di scarto e una filiera corta per garantire la massima qualità del prodotto”.

L’idea alla base del progetto, prosegue Eneh, “nasce dalla volontà di riprendere quella moda diffusasi negli anni ’80 e ’90 del secolo scorso negli Stati Uniti, che vedeva i ragazzi di strada vestirsi con l’abbigliamento sportivo di alcune marche specifiche con taglie fuori misura. Un fenomeno che raggiunse il suo successo quando si legò con il mondo della musica rap, hip-hop e con la cultura nera delle città americane e successivamente europee, soprattutto in Francia. I capi di Blackhope Italy reinterpretano questo stile adattandolo al contesto minimalista e sofisticato di oggi, pur mantenendo la comodità e la fluidità tipiche dell’abbigliamento sportivo di allora, così come i colori audaci e vivaci in voga in quegli anni”. La produzione nel tempo sarà sempre più diversificata e spazierà dalle t-shirt alle felpe, dalle tute alle scarpe, dai cappotti alle borse, sino a zaini e accessori.

La distribuzione

La strategia distributiva di Blackhope Italy è multicanale e punta sia sulle piattaforme online sia sui punti vendita fisici. “La vetrina ufficiale del brand è il sito e-commerce multilingue, un progetto che si contraddistingue per la sua chiarezza e semplicità d’uso offrendo contenuti essenziali senza trascurare foto e informazioni dettagliate sui prodotti. I canali social, invece, vengono sfruttati per divulgare l’immagine del marchio attraverso una comunicazione fresca e ricca di immagini dei capi, oltre che per intraprendere collaborazioni con influencer a fini promozionali”.

Per quanto riguarda la distribuzione fisica, “stiamo individuando negozi e atelier di abbigliamento affini allo stile di Blackhope Italy, al fine di stabilire collaborazioni o accordi di conto vendita aumentando così la visibilità e l’autorevolezza del marchio. I nostri prodotti saranno inizialmente disponibili in una serie di negozi di lusso situati in Veneto. Inoltre, i nostri agenti stanno definendo accordi per ampliare la distribuzione all’estero presso diversi negozi situati a Dubai, Londra e Parigi, con l’obiettivo di entrare successivamente anche nei mercati giapponese e russo”. Blackhope Italy punta ad arrivare ad un fatturato complessivo di 400mila euro entro il 2025, con una marginalità del 60%. “Nel nostro percorso di sviluppo, non escludiamo infine l’idea di poter contare su un partner industriale o finanziario, ma solo se realmente interessato al nostro progetto imprenditoriale e alla sua crescita”.

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