Quando lo chef ciociaro Andrea Impero è arrivato in Umbria, lasciando il suo ristorante gourmet a Mosca per prendere in mano le redini della cucina del Borgobrufa Resort, ha subito avuto chiaro quanto ancora ci fosse di inespresso nel potenziale delle materie prime del “cuore verde d’Italia”.
Il ristorante Elementi
Ha iniziato a visitare piccoli produttori, incontrare agricoltori ed esperti, andando a mettere insieme una sorta di piccolo ‘ecosistema’ gastronomico di 70 micro-aziende locali su cui costruire la sua cucina.
E oggi che la guida Michelin ha premiato il ristorante Elementi con una stella, lo chef prosegue con l’obiettivo di trasformare il resort 5 stelle Borgobrufa, situato nell’omonimo piccolo borgo di poche centinaia di anime a Torgiano, in una la case history di modello d’impresa turistica.
Al suo fianco la famiglia Sfascia, titolare della struttura, con cui Impero condivide una visione che pone al centro il rispetto del territorio e del suo capitale umano. Ciò vale sia nella cucina di Elementi, dove le filiere agroalimentari locali sono costantemente presenti, sia nel resto del resort che fa del benessere un concetto allargato anche al territorio in cui si trova e alle sue comunità.
Il modello di business
Borgobrufa diventa così un esempio di come un’impresa turistica e ristorativa possa diventare un motore di sviluppo qualificante ed economico per il territorio, fondendo i valori dell’eccellenza e del rispetto con un profondo senso di responsabilità sociale.
Ciò che cambia è il modello di business: grazie all’opera di scouting delle realtà contadine del territorio umbro, l’impresa non è vista solo come entità economica, ma si fa parte integrante di una comunità più ampia, con una responsabilità verso il benessere collettivo capace di creare valore sociale, culturale ed ambientale.
La stella Michelin non è solo un riconoscimento d’eccellenza culinaria ma anche un’approvazione dei valori su cui si fonda l’intero progetto: il rispetto per le piccole realtà produttive e la promozione del capitale umano. Lo chef Andrea Impero ha scelto di diventare un intermediario tra il produttore e il consumatore, un narratore che attraverso i suoi piatti racconta la storia di un territorio, dei suoi abitanti e delle loro tradizioni.
Materie prime di qualità
Non è solo questione di utilizzare materie prime locali di alta qualità, ma anche di attingere a tecniche di coltivazione, raccolta, trasformazione e conservazione ancestrali. Pensiamo alle cipolle, che nel menù di Elementi sono disponibili tutto l’anno riesumando la tradizione di tenere gli ortaggi sotto la cenere. Grazie a menù che comprendono anche selezioni di formaggi locali, la scelta della famiglia Sfascia e dello chef va nella direzione di un fine dining etico.
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