Quando nel 2002 Mena Marano e Giuseppe Ammaturo hanno fondato una piccola impresa familiare di produzione e distribuzione di abbigliamento femminile, non sapevano ancora che, nel corso degli anni, la dimensione aziendale sarebbe notevolmente cambiata. C’è una diktat, però, che Arav group con sede a San Vitaliano (Napoli) ha sempre rispettato: mettere il cliente al centro.
“Lavoriamo per creare valore al di là del profitto. È fondamentale trasmettere il concetto che la nostra moda sia giusta da indossare. L’obiettivo per il futuro non è quello di cambiare la visione dei nostri fruitori, ma di migliorarli e renderli riconoscibili, belli e intriganti”, ha dichiarato Mena Marano, alla guida come ceo della società insieme al marito in qualità di presidente.
I marchi del gruppo Arav
Nell’orbita del gruppo oggi ci sono i marchi Silvian Heach (abbigliamento, calzature e eyewear), punta di diamante di Arav Fashion, John Richmond, storico marchio diventato famoso nel mondo per le sue collezioni dall’anima rock cui si è aggiunta anche la linea junior, Trussardi bambino, da oltre cento anni marchio espressione dello stile italiano, ultima acquisizione poco prima del lockdown. Si aggiunga poi il lancio di Richmond X, collezione sportswear reinterpretata in chiave moderna.
Oltre all’headquarter principale, nel settembre 2019 la società ha aperto uno showroom a Milano in Via Ponte Vetero 18, nel cuore del distretto del design e della moda. Lo spazio espositivo, che ospita le collezioni di tutti i marchi del gruppo, ha una superficie di oltre 600 metri quadrati.
Abbiamo chiesto a Mena Marano di raccontare i nuovi progetti di espansione della società.
Per il gruppo Arav il 2023 è stato un anno di forte espansione anche grazie al lancio linea Richmond X, che dalla prima stagione è già cresciuta del 70%. Quali sono stati i suoi fattori di successo?
Sono diversi i fattori che hanno portato alla crescita del brand Richmond X: il design contemporaneo urban streetwear delle collezioni ha attratto un pubblico più ampio, in particolare quello dei consumatori più giovani che sono inclini ad adottare tendenze e stili moderni. L’innovazione nel design e la creazione di prodotti originali e distintivi hanno differenziato Richmond X dai competitor. Un approccio fresco e originale ha attirato l’attenzione dei consumatori in cerca di qualcosa di nuovo e diverso.
Richmond X offre ai consumatori di tutto il mondo una collezione urban streetwear con stile, qualità e valori specifici ai consumatori di tutto il mondo. Le collezioni alternano tessuti, contrasti e dettagli caratterizzati da un design minimal e uno spirito rock. Il marchio è radicato nella tradizione british tipica di John Richmond, ma ispira un atteggiamento moderno, autentico e originale.
A gennaio 2023 saremo presenti al Pitti Uomo in una nuova location d’eccezione, il Giardino del Glicine nel piazzale della ghiaia. Uno stand dagli alti standard tecnologici che presenterà la collezione autunno-inverno 2025 caratterizzata dal motto: “Float like a butterfly, sting like a bee” ovvero “Vola come una farfalla, pungi come un’ape”, a sottolineare la forte ambizione della nuova collezione di lasciare un segno distintivo per affacciarsi a nuovi mercati e buyer internazionali.
Dal 2020 gestite il comparto kids di John Richmond e alla prossima edizione di Pitti presenterete una bella iniziativa con l’organizzazione no profit Pangea...
Il gruppo, da sempre attivo nella promozione di campagne per il sostegno e la difesa dei diritti, ha dato vita a partire dal 2013 ad una serie di progetti che sottolineano l’impegno di un’azienda che prova a contrastare l’inclinazione generalizzata a emarginare chiunque abbia commesso reati o errori, evidenziando l’importanza di concedere una seconda possibilità o di offrire un aiuto concreto a donne che hanno subito violenze domestiche. La moda regala un sogno e con lo stesso principio vorremmo collaborare a rendere più facili delle condizioni drammatiche.
Durante Pitti Bimbo a gennaio 2024 lanceremo in collaborazione con Pangea il progetto “Piccoli Ospiti” che accoglie e protegge le mamme i bambini e le bambine che hanno vissuto insieme una condizione di violenza domestica. Attraverso un percorso studiato ad hoc con professionisti del settore, i bambini e le bambine elaborano la situazione traumatica vissuta e rafforzano la relazione con la loro mamma per ricominciare a vivere una quotidianità serena.
Arav in passato ha già lavorato a progetti per le donne come nel 2021, quando si è alla Cooperativa Lazzarelle, torrefazione di caffè nata nel 2010 all’interno della casa Circondariale Femminile di Pozzuoli, che vede protagoniste donne detenute che cercano la possibilità di essere accolte, dopo l’espiazione della pena, nel mondo del lavoro.
