Food & Beverage

La Poja di Allegrini è la bandiera di un’eleganza iconica

Cosa significa iconico? Il concetto abbraccia temi come scarsità di prodotto, oppure notorietà di un brand (magari anche su vini prodotti in larga scala), può significare enfatizzazione del terroir attraverso l’uso di single vineyard, ma anche l’assemblaggio delle migliori uve dagli appezzamenti più prestigiosi.

Si tratta di vini dal posizionamento luxury (quindi oltre le 100 euro) oppure si può definire iconico anche un vino dal posizionamento più basso? Sono certamente vini destinati al lungo affinamento, vini seri e che esprimono l’aspirazione di un produttore che interpreta al meglio il luogo e i vitigni che ne fanno parte.

Lo stile di Allegrini

Allegrini è nota per il suo stile leggiadro, palati gastronomici e tannini ben levigati. Dalla Valpolicella Classica DOC fino all’Amarone il fil rouge che lega tutti i vini della famiglia storica è quello dell’eleganza e longevità. Tra i vini più rappresentativi della longevità e dell’intuito innovativo di Giovanni Allegrini è La Poja. Nel 1979 Giovanni, mosso da un profondo amore per la sua Valpolicella, decise di piantare sulla sommità de La Grola solo uva Corvina, un intuito pionieristico.

Iconicità è anche questo: essere il primo vino prodotto secondo uno scopo innovativo e disruptive con il passato. La famiglia Allegrini è stata la prima a proporre un vino diverso rispetto al panorama della Valpolicella, che voleva vini di assemblaggio abbondanti e generosi, spesso con residui zuccherini notabili. Allegrini ha creato un vino da cru, altamente evocativo del luogo e delle tradizioni.

Allegrini Preview

La Poja

La Poja oggi è la bandiera di un’iconicità elegante, fatta di un monovitigno (100% Corvina), da un singolo vigneto di tre ettari con suoli di puro calcare. Le viti vecchie sono allevate a guyot per controllare al meglio l’esposizione e la resa. La vendemmia avviene leggermente in ritardo per ottenere la massima espressione fenolica. In cantina l’uso sapiente dei legni e quattro anni di affinamento in cantina prima di essere messo sul mercato contribuiscono a definire lo stile complesso e aspirazionale di La Poja. Un vino che viene prodotto in sole 12mila bottiglie e che non teme il tempo.

Una recente verticale di annate ha celebrato la sua longevità e la capacità non solo di interpretare il territorio ma anche ciascuna annata.

2018: Cassis, erba di campo e tostature. Palato succoso e tannini setosi. Precisione del frutto ineccepibile.

2016: Generoso e ricco, come l’annata. Tannini un po’ più potenti ma finale elegantemente gastronomico.

2013: Lineare e sobrio, un po’ di tabacco e tannini ben integrati.

2009: Ancora vibrante e giovanile, molto nervoso e luminoso.

2006: Grazia ed eleganza, note agrumate e di macchia mediterranea, palato denso e slanciato.

2001: Lunghissimo, splendente e delicato, molto complesso.

1997: Un piccolo capolavoro di complessità e finezza, tannini risolti e finale gastronomico.

Tutti presentano il fil rouge dell’erba secca di campo, leggere speziature come il pepe e un finale gessoso, i punti chiave della Corvina e del territorio.

Secondo le parole di Francesco Allegrini: “La Poja è molto più di un vino per la nostra famiglia, è l’eredità di mio nonno Giovanni, di mio padre Franco e di mio zio Walter. Questo vino rappresenta la loro visione e il loro impegno nel valorizzare il territorio della Valpolicella e il vitigno Corvina. Con il progetto A Milestone in Our History, che io, i miei fratelli e mia cugina Silvia abbiamo lanciato lo scorso anno, vogliamo continuare a portare avanti questa eredità, facendo conoscere La Poja e la nostra storia a livello internazionale”.

Può La Poja essere definita un vino iconico? La risposta è senza dubbio sì. Soprattutto in un panorama dove i vini italiani hanno iniziato a parlare del tema molto dopo rispetto ad altre nazioni come la Francia, è essenziale enfatizzare e riconoscere l’unicità distintiva di certi capolavori enoici.

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