“Senza di me? Non penso che tutto ciò si possa replicare”. Nel corso di un’intervista rilasciata al Financial Times alcune ore prima della sua sfilata “One Night Only Venice”, tenutasi tenutasi lo scorso fine settimana all’Arsenale di Venezia, Giorgio Armani, 89 anni, ha parlato del suo presente, del futuro del suo marchio e ha chiarito alcune questioni riguardanti una presunta vendita dell’azienda.
Aspetti principali
- “Non so come possiamo pensare che tutto questo sia replicabile senza di me”, ha affermato Giorgio Armani, mostrandosi ancora una volta deciso nel rimanere saldo al timone della sua azienda.
- Per quanto riguarda il futuro del gruppo, Armani l’ha già pianificato: “So che l’azienda Giorgio Armani è identificata con me, quindi è mia responsabilità assicurarmi che ciò continuerà e che l’azienda avrà un’impronta che somiglierà al signor Armani”.
- Altri gruppi italiani come Valentino, Gucci e Versace sono stati tutti venduti a investitori stranieri. La decisione di Armani secondo i critici ha sottostimato il valore del gruppo.
- Il designer ha spiegato di non aver mai dubitato delle sue scelte e desidera evitare in particolare un’acquisizione da parte di uno dei conglomerati di lusso francesi. “Questi gruppi francesi vogliono fare tutto, non lo capisco… è un po’ ridicolo”, dice. “Perché dovrei essere dominato da una di queste strutture gigantesche che mancano di personalità?
- Sebbene abbia dichiarato a Vogue America nel 2021 di essere aperto a una “collaborazione con un’importante azienda italiana”, alimentando rapidamente le speculazioni sulla vendita dell’azienda, ora afferma che non sta andando da nessuna parte: “Tutti mi dicono di ritirarmi e godermi i frutti di ciò che ho costruito, ma io dico di no… assolutamente no”.
La storia di Armani
Giorgio Armani ha portato lo stile morbido e minimalista nell’abbigliamento maschile di alta gamma. Armani ha lasciato gli studi di medicina per adempiere al servizio militare, poi ha trovato lavoro come buyer e vetrinista per i grandi magazzini milanesi La Rinascente. Ha lasciato l’azienda per disegnare abiti per Nino Cerruti e alla fine ha lanciato la sua linea a metà degli anni ’70 con l’aiuto del suo socio, Sergio Galeotti. La sua attività ha avuto un’impennata dopo che gli è stato chiesto di disegnare il guardaroba dell’attore Richard Gere per il film American Gigolo del 1980. Da allora si è esteso ad accessori, profumi, trucchi e abbigliamento sportivo, oltre a design di interni, immobili, ristoranti e hotel.
Il patrimonio
Armani è la seconda persona più ricca d’Italia – dopo Giovanni Ferrero – con un patrimonio di 11,9 miliardi di dollari. Il suo gruppo, che include i marchi Emporio Armani e Armani Exchange oltre alla linea più alta di Giorgio Armani, ha registrato 2,35 miliardi di euro di ricavi nel 2022, in aumento del 16,5 per cento rispetto all’anno precedente.
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