Francesco Guarneri Guber Banca
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La storia di Francesco Guarneri, il fondatore di Guber Banca che sognava di fare l’imprenditore agricolo

Articolo tratto dal numero di novembre 2024 di Forbes Italia. Abbonati!

“A 60 anni si può dire che la vita ti porta in direzioni diverse rispetto a quelle che avresti pensato. La mia aspirazione era quella di fare l’imprenditore agricolo con logica industriale, ma poi, per una serie di eventi, mi sono ritrovato a fare il banchiere”. Francesco Guarneri, classe 1962, laurea in Bocconi a 23 anni, è consigliere di Star Finance e socio fondatore di Fondazione Etica, sposato con Elena. Gli piace definirsi padre di tre figlie: Federica, Francesca e Guber Banca, di cui è amministratore delegato.

“Siamo un’azienda che ha sempre lavorato sui processi, perché è il processo a fare la differenza tra una realtà che subisce il mercato e una forte. La nostra può apparire finanza speculativa, ma in realtà è finanza di processo”.  Pochi gli ingredienti di successo. Tra questi gli piace ricordarne due: la passione per il lavoro e la gratitudine “trasversale” verso il team. Gratitudine che si riflette nella consapevolezza che ogni risultato è il frutto del lavoro di gruppo.

La storia di Guber Banca

Guber è stata fondata a Brescia nel 1991 da Guarneri e Gianluigi Bertini, al tempo non ancora trentenni, con l’equivalente in lire di 10.200 euro di capitale sociale. Prima di quella data, però, Guber era nata sui banchi del liceo, tra due compagni di classe che già sentivano forte la spinta imprenditoriale. Già allora decisero che avrebbero fatto qualcosa insieme e questo qualcosa si sarebbe chiamato con le iniziali dei loro due cognomi: Guber. “Gianluigi e io ci incontrammo al liceo classico. Eravamo due ragazzi un po’ irrequieti: qualche provvedimento disciplinare…

Ma già a 15 anni ci accomunava l’interesse verso l’impresa. Lo si capiva dai ragionamenti che facevamo, da ciò che approfondivamo, dai lavori che facevamo nella pausa estiva”. Dopo la maturità presero strade diverse: Guarneri studiò alla Bocconi, Bertini alla Cattolica, dove si laureò in legge. Guarneri iniziò una carriera manageriale nel settore dell’amministrazione e finanza in aziende industriali. 

A 27 anni divenne dirigente, con la carica di direttore di amministrazione e finanza di una grande azienda in Veneto, parte di un gruppo internazionale della moda. Proprio durante questa esperienza provò il disagio generato sulla pianificazione finanziaria dai ritardi dei pagamenti della clientela, rappresentata prevalentemente dai negozi di abbigliamento. I servizi offerti dal mercato apparivano carenti: quando c’era attenzione alla forma non c’era efficacia e viceversa, con il risultato che il disagio oscillava tra il rischio di credito e quello reputazionale. In sostanza, mancava professionalità nella gestione del credito problematico. Da qui la decisione di creare, insieme al suo ex compagno di liceo, un servicer specializzato nella gestione del credito problematico e dei ritardi nei pagamenti.

Una crescita da new economy

Guarneri abbandonò così il posto sicuro e molto ben retribuito, vendette l’unico asset che possedeva – una Porsche – e con parte dei soldi ricavati fondò Guber. L’attività procedette da subito con un tasso di sviluppo da new economy e Guber si specializzò nel lavoro per le procedure concorsuali, venendo nominata coadiutore del curatore fallimentare nel compito di incassare i crediti vantati dalla procedura verso soggetti terzi. “Sembra incredibile, ma il primo vero passo avanti lo dobbiamo alla fiducia che la magistratura e i fallimentaristi hanno avuto in noi. Perché ci sono stati giudici delegati, non me lo posso dimenticare, che hanno avuto fiducia nella professionalità di Guber, mostrando una sensibilità non comune verso strumenti nuovi, sul territorio, per recuperare i crediti vantati dalle procedure concorsuali”.

Da quel momento l’azienda prese slancio. Nel 1996 il primo mandato acquisito da una banca, nel 1999 il primo acquisto di un portafoglio npl da un’altra banca. Nel 2004 la creazione di un piccolo consorzio di investitori che acquistò in forma istituzionale crediti dal sistema bancario. Nel 2006 l’incontro con un importante investitore istituzionale internazionale, il fondo Varde Partners, che cambierà la vita di Guber. “Questa banca internazionale voleva entrare in Italia investendo nei crediti problematici. In qualche modo ci ha individuati ed è stata la nostra fortuna, perché ci ha molto aiutato a crescere dimensionalmente e culturalmente”. Nel 2010 l’acquisto di Citifin dal gruppo bancario Citibank, nel 2018 la trasformazione in banca.

“Se dobbiamo dare una valutazione sulla base dei numeri, sembra sia stata una scelta corretta: da quando siamo diventati banca, abbiamo aumentato i dipendenti, l’attivo investito, il patrimonio netto e l’utile”. Un valore aggiunto per Brescia, conosciuta per essere uno dei principali centri economico-produttivi d’Italia, a cui Guarneri riconosce innanzitutto la cultura del lavoro.

“Se mi si chiede che gratitudine ho verso i bresciani, rispondo che ce l’ho per la loro dedizione al lavoro, valore tramandato di generazione in generazione. Quel che probabilmente sta anche alla base del successo di questa azienda è la qualità culturale delle persone che vengono qui a lavorare, da qualsiasi famiglia provengano”. In Guber l’attenzione alla qualità delle risorse umane è massima e la formazione è particolarmente valorizzata. “La nostra academy è un anello di congiunzione tra il mondo accademico e quello del lavoro. Costituisce anche un vivaio in cui far crescere e individuare giovani di talento che possono contribuire al successo dell’azienda”.

Dove va Guber

Il futuro? “Tutto ha accelerato nel mondo e la sfida che ci aspetta nei prossimi anni è anticipare la gestione del credito problematico. Ciò significa, nella pratica, imparare a dialogare con il mondo delle imprese in difficoltà per cercare di supportarle e riportarle in bonis attraverso ristrutturazioni che vadano incontro alle loro esigenze di cassa”. 

Questa nuova frontiera vede un completo allineamento di interessi tra la banca e le imprese ristrutturate. Più aziende si riescono a ristrutturare, migliore il risultato complessivo a livello sia macro che micro, e anche per la banca. Guarneri vede come un’occasione di sviluppo anche la possibilità di coinvolgere negli impieghi dei fondi specializzati nello special lending, che investano parallelamente a Guber, consentendo una diversificazione del rischio. “In questo senso va letta la recente acquisizione di una quota di un’asset management company londinese”.  Per Guarneri, passione e gratitudine sono i valori fondanti e il cuore di Guber Banca. “Ai giovani dico: scegliete un lavoro che vi piace e siate grati a chi contribuisce ogni giorno al raggiungimento dei vostri successi. Il successo non è mai legato al singolo, ma al team che ti circonda e alla cui costruzione contribuisci”.

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