In un periodo non spumeggiante per i consumi del vino c’è uno stile che si differenzia, soprattutto in Italia e soprattutto in questi mesi festivi: lo spumante.
Da sempre associato ai momenti di festa e celebrazione, champagne e i metodi classici dal mondo sono sempre più consumati anche per aperitivi o in abbinamento con la cucina italiana, a prescindere dai festeggiamenti. È indubbio però che, viste le imminenti feste di Natale, questo è il mese degli spumanti, che registrano un aumento delle vendite di circa il 20% (una media di 90milioni di bottiglie).
Natale 2024, gli spumanti che non possono mancare sulle nostre tavole
Alma Assemblage 1, Bellavista, Franciacorta DOCG
La nuova firma stilistica di Richard Geoffroy che dona slancio e precisione al palato. Base vendemmia 2021 con uso sapiente di vini di riserva Chardonnay delle annate 2014, 2019 e 2020, e Pinot Noir nelle annate 2019 e 2020. Il vino mostra trama e complessità grazie al sapiente uso di legno, oltre che grande definizione e densità grazie ai 30 mesi sui lieviti. Il bigliettino da visita della Maison Bellavista che non deve mancare nelle nostre cantine.
Ferrari Riserva Lunelli 2015, Ferrari Trento. Trento DOC
Probabilmente uno dei prodotti più aspirazionali d’Italia quando si parla di spumanti. Lo chef de Cave Cyril Brun sta contribuendo con la sua mano a definire un calice sempre più elegante. Il legno è perfettamente integrato nel frutto, palato espansivo e stratificato. Un capolavoro da custodire in cantina per decenni.
LINI 910 Rosé 2017
La cantina Lini910 è stata recentemente premiata come miglior Lambrusco metodo classico, ma anche gli altri spumanti da Pinot Noir meritano una menzione. Vinificazione protettiva e presa di spuma in bottiglia, il vino resta in affinamento per svariati anni (almeno sei), dando volume e complessità con note di miele d’acacia e brioche. Un palato leggero, ma non banale, per una beva perfetta per l’aperitivo.
Sosta tre Santi, Etna brut 2020. Etna DOC
L’espressione vibrante del Nerello Mascalese. Dallo studio dei vitigni sui migliori appezzamenti nella zona sud est dell’Etna ad un’altitudine di circa 700 metri, il Nerello mostra assertività, acidità e nervo. Un palato multidimensionale, con frutti gialli e fiori di ginestra, finale affumicato e texture ruvida. Un vino per i grandi abbinamenti.
Brut Noir, Champagne Yann Alexandre
Il Non-Vintage da un piccolo recoltant che farà innamorare tutti. Costituito da 45% Meunier 40% Chardonnay 15% Pinot Noir si propone con estrema precisione, linearità e austerità. Deliziosamente aggraziato e vibrante. Equilibrio tra texture e frutto che lascia un finale lungo e gessoso. Uno tra gli champagne più rappresentativi della Regione.
Cuvée Josephine, Champagne Joseph Perrier
La Cheffe de Caves Nathalie Laplaige imprime la sua firma improntata alla leggerezza, precisione del frutto ed eleganza sobria. Josephine è la punta di diamante, la Cuvée prestige della Maison che mostra grande profondità, pulizia e serietà, Salino, con note di acacia, rabarbaro e brioche, acidità ferma e corpo granitico. Un vino per grandi occasioni.
Brut Souverain, Champagne Henriot
Questo vino presenta un bouquet elegante con note di mela rossa e una sottile gessosità. Al palato, rivela bollicine piccole e persistenti accompagnate da meringa al limone e pera, con una delicata nota di spezie e brioche. Nel complesso, si presenta come uno Champagne dal profilo classico e senza tempo.
Grande Reserve Brut, Champagne Gosset
Questo è il cavallo di battaglia di una delle Maison più antiche della regione, ed è ideale per chi ama uno Champagne snello, con alta acidità vibrante, sentori tipici di mela verde, limone e un pizzico di lime e gesso. Profondo, ma molto vivace e rinfrescante. Questo champagne si abbina perfettamente alla cucina orientale e salsa di soia.
Grande Cuvée 172ème édition, Champagne Krug
Probabilmente l’espressione più generosa della Maison. Si parte dall’annata 2016 a cui si aggiungono i vini di riserva da oltre dieci vigneti e annate differenti. Il blend è composto da circa 45% Pinot Noir, 35% Chardonnay e il resto Meunier. Un palato ricco, grazie all’uso del legno, sebbene si mostri ancora molto nervoso e teso. Perfetto come regalo speciale.
Art de Vigne 2010, Champagne Jacques Picard
Sebbene l’annata non sia stata delle più facili in champagne, le piccole quantità rilasciate mostrano grazia ed eleganza. Lo Chardonnay dona densità e volume, mentre il Pinot Noir la trama fitta. Un palato strutturato grazie anche all’uso di legni e un finale allungato. Molto elegante.
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