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Responsibility

Come questa associazione supporta e promuove gli studenti italiani durante il loro percorso accademico all’estero

Ma più soli. Visto che gli studenti universitari italiani all’estero non sono assistiti e sostenuti dalle istituzioni, hanno pensato bene di organizzarsi in maniera autonoma. All’insegna dell’unione fa la forza: United Italian Societies oggi conta oltre 11 mila membri in 40 università di sei paesi nel mondo (Regno Unito, Stati Uniti, Olanda, Spagna, Francia, e Svizzera).

Tra le università collegate figurano alcune tra le migliori del mondo: Harvard, Mit, Columbia, Oxford, Cambridge, London School of Economics, Imperial College London, SciencesPo, Eth, e molte altre. ⁠In questi Paesi sono stati costruiti rapporti con le ambasciate e i consolati italiani.

Abbattere le barriere che ostacolano l’accesso allo studio all’estero

L’associazione no-profit nasce a Londra nel 2022 riunendo le Italian Societies di varie università del Regno Unito: “United Italian Societies vuole diventare punto di contatto tra l’Italia e gli studenti italiani all’estero – spiega il ceo Umberto Belluzzo -. Il nostro obiettivo è supportare e promuovere gli studenti italiani durante il loro percorso accademico. Inoltre, ci impegniamo ad abbattere le barriere economiche e informative che ostacolano l’accesso allo studio all’estero per gli studenti italiani meno privilegiati, favorendo al contempo la circolazione dei talenti”.

Oltre a Umberto Belluzzo sono responsabili dell’associazione anche Niccolò Babbini (head of external affairs), Sara Chemello (cfo) e Guglielmo Santamaria (managing director), Fabio Corolla (honorary member). Oltre a questo gruppo operativo, Uis conta anche su un advisory board che supporta la crescita dell’organizzazione.

Attualmente ne fanno parte Virginia Stagni, cmo di Adecco Italia, Mirja Cartia d’Asero, ceo del Gruppo 24 ORE e Nathalie Tocci, direttrice dell’Istituto Affari Internazionali. L’associazione organizza incontri periodici per rafforzare lo spirito di squadra e la visibilità.

L’Italian Symposium

Le prime due edizioni dell’Italian Symposium a Londra hanno visto partecipare oltre 2.000 studenti presso la London School of Economics, l’Università di Oxford e l’Ambasciata d’Italia a Londra. Tra i vari ospiti dell’evento, oltre agli ex presidenti del Consiglio Enrico Letta e Matteo Renzi, vi sono stati il ministro della Giustizia Carlo Nordio, Carlo Cottarelli ed Elsa Fornero.

Uis è pronta a replicare il simposio tra Boston e New York il prossimo autunno. Nel frattempo, l’associazione ha presentato una guida sullo studio in Olanda al Consolato Italiano ad Amsterdam e attivato una serie di iniziative di ricerca accademica del Uis Research Centre, un piccolo think tank guidato da dottorandi.

“Siamo estremamente orgogliosi di aver portato il nostro progetto in sei diverse nazioni – afferma Niccolò Babbini – e desideriamo continuare a crescere ed espanderci. Vogliamo rendere United Italian Societies un punto di riferimento globale per gli studenti italiani all’estero, diffondendo i nostri programmi in tutto il mondo e offrendo supporto a quanti più giovani connazionali possibile”.

Dalla piattaforma per le aziende al programma di mentoring

Importante il rapporto con le aziende. United Italian Societies punta a collegare il mondo accademico e quello lavorativo attraverso due programmi principali. Il primo, Uis ITAlent, è una piattaforma gratuita per le aziende interessate a reclutare studenti universitari italiani con profili accademici di alto livello.

Le imprese, sia in Italia che all’estero, possono pubblicare le loro offerte di lavoro e posizioni sul nostro portale Uis, permettendo agli studenti della nostra rete di candidarsi facilmente se interessati. Il secondo, organizzare un programma di mentoring per far crescere gli studenti attraverso le testimonianze di imprenditori e manager affermati nei rispettivi campi.

“Vogliamo sottolineare – conclude Babbino – che tra i nostri obiettivi principali c’è la volontà di permettere a studenti in condizioni socioeconomiche svantaggiose di compiere esperienze di studio all’estero. Per questo cerchiamo soggetti che supportino la nostra causa sostenendo economicamente gli studenti meritevoli nei loro percorsi di laurea all’estero, con la prospettiva che questi ragazzi altamente formati tornino in Italia per portare le proprie conoscenze. Da parte nostra, vogliamo offrire un programma ben strutturato che li supporti gratuitamente nelle domande di ammissione alle università straniere, sfruttando l’esperienza degli studenti che già studiano all’estero e che fanno parte del nostro network”.

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