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Strategia

Intelligenza artificiale generativa: il 70% di GenZ e Millenial ha già imparato a usarla

Permette di risparmiare tempo e focalizzarsi sul lavoro creativo e strategico, migliora il work-life balance. Ai giovani piace l’intelligenza artificiale generativa. Lo rileva GenZ e Millennial Survey, studio di Deloitte, secondo cui oltre il 70% dei GenZ e Millenial in Italia già ha imparato a usarla.

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Intelligenza artificiale: cosa pensano GenZ e i Millenial

“GenZ e millennial sono cresciuti insieme alla digitalizzazione e la loro percezione in merito a innovazioni dirompenti come la GenAI è diversa da quella di altre generazioni: per loro sfruttare tecnologie che aiutano a semplificare mansioni, risparmiare tempo o ottimizzare processi è normale”, ha commentato Lorenzo Cerulli, GenAI leader di Deloitte Central Mediterranean (Italia, Grecia, Malta). “Per questo non stupisce che chi è già abituato a usare strumenti di GenAI dimostri più apertura e fiducia della media verso queste tecnologie. Del resto, ragazze e ragazzi dimostrano consapevolezza anche rispetto ai rischi e, tramite la survey, mandano un messaggio molto chiaro: la GenAI è più che benvenuta se serve a semplificare la vita, lavorativa ed extra lavorativa, e se è orientata al benessere socioeconomico”.

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Formazione e competenze

In Italia il 43% tra i GenZ e il 34% tra i Millennial è d’accordo (o fortemente d’accordo) sul fatto che il proprio datore di lavoro stia formando sufficientemente i propri dipendenti sulle capacità, i vantaggi e il valore di GenAI. Più di un terzo dei lavoratori (37%) ritiene che la GenAI migliorerà il proprio lavoro nel prossimo anno. Più di quattro intervistati su dieci affermano di non avere intenzione di seguire una formazione specifica sul tema GenAI, con un 40% tra le ragazze GenZ e 47% tra le ragazze Millennial e un 41% tra i ragazzi GenZ e 40% tra i ragazzi Millennial.

“L’Ai e la GenAI stanno evolvendo esponenzialmente e questo processo richiede non solo un approccio capace di stare al passo con il continuo cambiamento, ma anche una riqualificazione continua”, ha dichiarato Paolo Galletti, chief human resources officer e people and purpose leader di Deloitte Italia. “I giovani si dimostrano consapevoli di questa dinamica e per questo si aspettano maggiori investimenti in formazione da parte delle aziende, che devono essere pronte a cogliere un cambiamento così dirompente e allo stesso tempo essenziale per il benessere e la produttività delle persone”.

Il 16% della Gen Z e l’11% dei Millennial in Italia ha dichiarato di utilizzare frequentemente la GenAI al lavoro, affermando di usarla tutto o la maggior parte del tempo. Inoltre, dalla ricerca emerge che GenZ e Millennial si distinguono molto in base al grado di conoscenza di questa tecnologia: chi la usa già molto (73% GenZ e 78% Millennial) è più convinto della media (47% GenZ e 39% Millennial) sul fatto che l’AI aiuterà a risparmiare tempo e a migliorare il work-life balance.

Com’è percepita la GenAI

Il 46% dei GenZ e il 41% dei Millennial ritengono che l’Intelligenza Artificiale comporterà la necessità di una riqualificazione professionale e influenzerà le loro scelte di carriera. Questo dato aumenta tra coloro che utilizzano frequentemente la GenAI, con il 62% dei GenZ e il 53% dei Millennial che condividono questa opinione. Inoltre, una percentuale simile di intervistati crede che l’AI possa portare alla scomparsa di alcuni lavori: il 55% dei GenZ (68% tra gli utilizzatori frequenti) e il 52% dei Millennial (54% tra gli utilizzatori frequenti) considerano questa possibilità.

I GenZ maschi italiani si dimostrano particolarmente entusiasti riguardo alla GenAI, distinguendosi come il gruppo più positivo in Italia. Tuttavia, esiste un ampio livello di incertezza sugli sviluppi futuri della tecnologia, che coinvolge entrambi i sessi: il 31% delle ragazze GenZ, il 26% dei ragazzi GenZ, il 33% delle ragazze Millennial e il 33% dei ragazzi Millennial esprimono preoccupazione. Per quanto riguarda l’entusiasmo, il 15% delle ragazze GenZ e il 29% dei ragazzi GenZ sono entusiasti della GenAI, mentre tra le ragazze Millennial solo il 9% e tra i ragazzi Millennial il 14% mostrano lo stesso sentimento.

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