Articolo di Antonio Ravenna
Negli ultimi mesi, il panorama normativo per il settore delle criptovalute è stato caratterizzato da importanti evoluzioni, come l’approvazione del Mica, il nuovo regolamento europeo che segna un punto di svolta per l’armonizzazione delle regole nell’Ue. Le sfide offerte dal settore sono varie, tra transizione normativa, autorità di regolamentazione e la ricerca della parità di genere. Ne parliamo con Eleanor Hughes, chief legal officer di Binance.
Il settore delle criptovalute affronta numerose sfide regolatorie, in particolare con l’approvazione del Mica. Quali sono stati i principali ostacoli legali che avete incontrato e come li avete superati?
L’industria delle criptovalute in Europa sta entrando in una nuova fase grazie all’approvazione del Mica, che stabilisce un quadro normativo unificato per gli asset digitali nell’Ue. Per Binance, il regolamento rappresenta uno sviluppo positivo poiché offre una maggiore chiarezza normativa. Tuttavia, il passaggio a questo nuovo sistema comporta il superamento di complessi requisiti regolatori in diversi Paesi europei.
Abbiamo investito significativamente nei nostri team legali e di compliance, reclutando professionisti esperti per affrontare queste sfide e garantire una rapida adattabilità alle nuove normative. Collaboriamo attivamente con le autorità regolatorie per garantire la conformità della nostra azienda contribuire allo stesso tempo, con le nostre conoscenze, alla definizione di politiche più efficaci.
Il nostro obiettivo è operare come un attore completamente trasparente e conforme nel mercato europeo e il Mica ci fornisce un percorso più chiaro per raggiungere questo traguardo.
Il panorama regolatorio è in continua evoluzione e non sempre le normative all’interno dell’UE sono armonizzate. Quanto influiscono queste differenze sulle vostre operazioni?
Le diverse interpretazioni normative nei Paesi dell’UE aggiungono complessità alle nostre operazioni, in particolare per quanto riguarda le normative sull’antiriciclaggio (Aml – anti–money laundering), la protezione dei consumatori e la rendicontazione fiscale. Queste discrepanze richiedono misure di conformità adatte a soddisfare le esigenze di ogni giurisdizione, aumentando i costi operativi e legali.
Per affrontare queste sfide, nel 2023 abbiamo investito nell’infrastruttura di conformità oltre 213 milioni di dollari, un aumento del 35% rispetto al 2022. Abbiamo inoltre istituito team dedicati per ogni Paese, che garantiscono un allineamento continuo con le normative locali e una rapida risposta agli aggiornamenti normativi. Parallelamente, promuoviamo un dialogo a livello europeo per favorire normative più armonizzate e coerenti.
In questo contesto, quale ruolo giocano le autorità regolatorie e come influiscono sulle vostre attività?
Le autorità regolatorie svolgono un ruolo cruciale nel definire l’ecosistema delle criptovalute, influenzando gli standard di conformità e rafforzando la fiducia del pubblico negli asset digitali. Per noi i regolatori sono partner essenziali nella nostra missione di offrire servizi sicuri e conformi.
Allineiamo continuamente le nostre operazioni alle direttive normative, investendo in un team di compliance tra i più solidi del settore. Inoltre, partecipiamo attivamente ai dibattiti politici per anticipare i cambiamenti e contribuire alla creazione di normative che favoriscano un ambiente stabile e innovativo. Il nostro impegno per la conformità e la trasparenza rimane costante, in quanto rappresentano le pietre miliari del nostro approccio alla creazione di un ecosistema sostenibile per gli asset digitali.
Nel 1986, il Wall Street Journal parlava del “soffitto di vetro” che impedisce alle donne di raggiungere posizioni di vertice. Oggi, l’Italia si classifica solo al 13esimo posto per parità di genere nel lavoro, al di sotto della media europea. Cosa fate su questo fronte?
La diversità e l’inclusività sono profondamente radicate nella nostra cultura aziendale. Per fare un esempio, nel nostro team legale, oltre metà delle posizioni di leadership sono occupate da donne.
Abbiamo raggiunto questi obiettivi grazie a tre principi fondamentali: promozioni basate sul merito, politiche di lavoro flessibili e sviluppo professionale continuo, basandoci sulle performance e sulle competenze e non considerando invece aspetti legati al background professionale o al genere.
Per le aziende che vogliono promuovere un ambiente equo, è essenziale adottare processi trasparenti e valorizzare le prospettive uniche di ogni individuo. Così facendo, possiamo abbattere le barriere e costruire team che riflettano la diversità e il dinamismo del nostro settore.
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