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“Mettiamo insieme cervelli brillanti per costruire il futuro del retail”: l’intervista a Fausto Caprini, ceo di Retex

“La crescita non è mai stata una semplice questione di fortuna: è il risultato di tante forze che interagiscono tra loro”. Lo diceva James Cash Penney, fondatore di Jc Penney, nel 1902. Oggi potremmo dire che queste forze non sono altro che le persone che costituiscono un’organizzazione. Lo sa bene Fausto Caprini, amministratore delegato di Retex, che ha spiegato a Forbes Italia: “Il nostro vero asset sono le persone. Ed è una questione molto concreta, a ben vedere: siamo un’azienda principalmente basata sul capitale umano e sulle competenze. Il nostro valore esiste solo se abbiamo persone di valore”.

Com’è nata Retex

Caprini ha ricoperto ruoli executive nel settore retail e in società di consulenza. È stato chief information officer nel gruppo Sogegross, managing director in Wincor Nixdorf e senior advisor in Accenture, dove ha seguito, tra gli altri, progetti per Nespresso, Coop, Dubai Parks and Resorts. Nel 2010 ha fondato Retex, MarTech Company che accelera le connessioni tra brand e stakeholder per “capitalizzare l’esperienza nel settore retail”.

Un’intuizione, proprio quando l’avvento delle tecnologie digitali stava rivoluzionando il modo in cui le aziende retail operavano, modificando le aspettative dei consumatori. “C’era bisogno di cambiare radicalmente i processi. Lo sforzo trasformativo non era solo tecnologico, ma un’esigenza di business: abbiamo immaginato di creare uno spazio tra le grandi realtà di consulenza e le piccole società di software iperspecializzate nel fare solo una cosa”. Nel 2013 è iniziato il percorso di crescita vero dell’azienda, con l’idea di ridefinire l’idea iniziale. “Non si trattava più di un’esigenza trasformativa. Grazie al digitale, il retail era diventato una pratica comune: tutti i brand potevano comunicare con i propri clienti attraverso siti eCommerce e marketplace”.

Il valore delle persone

Sono iniziate così le prime piccole acquisizioni finché, nel 2019, è entrato nel capitale sociale un piccolo fondo di investimenti. Da quel momento “abbiamo cercato di assemblare team di talenti che portassero un contributo a un disegno più generale: volevamo aiutare qualunque brand a comportarsi da retailer. Per farlo, abbiamo integrato team che nei loro ambiti erano percepiti dal mercato come eccellenze”. Le acquisizioni sono andate in questa direzione. “Siamo convinti che le aziende abbiano bisogno di sviluppare competenze su tre aree in particolare: marketing e comunicazione, digital e tecnologia, data intelligence”.

Così Retex ha acquisito Connexia, società di marketing e comunicazione, che “ci ha aiutato a disegnare nuove storie di successo, dove creatività, content, dati e media si integrano all’esperienza tecnologica”. Poi ha acquisito Witailer, una delle prime startup innovative in Italia a focalizzarsi su Amazon e marketplace a livello europeo, attraverso analytics e digital advertising. È stato poi il turno di Venistar, azienda attiva nella fornitura di soluzioni specialistiche per il settore della moda e del lusso.

“Abbiamo messo insieme team eterogenei che, apparentemente, non c’entravano nulla tra loro. Ma in realtà il disegno era chiaro fin dall’inizio: volevamo dare vita a un soggetto in grado di supportare il brand nella costruzione del customer journey, dall’inizio alla fine. Questo significava avere competenze nel mondo fisico, digitale, social e marketplace, perché la trasformazione nelle aspettative di consumo, indotta dagli strumenti digitali, richiede persone che sappiano parlare una lingua diversa dal passato”.

L’acquisizione di Alkemy

Nel 2023, Retex ha registrato ricavi per oltre 100 milioni di euro, in crescita costante negli ultimi 5 anni. A maggio 2024, il Fondo Strategico Italiano (FSI) ha investito 100 milioni di euro nella società, detenendone una quota di circa l’80%. Grazie a quest’operazione, Retex ha potuto contare sui mezzi adeguati a lanciare l’OPA su Alkemy, realtà molto nota nella digital transformation. Ma questa è una tappa, non un punto di arrivo. “L’obiettivo è unire le competenze di due dei principali attori del mondo MarTech italiano, con l’ambizione di creare un player che abbia sempre più rilevanza internazionale, e con almeno mezzo miliardi di ricavi”. Il punto fondamentale per Caprini, tuttavia, restano le persone: “Per governare la complessità del mondo bisogna mettere insieme tanti cervelli brillanti e costruire un’intelligenza collettiva. La vera sfida imprenditoriale è questa: gestire una pluralità di intelligenze e protagonismi”.

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