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Migliorano i tempi delle procedure esecutive: analisi dei tribunali nella ricerca dell’Associazione T6

Aumenta l’efficienza dei tribunali italiani nelle procedure esecutive grazie a un calo della durata media complessiva di chiusura dei fascicoli. Questa una delle conclusioni presentate dall’Associazione Tsei – Tavolo di studio sulle esecuzioni italiane (Associazione T6) e contenute nell’ottava edizione dello Studio dei tempi delle esecuzioni italiane, ricerca che si pone l’obiettivo di fornire un’analisi dettagliata e specifica della durata delle procedure esecutive immobiliari a livello nazionale.

I risultati in dettaglio

Come anticipato i risultati confermano un trend in miglioramento in termini di definizione delle procedure esecutive, in linea con le evidenze emerse dall’indagine condotta sui dati del 2022: infatti, nell’ultimo anno, la durata media di chiusura dei fascicoli è diminuita da 4,97 anni nel 2022 a 4,94 anni nel 2023. Parallelamente, nel 2023 sono stati definiti 48.881 fascicoli, in calo dell’1,5% rispetto ai 49.615 nel 2022, ma comunque in crescita rispetto ai 44.652 del 2021.

Dati positivi emergono anche in relazione alle modalità di definizione, per cui le procedure chiuse con aggiudicazione, che rappresentano il 55% delle procedure totali, sono cresciute del 5,9% nel 2023 (con 26.938 fascicoli contro i 25.437 del 2022). A loro volta, sono diminuite del 9,6% le procedure concluse prima della fase di vendita per una definizione stragiudiziale, le quali rappresentano il 32% dei fascicoli complessivi. Il restante 13% si è risolto, invece, senza aggiudicazione per altre cause di estinzione.

Analizzando nel dettaglio le tempistiche relative a queste singole modalità di chiusura, emerge una riduzione del tempo medio sia per le esecuzioni definite con aggiudicazione, passato da 6,31 anni del 2022 a 6 anni nel 2023, sia per le procedure in via stragiudiziale (da 3,77 anni nel 2022 a 3,69 anni nel 2023).

Aree geografiche e tribunali più performanti

L’ottava edizione del report conferma un importante divario tra Nord e Sud, che si manifesta in termini di durata complessiva delle procedure ma soprattutto con riferimento ai tempi della fase di vendita nelle procedure concluse con aggiudicazione. Se, infatti, il Nord Italia impiega meno di 5 anni per giungere alla vendita giudiziale, il Sud e le Isole ne impiegano oltre 7.

Nel dettaglio dei singoli tribunali, al primo posto troviamo Gorizia, con 1,9 anni di media per giungere all’aggiudicazione, al secondo posto il tribunale di Trieste (2 anni), seguito da quello di Ferrara (2,3 anni). Chiudono i primi cinque tribunali più performanti Savona (quarta con 2,4 anni) e Mantova (quinta con 2,6 anni).

Commenti ai risultati

Federico Cecconi, professore Cnr e coordinatore comitato scientifico dell’Associazione T6, ha commentato: La nuova edizione dello Studio dei tempi conferma anche quest’anno un generale miglioramento che, sia a livello nazionale che regionale, risulta in continuità con i livelli dello scorso anno. Continua, tuttavia, a emergere un netto divario tra i risultati raggiunti nelle aree del Nord Italia rispetto alle località meridionali: in questo senso, incidono a loro volta anche la struttura e l’organizzazione di uffici giudiziari più articolati, che consentono una più spedita gestione anche di carichi significativi”.

Laura Pelucchi, partner La Scala società tra avvocati e referente commissione esecuzioni immobiliari dell’Associazione T6, ha aggiunto: “Dalle evidenze emerse dall’ottava edizione del nostro studio constatiamo una tendenza stabile e positiva dei tribunali italiani, specialmente in termini di capacità di definizione delle procedure, siamo però ancora lontani dai tempi medi degli altri Paesi. Nei prossimi anni sarà, quindi, necessario proseguire ed incrementare il processo di efficientamento al quale da anni le istituzioni e gli operatori del settore si stanno dedicando”.

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