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Testo unico sul gioco d’azzardo: perché in Italia manca una legislazione chiara e omogenea

Articolo tratto dal numero di giugno 2024 di Forbes Italia. Abbonati!

Il gioco d’azzardo è spesso avvolto in una nuvola di controversie, al crocevia tra intrattenimento legale e problematiche sociali. La ludopatia, in particolare, rappresenta una delle sfide più importanti legate al gaming, paragonabile ad altre dipendenze comportamentali. Proviamo ad affrontare il tema, senza pregiudizi, con l’avvocato Giancarlo Marzo, fondatore dello studio Marzo Associati, che ha trattato questo tema dal punto di vista giuridico e fiscale.

“L’espressione ‘gioco legale’ in Italia”, spiega Marzo, “si riferisce a tutte le forme di gioco d’azzardo e scommesse che sono regolamentate e autorizzate dallo Stato tramite la legislazione vigente e l’Agenzia delle dogane e dei monopoli (Adm), organo responsabile per la gestione, il controllo e la regolamentazione del settore. Tuttavia, il comparto è caratterizzato da notevoli sfide normative e fiscali. La mancanza di una legislazione chiara e omogenea crea un ambiente di incertezza per gli operatori, obbligandoli a operare senza linee guida stabili”.

Nel panorama italiano, il settore mostra numeri di tutto rispetto: crescita del 22% del denaro giocato nel 2022, per un totale di 136 miliardi di euro, superando così il precedente record di 111 miliardi del 2021. L’espansione del mercato mostra il suo ruolo cruciale nel sostenere l’economia attraverso la creazione di posti di lavoro, con oltre 150mila addetti, distribuiti in più di diecimila imprese.

“Gli attori sono diversi”, continua Marzo. “A condurre il gioco sono lo Stato, i gestori di slot e vlt (video lottery terminal), i concessionari, gli esercenti, come bar e tabaccherie, i giocatori, l’amministrazione finanziaria e anche noi professionisti dell’area legale e fiscale, con il compito di navigare nell’articolata normativa del settore. La fiscalità del gaming è estremamente complessa e coinvolge differenti tipologie di tributi, come il prelievo erariale unico (preu) per slot e vlt e l’isi (imposta sugli intrattenimenti) per giochi senza vincite in denaro. Questi prelievi specifici, insieme ai vuoti normativi e alle continue evoluzioni legislative, aumentano il rischio di contestazioni fiscali”.

L’avvocato aggiunge che “in una filiera che garantisce occupazione e gettito continuo allo Stato, l’assenza di testi unici di razionalizzazione della normativa costringe i player a operare al buio. Perciò lo studio Marzo Associati ha sviluppato il primo manuale dedicato alla materia e creato un team di professionisti specializzati nella fiscalità del gaming, indispensabili per supportare gli operatori e risolvere efficacemente le sfide fiscali e normative. 

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