Articolo tratto dal numero di ottobre 2023 di Forbes Italia. Abbonati!
Credere nell’importanza del fitness per migliorare la salute e la qualità di vita delle persone. È questa la filosofia seguita da Lacertosus, un’impresa che dal 2007 si occupa della produzione di attrezzi training funzionali e accessori di qualità per box crosstraining, palestre commerciali, personal trainer e privati.
“Tutto è iniziato a settembre del 2007. Ricordo tutto di quel giorno”, racconta Claudio Paraschiv, fondatore e ceo di Lacertosus. “Andai ad aprire la partita iva e l’impiegata, vedendo che avevo solo 22 anni, mi chiese se fossi sicuro di quello che stavo facendo”.
Lacertosus è stato tra i primi brand a introdurre in Italia accessori come funi d’allenamento e kettlebells da gara. Oggi è importatore e distributore ufficiale per i più importanti marchi del settore.
Con il tempo, l’azienda ha ampliato la propria quota di mercato – e, di conseguenza, il fatturato – con la vendita di macchinari e attrezzature a strutture private, la progettazione e la realizzazione di palestre aziendali, iniziative studiate con gli enti locali e le forze armate, oltre a collaborazioni con importanti società sportive, tra cui spiccano, nel calcio, la Roma e il Parma.
Paraschiv ha raccontato a Forbes la crescita di Lacertosus, l’approccio seguito dall’azienda e i prossimi obiettivi da raggiungere.
La sua è un’azienda nata da un’intuizione.
Facevo arti marziali e leggevo i libri di alcuni maestri russi, come Pavel Tsatouline, ex trainer del Kgb che introdusse negli Usa l’allenamento con le kettlebells. Volevo allenarmi in quel modo, ma in palestra non trovavo gli attrezzi che mi servivano. A 18 anni mi sono costruito la mia prima home gym nel garage. Da lì, ho deciso che avrei voluto vendere questi prodotti. Il mercato italiano offriva macchine, manubri in ghisa, attrezzi semplici, ma io volevo portare anelli, battle ropes, kettlebells e altri accessori per l’allenamento funzionale. Ricordo che avevo un quaderno su cui appuntavo parole latine e alla fine ho scelto la parola Lacertosus per il suo significato (forte, muscoloso).
Cosa significa guidare un’azienda che investe sui giovani?
La soddisfazione più grande è arrivare in ufficio e vedere che tutti sono contenti di far parte di Lacertosus. Tutti vengono qui con la voglia di essere parte dell’azienda e di contribuire al raggiungimento degli obiettivi. Siamo un team giovane e internazionale, di dieci nazionalità diverse. Siamo cresciuti nel tempo, ma seguendo il giusto percorso, grado per grado, e a me piace così.
Come è cresciuta nel tempo la sua attività?
Ho iniziato con le kettlebells da solo in uno stanzino che faceva da ufficio e magazzino. Lavoravo 13-14 ore al giorno, ma non mi pesava, perché era la mia passione. Nel giro di due-tre anni l’offerta si era già ampliata per fornire attrezzi per una palestra completa. Nel tempo, con il team creato in azienda, ho continuato a studiare, a progettare e a testare gli attrezzi anche in prima persona. Insieme abbiamo migliorato i prodotti e ne abbiamo creati di nuovi, arrivando a depositare numerosi brevetti internazionali. Non ci siamo mai fermati e vogliamo continuare su questa strada. Abbiamo già diversi piani per i prossimi cinque anni.
Qualche anticipazione?
Sicuramente aggiungeremo una linea di attrezzi più tradizionale, un’evoluzione della Club Line nata nel 2018. Se prima le palestre tradizionali allestivano anche un angolo per l’allenamento crosstraining e funzionale, ora la situazione si è invertita e questi centri stanno inserendo un angolo per l’allenamento tradizionale. Il futuro sarà la palestra mista, in grado di accontentare tutti gli sportivi mantenendo standard elevati. Lacertosus vuole essere uno stile di vita per l’atleta moderno.
Quali sono le linee guida seguite per sviluppare i vostri prodotti?
Lacertosus non è un semplice e-commerce che offre attrezzi per l’allenamento. Se si osservano i macchinari e gli accessori proposti, si nota che siamo stati tra i primi a unire il design alla funzionalità pura dell’attrezzo da palestra per renderlo più attraente. Inoltre, tutte le strutture rig sono certificate Tuv per garantire la massima sicurezza ai nostri clienti.
Dal b2c e dalle vendite online, negli ultimi anni vi state spostando sempre più verso il b2b.
Abbiamo partecipato alla rieducazione del pubblico per fargli apprezzare il nostro design. In questo senso siamo stati pionieri, in Italia e in Europa. Gli stessi marchi americani sono ancora molto basic. Abbiamo mischiato il design italiano e la qualità dei materiali con gli allenamenti più spartani dell’Europa dell’est.
Quali sono state le più grandi soddisfazioni ottenute finora?
Portiamo avanti i nostri progetti e ci piace quello che stiamo facendo. Negli ultimi anni abbiamo ricevuto numerosi riconoscimenti che dimostrano che stiamo seguendo la strada giusta. Nel 2021 siamo stati premiati con le Stelle dell’e-commerce per la categoria sport, come migliore azienda nelle vendite online. Per due anni consecutivi – nel 2022 e nel 2023 – abbiamo ricevuto il premio Industria Felix, l’Alta onorificenza di bilancio per le imprese più competitive a livello gestionale e più affidabili sul piano finanziario. Quest’anno, il Financial Times ci ha inseriti al numero 317 tra le FT1000, le 1.000 imprese europee con il maggior tasso di crescita.
La visione di Lacertosus non trascura le persone con disabilità: in che modo?
L’inclusività è un valore dello sport e anche l’allenamento in palestra deve essere per tutti. Per questo stiamo lavorando a una nuova linea di attrezzi specifici per atleti con disabilità, che sarà pronta nel 2024. Si tratta di un investimento importante e riguarda soprattutto una serie di accessori. Ad esempio, i bilancieri per il powerlifting hanno un diametro di 29 millimetri, quello studiato assieme agli atleti della nazionale paralimpica è di 28: un millimetro, che però in questo caso fa molta differenza. Stiamo sviluppando anche prodotti per agevolare gli sportivi ipovedenti.
Il futuro è anche verso l’estero?
L’Italia è il mercato principale in questo momento, ma sono anni che stiamo strutturando l’azienda in modo da poterci espandere verso l’estero. Serve una struttura adeguata perché, oltre ai prodotti, dobbiamo poter offrire servizi adeguati e all’altezza. Ci sentiamo pronti per questo.
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