Internazionalizzazione e travel retail saranno i vostri nuovi focus. Quali sono state le ultime aperture e quali sono in calendario?
Nel panorama sempre più globalizzato della moda, l’internazionalizzazione è diventata un cardine fondamentale per il successo di brand e designer. La capacità di esportare non solo prodotti, ma anche lo stile e il messaggio di un marchio, attraverso confini nazionali, è diventata essenziale per raggiungere un pubblico più vasto e diversificato. Tra le molte strategie utilizzate per raggiungere questo obiettivo, il travel retail ha assunto un ruolo di spicco.
Questo canale di distribuzione non solo rappresenta un’opportunità per i brand di raggiungere i consumatori in transito presso aeroporti, stazioni e luoghi turistici, ma costituisce anche un trampolino di lancio per l’internazionalizzazione. Attraverso il travel retail, i marchi possono entrare in contatto con una clientela globale, esponendo i loro prodotti e stabilendo connessioni dirette con consumatori provenienti da diverse culture e background.
Per il travel e per il retail abbiamo sviluppato un piano strategico pluriennale che punta all’innovazione. Ad agosto 2023 abbiamo inaugurato la nuova boutique di John Richmond in Malesia nel mall Starhills a cui seguiranno delle aperture a Dubai sia con Richmond sia con Silvian Heach. Abbiamo numerose conversazioni in corso con vari partner per il mercato del Middle East ma al contempo abbiamo molto interesse per Giappone, Cina e Corea, oltre allo sviluppo nel continente europeo. Abbiamo siglato un accordo per l’apertura, prima con Silvian Heach e in seguito con John Richmond, di due store in Iran nello specifico a Kish Island.
Avete lanciato un progetto di vending machine (già operative a Milano Linate e in alcuni centri commerciali) che vede la distribuzione di capi underwear. Come mai proprio le vending machine?
Siamo partiti da un’analisi di mercato globale guardando ai marchi del lusso e alle loro strategie di marketing e di visibilità, nonché le nuove strategie di sviluppo e di vendita. Abbiamo analizzato il mercato orientale e americano, paesi già consolidati in ambito di vending machine. Abbiamo voluto portare una formula nuova in Italia, perché siamo stati sempre pionieri del cambiamento. L’obiettivo è quello di rafforzare il canale travel , aeroporti e stazioni con nuova formula di retail.
Le vending machine rappresentano un canale di vendita pratico e accessibile: posizionate in luoghi strategici come centri commerciali, aeroporti, stazioni ferroviarie o addirittura in strada, offrono agli acquirenti la comodità di acquistare prodotti di moda in qualsiasi momento, 24 ore su 24.
Questa facilità d’accesso è particolarmente attraente per i consumatori che desiderano fare acquisti senza dover necessariamente recarsi in un negozio fisico. Vorremmo portare prima in Italia e poi in Europa questo nuovo modo di fare business.
Al momento abbiamo una distribuzione di vending machine con la linea underwear John Richmond e lanceremo 6 drop nel corso dell’anno con prodotti diversi a cui si aggiungerà anche la collezione donna. Per il 2024 sono previste 60 nuove installazioni in aeroporti, stazioni e centri commerciali premium.
Sempre nel travel retail avete chiuso un accordo con il gruppo di Costa Crociere: di cosa si tratta?
Abbiamo iniziato con le vending machine negli aeroporti, inaugurato un pop up store meno di un mese fa nella stazione Termini a Roma e ci mancava il travel via mare: per questo abbiamo chiuso un accordo importante con il gruppo Carnival. Con Costa Crociere siamo partiti con 4 corner a cui si aggiungerà uno shop sulla nave Diadema che navigherà in Sud America.
Quanto conta per Arav la sostenibilità e come adempie a questo diktat?
Siamo consapevoli della necessità di essere parte degli obiettivi comuni dell’ONU, e che la sostenibilità rappresenta un obbligo e un’opportunità. Oggi i consumatori sono sempre più attenti alle scelte delle aziende in termini di sostenibilità, e il mondo finanziario è attento alle aziende che scelgono questa strada.
La scelta di avviare un percorso che porta l’azienda a raggiungere degli obiettivi di crescita in termini di riduzione dell’impatto e tutela dell’ambiente è fondamentale.
Abbiamo inoltre iniziato un percorso con una docente della Bocconi esperta in sostenibilità, per partire con un progetto triennale per affiancare i designer nella scelta consapevole dei tessuti. Con Silvian Heach abbiamo partecipato a un progetto, presentato a Roma durante il Phygital Sustainable Expo a luglio scorso, insieme a Orange Fiber. Il risultato? La creazione di un abito completamente ricavato dalle bucce d’arancia.
Come chiuderete l’anno e quale sarà l’outlook per il 2024?
Il fatturato del 2023 sarà di 65 milioni di euro che chiuderemo a marzo con un +20% e una marginalità a +15%. Per il 2024 infine cercheremo di mantenere, se non aumentare, lo stesso trend di crescita.
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