Food & Beverage

La nuova trilogia di Bellavista segna una nuova era per la cantina di Erbusco

Alma Assemblage, firmata da Francesca Moretti e Richard Geoffroy, è la trilogia che segna l’inizio di una nuova era per Bellavista.

Tre cuvée con base vendemmia 2021 – Alma Assemblage 1, Alma Rosé Assemblage 1, Alma Non Dosato Assemblage 1 – che, esaltando il tempo della viticoltura, esprimono un profilo gustativo che trasmette gioia, energia, profondità, luminosità e pienezza.

Alma Assemblage 1

    Bellavista Alma Non Dosato Assemblage 1
    Bellavista Alma Rosé Assemblage bottiglia

Alma Assemblage 1 è una cuvée che rappresenta l’anima di Bellavista, dove il frutto comanda, per condurre a un gusto che è espressione dell’integrazione armonica tra campagna e cantina. Una miriade di incastri e di variabili possibili, un’elaborazione articolata che trae la sua origine dal vasto patrimonio vinicolo di Bellavista.

Dalle 129 parcelle trattate singolarmente con un approccio sartoriale, 60 ubicate nei 10 dei 19 comuni della Franciacorta entrano a far parte della trilogia e restituiscono in cantina 91 selezioni di vini base che partecipano all’assemblaggio.

Agricoltura e vinificazione

Alma Assemblage 1, la sintesi di un progetto unico e coerente, che unisce indissolubilmente agricoltura e vinificazione, territorio e vino, per superare ogni assolutismo prestabilito e sancire un unico principio: “Ad ogni vendemmia una nuova era,” poiché è la natura stessa che invoca a gran voce il superamento di ogni approccio dogmatico, affinché l’uomo si ponga in religioso ascolto.

Sense of Place è il legame inscindibile che lega la terra e la vigna con la tradizione di “fare vino” della famiglia Moretti e con la Franciacorta: suoli, esposizioni, biodiversità e microclimi, ma anche storia, architettura, arte, affetti, persone, ricordi e sentimenti.

Il legame col territorio

Un legame con il luogo, unico e irripetibile, testimoniato dal lavoro in campagna e in cantina delle donne e degli uomini di Bellavista, dall’incessante replicare dei loro gesti, dall’attenzione meticolosa a ogni dettaglio, dall’attaccamento profondo alle proprie radici, dall’amore per una terra generosa e una natura in costante cambiamento. Un patrimonio di vigne curate e custodite con la dedizione e la passione di Marco Simonit.

“Bellavista rinnova così i fondamenti della sua filosofia, una storia di famiglia che tramanda il valore della tradizione, dell’artigianalità, dei legami stretti e imprescindibili con le origini ma che, con la nuova generazione di agricoltori e viticoltori, genera nuovi paradigmi: dall’architettura anti fragile, all’epigenetica; dalla degustazione dei campioni di maturità con piccoli torchi, all’esasperazione della parcellizzazione per un’enologia di precisione, leggera, che trova la sua massima espressione al momento della creazione delle cuvée”, dichiara Francesca Moretti.

Aggiunge Richard Geoffroy: “Io sono un uomo di Champagne, ho alle spalle una famiglia che da otto generazioni lavora in quell’area, ma penso che la Franciacorta sia un territorio vocato, un’eccellenza a livello mondiale, con un’identità definita, riconoscibile, con competenze e capacità di innovazione illimitate: non ha quindi bisogno di imitare altri modelli. Francesca Moretti ha avuto questo intuito, Massimo Tuzzi ceo della Holding e la famiglia Moretti mi hanno letteralmente fatto innamorare di questo luogo e insieme abbiamo lavorato per rendere Bellavista espressione originale e unica del luogo”.

Dal nome al packaging, si rinnova la forma

La numerazione cardinale, che inizia dal numero 1, segnando il punto di partenza di questo nuovo percorso, che ogni anno darà vita ad un’edizione diversa, con un’unica costante: il patrimonio di vigne e il sentimento del luogo.

La bottiglia, che si trasforma in una piccola opera d’arte, impreziosita da dettagli che virano sulle tinte calde e armoniose del marrone, colore positivo che indica stabilità, struttura e che aggiunge profondità nonché forte connessione con la terra e con gli elementi della natura.

Le firme di Francesca Moretti e Richard Geoffroy sul retro della bottiglia, a sancire il legame dell’enologa di famiglia e il suo mentore: “una guida che, con discrezione, ti mostra percorsi e possibilità che ancora non conosci.”

Una mappa, disegnata a mano all’interno del cofanetto ripercorre i Genius loci della Franciacorta e di Bellavista: i vigneti principali, i confini naturali, il lago d’Iseo, il monte Guglielmo; la collina dove trovano dimora la cantina, L’Albereta e la casa della famiglia; Villa Lechi e la sua storia, l’impianto di barbatelle e il Convento della Santissima Annunciata.

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