Articolo tratto dall’allegato Small Giants del numero di dicembre 2023 di Forbes Italia. Abbonati!
A cura di Luca Brambilla, direttore dell’Accademia di Comunicazione Strategica
La Gennaro Auricchio nasce nel 1877 a San Giuseppe Vesuviano, fondata da Don Gennaro. Spostatasi nel tempo a Cremona, oggi conta circa 650 dipendenti e fattura 400 milioni di euro attraverso una strategia di crescita per acquisizione e la diversificazione della sua produzione con una vasta gamma di formaggi. Alla guida dell’azienda vi sono i tre fratelli Auricchio, esponenti della quarta generazione: Antonio, a capo della produzione, Gian Domenico, nominato Cavaliere del Lavoro nel 2010, che cura l’area amministrazione e finanza, e Alberto, che gestisce gli aspetti commerciali del gruppo. A parlare sono Gian Domenico Auricchio e suo figlio Guglielmo: quarta e quinta generazione a confronto.
Come avete fatto a conservare negli anni la proprietà familiare?
Nel 1992, la rilevazione di tutte le azioni messe in vendita da parte di mio padre, allora Presidente, portò alla ricomposizione dell’azienda in un unico nucleo familiare. Da allora siamo cresciuti esponenzialmente anche per acquisizioni, facendo del nostro prodotto, del nome e del valore della nostra famiglia e del legame con i clienti i nostri punti di forza.
Gian Domenico, lei com’è entrato in azienda?
Sono entrato in azienda mentre studiavo ancora giurisprudenza, venendo cooptato da mio padre che sperava che i suoi figli entrassero in azienda per dare il loro contributo. L’equilibrio tra impegni professionali, studio e momenti familiari creatosi di conseguenza ha contribuito a consolidare il mio attaccamento all’azienda, facendomi innamorare di questa professione.
Come ha gestito l’ingresso di suo figlio Guglielmo?
A differenza di me, Guglielmo ha avuto la possibilità di scegliere: dopo aver lavorato nel settore della consulenza per Ambrosetti, ha scelto di entrare in azienda andando a occuparsi dell’area commerciale. Prima di accogliere questa sua scelta ho attentamente valutato se avesse le qualità necessarie per diventare un imprenditore di successo.
Guglielmo, come mai ha scelto di entrarvi?
È stata una scelta avvenuta in modo naturale, dettata dall’amore per la mia famiglia e per questo lavoro. Volevo essere parte della crescita aziendale e del processo di cambiamento.
Come gestite i conflitti?
Il confronto tra noi si basa sulla ricerca della verità dei dati oggettivi: la discussione non è una questione di chi ha ragione ma di ciò che è vero. Dare priorità al benessere e una chiara definizione dei ruoli sono due approcci che facilitano la gestione dei conflitti e garantiscono l’unità familiare.
Quali sono gli obiettivi futuri?
Sicuramente continuare a crescere attraverso acquisizioni rimane una priorità, insieme a quella di creare una matrice che integri le prospettive di vendita e acquisto in modo da ottimizzare le scelte strategiche dal punto di vista economico. Sarà fondamentale, inoltre, mantenere un impegno costante nella formazione e operare continua autoanalisi, così come coltivare relazioni che portino nuovi stimoli e idee innovative.
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