La Lombardia assume la guida dell’Automotive Regions Alliance (Ara), l’alleanza tra 36 regioni europee impegnate ad agevolare la transizione dell’industria automobilistica e dell’indotto tutelando, nel contempo, imprese e posti di lavoro.
Guido Guidesi, assessore allo Sviluppo economico di Regione Lombardia, è stato eletto presidente dell’Ara nel corso della conferenza annuale che si è svolta oggi all’Autodromo di Monza (entrerà in carica dal 1° gennaio 2025). Il riconoscimento è frutto del percorso che Guidesi ha intrapreso circa due anni fa quando, insieme al sistema lombardo, ha iniziato l’attività di salvaguardia di un settore strategico per la competitività dell’Europa.
La strategia lombarda
In questi oltre due anni sono stati diversi i momenti cardine che hanno caratterizzato la strategia lombarda. Si è partiti da Lipsia, nella prima assemblea annuale della ARA quando Guidesi ha posto l’accento sulla neutralità tecnologica e sulla tutela del settore.
Il secondo passaggio è stato quello dell’elaborazione di un apposito studio che conferma la forza e le grandi potenzialità dei carburanti rinnovabili, in grado da subito di abbattere le emissioni. L’analisi scientifica è stata predisposta dal Cluster Lombardo della Mobilità, che comprende la filiera del settore dalle università ai centri di ricerca fino alle associazioni di categoria. Poi è stata la volta di Pamplona con la seconda assemblea annuale dell’alleanza.
La nuova dichiarazione
Oggi, a Monza, è stata firmata la nuova dichiarazione. Tra i passaggi più significativi c’è la neutralità tecnologica e l’obiettivo di conseguire la mobilità stradale a zero emissioni. O ancora la “vitale importanza dell’industria automobilistica per la prosperità e la competitività – nonché per la coesione economica, sociale e territoriale – dell’Unione europea”. Sempre in tema di neutralità tecnologica, si evidenzia al punto 22 della “necessità di rispettare l’ampia varietà di situazioni di mobilità e di integrare l’elettrico con le tecnologie alternative, climaticamente neutre dalla produzione all’impiego, eventualmente esistenti, in linea con la dichiarazione adottata in esito al vertice del G7 Trasporti svoltosi a Milano nel 2024”.
Poi c’è il capitolo sull’esigenza di escludere le auto storiche dai vincoli sugli obiettivi climatici. O ancora il punto che invita l’Ue a riaffermare la metodologia di valutazione del ciclo di vita (LCA) per determinare il reale impatto sull’ambiente di un automezzo. Secondo la visione di Regione Lombardia, condivisa dalle Regioni dell’alleanza, l’Unione europea non dovrebbe imporre ai cittadini la tipologia di automobile da utilizzare, ma concentrarsi sulla definizione degli obiettivi ambientali da raggiungere, lasciando ai territori la libertà di scegliere le soluzioni tecnologiche più adeguate: elettrificazione, idrogeno o combustibili alternativi.
“Il settore automotive deve essere strategico”
Guido Guidesi ha commentato: “L’Alleanza delle 36 Regioni e il lavoro tra le regioni stesse saranno fondamentali per cercare di portare proposte concrete alla prossima Commissione Europea. Idee che permettano al settore dell’automotive di essere in futuro un settore strategico. Ora il primo passo è quello di farsi ascoltare dalla nuova Commissione affinchè i dovuti correttivi salvino un settore estremamente importante e strategico. Si tratta di difendere una filiera di circa 100mila lavoratori, oltre 30 mila imprese con un fatturato totale di oltre 40 miliardi di euro. Fermare la produzione del motore endotermico avrebbe effetti irreparabili con l’interruzione di molte attività e l’inevitabile perdita di competitività del settore produttivo lombardo, italiano ed europeo a vantaggio di altri competitori sullo scenario globale”.
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