Articolo tratto dal numero di novembre 2023 di Forbes Italia. Abbonati!
Un antico detto recita: “Puoi allontanare un indiano dall’India, ma non potrai mai allontanare l’India da un indiano”. Una frase che riassume quanto la popolazione del subcontinente asiatico sia legata ai suoi riti e alle sue tradizioni, anche se si trova a migliaia di chilometri da casa.
Lo sa bene l’imprenditore Jyoti ‘Giotti’ Singh, lo chef più richiesto da chi vuole far scoprire il nostro paese alla fascia più alta di viaggiatori business. Già titolare del ristorante indiano attivo da più tempo a Firenze, Haveli, e ideatore di una ‘fabbrica di sogni’ per centinaia di cittadini indiani che vogliono sposarsi nel nostro paese, da 20 anni Jyoti e la moglie Rubel affiancano al settore dei matrimoni quello degli eventi aziendali.
Dai politici ai magnati della finanza
Insieme al catering d’alta fascia, che l’ha portato a firmare alcuni dei più sfarzosi matrimoni indiani celebrati in Italia, realizzando i desideri di uomini politici, sportivi, capitani d’impresa, magnati della finanza e stelle di Bollywood, Singh è oggi il più ricercato tra gli chef anche per ospitare eventi di team building aziendali e per tutte le occasioni in cui un’azienda indiana offre ai propri quadri un assaggio dell’Italia, in un contesto non legato al business.
Il subcontinente indiano ha oggi oltre 1,4 miliardi di abitanti. Per le fasce benestanti della popolazione, l’Italia rappresenta ancora la meta ideale sia per il matrimonio che per un evento corporate: “Ai nostri concittadini”, raccontano Jyoti e Rubel, “non interessa così tanto sposarsi o fare team building in una città d’arte, bensì il contesto: che sia una villa storica, una località affacciata sul mare o le colline del Chianti, l’importante è stare insieme”.
I ricordi dello chef Jyoti ‘Giotti’ Singh
Ma è qui che la differenza tra matrimoni ed eventi corporate si fa significativa: “I matrimoni afferiscono ai sentimenti. Per tre giorni gli ospiti celebrano insieme i riti della tradizione hindu o sikh. Negli eventi aziendali, il business resta in primo piano e l’importante è fare sfoggio di eccellenza, tra cene di gala e ogni altra esigenza”.
L’ultimo evento in cui Jyoti è stato chiamato dai connazionali è stato a metà ottobre, quando un centinaio di crocieristi nel Mediterraneo ha chiesto di poter fare sosta da lui a Firenze. Ma il cassetto dei ricordi è pieno di aneddoti:
“Nel 2008 ci venne chiesto di fornire il pranzo – rigorosamente indiano – a circa 200 passeggeri a bordo dell’Eurostar tra Venezia e Roma. Riuscimmo a servire cestini a tutti, nei pochi minuti di sosta alla stazione fiorentina di Santa Maria Novella”.
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