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Lifestyle

Lusso nella Capitale: 5 hotel di Roma dallo stile classico al glamour, fino all’eclettico

Il lusso dell’ospitalità a Roma è declinato in molti stili diversi. C’è quello glamour del W Rome, l’informale del The Rome Edition e quello classico dell’Hotel Hassler. Il tocco raffinato del gruppo Rocco Forte ha personalizzato l’Hotel de la Ville in pieno centro, mentre lo stile eclettico e i richiami di street art dell’Hotel Chapter convincono gli ospiti cosmopoliti portandoli nel quartiere ebraico della Capitale. Ecco quindi i migliori hotel di Roma per un soggiorno tra comfort e buona cucina.

Hotel de la Ville

Affacciato su via Sistina, il secondo indirizzo dell’ospitalità romana del gruppo Rocco Forte Hotels gode di un punto di vista privilegiato su Piazza di Spagna e la Trinità dei Monti, rappresentando il perfetto punto di partenza per chi vuole addentrarsi a piedi tra le vie centrali della città. Ospitato in un palazzo del XVIII secolo, dopo una lunga ristrutturazione l’Hotel de la Ville ha preso forma grazie al progetto di Tommaso Ziffer, tingendosi di toni vivaci, tessuti eleganti e carte da parati Rubelli abbinate ai caldi pavimenti in legno delle 89 camere e 15 suite.

Il cortile interno dove con la bella stagione viene servita la colazione e la terrazza con cocktail bar sono decorate con pattern rigati, mentre i richiami agli obelischi e le nuance dell’oro fanno rivivere l’epoca del Grand Tour. Fulvio Pierangelini è lo chef che dirige la proposta culinaria dell’hotel al Da Sistina – un bistrot elegante che propone i classici della cucina romana come Cacio e pepe, Gricia, Saltimbocca – e al Mosaico, locale dove regna il concetto di sharing, con portate dai sapori mediterranei e ricette prese in prestito dal Medio Oriente e dall’Africa. Infine, a chi vuole rilassarsi, la spa dell’Hotel de la Ville propone trattamenti con i prodotti made in Italy di Irene Forte.

Hotel Hassler Roma

In cima alla scalinata della Trinità dei Monti, l’Hotel Hassler Roma è un cinque stelle lusso che coniuga lo stile classico alla calorosa accoglienza capitolina. A pochi passi da via dei Condotti, è la scelta di chi ama perdere lo sguardo sulle cupole della Capitale, grazie ai panorami da cui si può godere sulle sue terrazze. Nelle 87 camere e suite si vivono i fasti della Dolce Vita con decorazioni originali che personalizzano ogni stanza: dalle carte da parati con motivi floreali, alle boiserie in legno e soffitti intarsiati, fino allo stile contemporaneo della Hassler Penthouse, con due affacci panoramici in travertino, tre camere da letto e altrettanti bagni.

Per intrattenersi all’ora dell’aperitivo o dopo cena c’è l’Hassler Bar, una piccola sala con bancone che ricorda il glamour anni ’40, celebre per aver servito alla Principessa Diana il miglior Bellini della sua vita. Salendo al sesto piano si trova Imàgo, ristorante una stella Michelin guidato dall’executive chef Andrea Antonini che prende spunto dalle ricette laziali, le ripensa con la sua tecnica e le presenta in modo giocoso come nel caso della ciabattina con la porchetta di maiale biologico marchigiano e le coppiette di Arriccia. Chi soggiorna qui cerchi gli oggetti a forma di tartaruga nelle aree comuni: ne troverà tantissimi come simbolo di buon auspicio.

