Under 30

Questa società fondata da due under 30 sostiene le imprese con soluzioni industriali basate sull’AI

Articolo tratto dal numero di ottobre 2023 di Forbes Italia. Abbonati!

Spesso non la vediamo, ma è già di tra di noi. Negli oggetti che tocchiamo ogni giorno, ma non solo. L’intelligenza artificiale si muove al fianco di imprenditori e imprese, che grazie a essa possono fornire a tutti noi servizi e prodotti sempre migliori ed efficienti. A implementarla ci sono realtà come Aisent, società che si occupa di soluzioni industriali basate sull’Ai.

L’idea

“Concretamente prendiamo lo stato dell’arte dell’intelligenza artificiale e lo utilizziamo per risolvere problemi dei nostri clienti che senza Ai sarebbero difficili o quasi impossibili da risolvere”, raccontano Daniele Gamba e Mattia Peracchi, tra i fondatori della startup. “Forniamo soluzioni complete: se un cliente ha bisogno di ispezionare la qualità di un prodotto, offriamo non solo l’algoritmo ma anche tutta la meccanica, l’automazione e il service. Alla base c’è sempre un problema industriale che ha bisogno di intelligenza nella sua risoluzione”.

In sei anni di attività Aisent ha sviluppato numerose applicazioni di controllo qualità, di guida robot, algoritmi di tracking per oggetti e persone, ottimizzazioni energetiche e di processo, sistemi di raccomandazione e supporto alle decisioni, lavorando in Italia e all’estero con clienti nell’estrusione e soffiaggio, nelle acciaierie, nella farmaceutica, nella grande distribuzione, e nella produzione di macchine.

Ambiti in cui opera Aisent

Lo studio approfondito dei settori in cui le aziende operano è uno dei fattori che contraddistingue Aisent rispetto alle tante società che si affacciano sul mondo dell’intelligenza artificiale. In molti provano a cercare la soluzione generale che funziona mediamente bene per tanti. Aisent, invece, si focalizza sui problemi di nicchia che richiedono una elevata dose di conoscenza di processo. “La comprensione del settore e del problema è fondamentale. Non si riescono a raggiungere performance elevate senza aver studiato a fondo con gli esperti i vari ostacoli”.

Tra i progetti di cui vanno più fieri c’è la realizzazione di una guida robot nelle perforazioni petrolifere. “C’è un’operazione molto rischiosa per l’operatore se fatta, e per l’ambiente se si dovesse scegliere di non farla. Il nostro cliente voleva sostituire l’operatore con un robot che fosse in grado di vedere, interpretare la situazione ed eseguire in sicurezza l’operazione. Abbiamo sviluppato una soluzione di visione ad-hoc estremamente robusta dall’hardware al software perché funzionasse offshore”.

Ulteriori esempi di utilizzo delle soluzioni di intelligenza artificiale sono i sistemi di controllo qualità, per esempio nei flaconi di shampoo che tutti utilizziamo in doccia: Aisent è in grado di addestrare un algoritmo a trovare difetti specifici e anomalie nelle nuove produzioni.

Altre applicazioni consentono di risparmiare sulla bolletta andando a ottimizzare il consumo energetico, a trovare tempestivamente difetti o a risolvere rapidamente i problemi che si hanno in produzione guidando gli operatori e rendendo il lavoro delle persone meno gravoso e ripetitivo. “Bisogna ripensare quali attività possono essere automatizzate e a quali invece dobbiamo prestare attenzione. È una rivoluzione che chiede tanto agli uomini, sarà sempre più importante il ragionamento e il senso critico a discapito delle conoscenze o delle attività specifiche che potranno esser delegate”.

I progetti futuri

La sfida per il futuro per Aisent è contribuire a realizzare la fabbrica del futuro, un luogo dove competenze umane dovranno integrarsi e andare a braccetto con l’intelligenza artificiale. “Non c’è intelligenza senza esperienza: stiamo testando con i primi clienti un nostro prodotto in grado di interfacciarsi e imparare dagli esperti di processo industriale per digitalizzarne l’expertise. Su questa tecnologia puntiamo a costruire il trait d’union tra visione, dati macchina e uomo”.

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