Yu Kai Horizon Robotics
Money

Un ingegnere cinese è diventato il nuovo miliardario della guida autonoma

Questo articolo è apparso su Forbes.com

Yu Kai, 47 anni, presidente e amministratore delegato di Horizon Robotics, è entrato nella classifica dei miliardari meno di una settimana dopo la quotazione a Hong Kong della sua società.

Yu Kai, uno scienziato dell’intelligenza artificiale che ha avviato un progetto di guida autonoma all’interno di Baidu, è entrato nella classifica dei miliardari dopo che le azioni della sua startup, Horizon Robotics, hanno guadagnato quasi il 16% mercoledì 30 ottobre.

Yu, presidente e amministratore delegato di Horizon Robotics, è il principale azionista della società, con una quota del 13% detenuta tramite il suo trust di famiglia e un veicolo di investimento interamente di sua proprietà. Sulla base della sua quota, Forbes stima il patrimonio di Yu in poco più di 1 miliardo di dollari.

Il 47enne imprenditore è diventato miliardario meno di una settimana dopo la quotazione a Hong Kong di Horizon Robotics, che ha sede a Pechino. Giovedì 24 ottobre la società ha debuttato in Borsa dopo vere raccolto 5,4 miliardi di dollari di Hong Kong (695 milioni di dollari) nella più grande offerta pubblica iniziale locale dell’anno fino a questo momento.

Che cos’è Horizon Robotics

Yo ha fondato Horizon Robotics nel 2015 assieme all’ex capo della ricerca e sviluppo di Baidu Huang Chang e all’associate director Tao Feiwen. La società sviluppa sia software che hardware per sistemi di guida assistita e guida autonoma. Il più avanzato si chiama SuperDrive, che secondo l’azienda è progettato per fornire una guida autonoma che imita quella umana in contesti urbani, in autostrada e nei parcheggi. Lanciato ad aprile, il sistema, dice l’azienda, “permette teoricamente” l’automazione di livello 4, cioè il livello sotto la piena automazione, ed è in grado di prendere decisioni in situazioni specifiche senza input umano.

Gli altri sistemi di Horizon Robotics offrono funzioni come la frenata automatica di emergenza e l’assistenza al parcheggio. La società concede inoltre in licenza il suo algoritmo proprietario e i suoi software ai clienti per sviluppare i loro prodotti personalizzati. La rosa dei clienti comprende 27 case automobilistiche, tra cui Volkswagen, la coreana Hyundai e le cinesi Byd, Geely, Li Auto e Nio.

Prima di quotarsi in Borsa, Horizon Robotics aveva attirato una serie di investitori di alto profilo. Tra questi ci sono società di investimento come la Hillhouse Investment Management di Zhang Lei, la HongShan (ex Sequoia China) di Neil Shen e la Eqt Private Capital Asia di Jean Salata. È sostenuta anche da investitori strategici, come il produttore di batterie per auto elettriche Catl di Robin Zeng, il produttore di auto elettriche Byd di Wang Chuanfu e Volkswagen, che nel 2023 ha speso più di 2 miliardi di dollari e ha istituito una joint venture in cui partecipa al 60% con Horizon Robotics per sviluppare tecnologie di guida autonoma per i suoi veicoli venduti in Cina.

La storia di Yu Kai

Yu, già prima di diventare imprenditore, si era fatto un nome nel mondo accademico per i suoi lavori sul machine learning. Figlio di un ingegnere che lavorava nell’industria automobilistica, è cresciuto a Nanchang, polo cinese dei trasporti, e ha studiato ingegneria elettronica prima di trasferirsi in Germania, dove ha ottenuto un dottorato in informatica all’Università di Monaco. È diventato poi capo media analytics a Nec Laboratories America, dove sviluppava tecnologie di computer vision e machine learning.

È tornato in Cina nel 2012 ed è entrato in Baidu, dove ha creato l’Institute of Deep Learning, dedicato alle tecnologie dell’intelligenza artificiale. Nei suoi tre anni in azienda è stato nominato vice capo di Baidu Research. In questo ruolo ha avviato un progetto per la guida autonoma, gettando le basi per l’attività di robotaxi Apollo Go del gigante tecnologico cinese.

Quando Yu si è messo in proprio, nel 2015, all’inizio ha incontrato alcune difficoltà. In un’intervista alla testata tecnologica cinese GeekPark del 2023 ha rivelato che, quando voleva sviluppare chip IA che potessero fare da cervello per tutto – dalle auto agli elettrodomestici -, dotati di capacità analoghe a quelle umane, aveva difficoltà a individuare le applicazioni decisive. Il successo non è arrivato fino al 2019, quando Horizon Robotics ha lanciato il suo primo sistema di guida assistita, dotato del suo chip proprietario. Il tempismo si è rivelato azzeccato, perché un anno dopo la Cina ha delineato un piano per raggiungere la produzione di massa di auto a guida autonoma entro il 2025.

Horizon Robotics è tra le aziende di guida autonoma che hanno scelto di quotarsi. La startup cinese di robotaxi WeRide ha debuttato al Nasdaq venerdì 25 ottobre, dopo avere raccolto 440,5 milioni di dollari tramite Ipo e collocamento privato. Nel frattempo Black Sesame, startup cinese che progetta chip per sistemi di guida autonoma, ha iniziato le negoziazioni a Hong Kong in agosto, dopo avere raccolto circa 130 milioni di dollari.

LEGGI ANCHE: 2,4 milioni di Tesla sotto indagine per la guida autonoma Full Self-Driving

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Per altri contenuti iscriviti alla newsletter di Forbes.it CLICCANDO QUI .

Forbes.it è anche su WhatsApp: puoi iscriverti al canale CLICCANDO QUI .