Migliori hotel di Roma:  The Rome Edition

Un inedito concetto di lusso contemporaneo e informale ha fatto capolino a Roma all’inizio della scorsa estate con l’apertura di The Rome Edition all’interno di un edificio razionalista degli anni ’40. Con una corte immersa nel verde e facciate ricoperte di piante rigogliose, l’indirizzo italiano del Gruppo Statuto porta la firma dell’imprenditore Ian Schrager, mente geniale che fondò lo Studio 54 di New York insieme a Steve Rubell. Suoi sono i tocchi di stile come le coperte all’apparenza stropicciate poggiate sui copriletti delle 91 camere, il blu profondo delle sedute al ristorante e il tavolo da biliardo con cui gli ospiti possono divertirsi nella lobby, con i suoi soffitti alti sette metri.

Niente specchi negli ascensori per favorire la socialità e grande attenzione all’entertainment completano lo stile di The Rome Edition, nato con l’idea di non essere trendy ma di incarnare il concetto di timeless. Il ristorante Anima porta la firma di Paola Colucci, fondatrice del celebre indirizzo romano Pianostrada, sostenitrice della buona cucina e del gusto che declina in piatti come gli spaghetti ai pomodori datterini e ricotta affumicata. Per concedersi un drink ci sono The Punch Room e Jade Bar al piano terra, mentre un terzo bancone domina il rooftop, con vista sulla piscina e sui tetti della Capitale.

Migliori hotel di Roma: W Rome

Aperto nel 2021, W Rome offre ai suoi ospiti l’allure glamour tipica del brand W Hotels Worldwide e un’atmosfera da appartamento cittadino, declinata nelle sfumature di colore che caratterizzano le 162 camere. Luminose grazie alle ampie finestre, giocano con i toni caldi del parquet a spina che nei bagni lascia spazio all’elegante marmo, mentre le aree comuni hanno uno stile eclettico che combina opere d’arte e sculture. Al piano terra si trova Giano, ristorante guidato dall’executive chef siciliano Ciccio Sultano, con un menu di incontro tra tradizione gastronomica romana e cucina isolana, con un piglio ironico e informale.

A pochi passi c’è il mondo dolce di Zucchero, boutique del pastry chef Fabrizio Fiorani, nelle cui vetrine si possono ammirare i maritozzi appena farciti. C’è spazio anche per i cocktail lover al W Lounge, cocktail bar con dj set live e le miscele studiate dal bar manager Mattia Capezzuoli. Infine, sul rooftop, Seu Pizza con Vista (aperto nei mesi più caldi) serve i lievitati di Pier Daniele Seu, maestro pizzaiolo celebre per l’Assoluto di pomodoro, ricetta a base di San Marzano, pacchetelle di pomodoro giallo, pesto di pomodoro secco, pomodoro confit, graukase e basilico.

Hotel Chapter

Con il suo stile eclettico ha conquistato il pubblico internazionale (e non solo) fin dall’apertura nel 2019. L’Hotel Chapter, nato dalla visione del fondatore e proprietario Marco Cilia, si trova in una piccola via del quartiere ebraico romano e propone un lusso informale e accessibile, declinato attraverso le scelte di design contemporaneo e nei richiami alla street art con le opere di Alice Pasquini e del collettivo americano Cyrcle. Gli spazi pensati dal progettista Tristan Du Plessis ricordano la New York anni ’20 e incorporano pezzi di arte contemporanea, mentre le 42 stanze hanno dettagli che le rendono differenti l’una dall’altra.

Un mini bar attrezzato con strumenti da mixologist permette di prepararsi un drink in camera, prima di spostarsi al cocktail bar con vetrine su strada Hey Baby o, nei mesi caldi, sulla terrazza di ispirazione messicana Hey Guey. Chi ama la cucina contemporanea farà invece un salto da Campocori, ristorante dove lo chef Alessandro Pietropaoli rilegge la tradizione laziale con incursioni internazionali. Come con lo “Spaghetto antico romano”, un assoluto di cipolle presenti nella mantecatura, affumicate in polvere e nel garum. Da visitare per vivere un lato di Roma differente, aperto a contaminazioni artistiche e gastronomiche.

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