I cittadini sono pronti a fare il salto definitivo verso la mobilità elettrica. O, almeno, dicono di esserlo. Se il 70% degli italiani è intenzionato infatti a comprare un veicolo elettrico, quelli immatricolati da gennaio a oggi sono solo il 3,9%. A rilevare questo enorme divario è lo EY Mobility Consumer Index 2023, lo studio annuale condotto da EY su 20 Paesi, inclusa l’Italia, che analizza i cambiamenti nelle abitudini dei consumatori nel settore della mobilità.
Cosa frena l’acquisto?
Nonostante nell’ultimo anno i punti di ricarica siano aumentati del 47%, a frenare i cittadini verso il passaggio definitivo all’elettrico è soprattutto la percezione di un’infrastruttura non adeguata (40%), seguita dal prezzo d’acquisto (42%), anche se questo risulta essere meno impattante rispetto a due anni fa (quando sfiorava il 60%), grazie anche ai sussidi presenti. Come terzo deterrente i consumatori indicano il range di autonomia (30%), ancora troppo basso.
La situazione mondiale
Il rapporto evidenzia comunque come l’Italia sia tra i Paesi maggiormente orientati a cambiare il proprio parco veicoli in direzione dell’elettrico, dietro solo alla Cina (75%) e davanti a Norvegia (67%), Svezia e Giappone (64%). Gli Stati Uniti invece sono il Paese dove, nell’ultimo anno, la fiducia nei confronti dei mezzi elettrificati è cresciuta di più (+19%).
La benzina costa troppo
Ma quali sono i motivi che spingono gli italiani a voler acquistare un veicolo elettrico? Secondo il report di EY, il primo non è la sostenibilità, bensì l’alto prezzo dei carburanti (40%). Le tematiche ambientali costituiscono la motivazione principale per il 38% degli intervistati.
Stili di vita e bisogni dei consumatori
A prescindere dal tipo di veicolo, in Italia si registra un aumento dell’utilizzo dell’auto personale (+10%), mentre è in calo l’uso dei mezzi pubblici (li usano solo il 29% degli intervistati italiani contro il 41% di quelli globali), così come quello degli strumenti di shared mobility (-10%), del car sharing (-6%) e di biciclette e monopattini (-3%). È in aumento invece l’utilizzo di moto, scooter e motorini (+5%).
Questi dati acquistano maggiore senso se confrontati con lo stile di vita e i bisogni dei consumatori. A differenza degli anni scorsi infatti, si sta assistendo a un progressivo ritorno al lavoro in presenza, con solo il 14% degli intervistati che dichiara di praticare lo smart working per più di 3-4 giorni alla settimana (lo scorso anno erano il 20%). Il lavoro ibrido rimane comunque la modalità prediletta da circa il 50% del campione intervistato, anche se il dato è inferiore di oltre il 10% rispetto alla media globale.
“Bisogna accelerare su infrastrutture e customer experience”
“I risultati italiani evidenziano un’importante propensione dei consumatori ad acquistare un veicolo elettrico o ibrido”, ha commentato Giovanni Passalacqua, partner e automotive consulting leader di EY in Italia. “Nonostante i grandi passi avanti fatti nell’ultimo anno, l’infrastruttura di ricarica e la customer experience rappresentano degli aspetti su cui accelerare: tra i fattori che hanno avuto maggior impatto nell’esperienza di ricarica, per il 44% degli intervistati nel Paese primeggiano i tempi di attesa troppo lunghi, conseguenza della scarsa presenza di colonnine fast, e per il 39% i punti di ricarica poco funzionanti o difficili da trovare. Per questo è necessaria la collaborazione degli attori coinvolti nella filiera per rispondere alle attuali e future esigenze dei consumatori e del mercato”.
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