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29 ottobre 2025

Così Fdc Consulting Digital Esg guida le aziende nella transizione digitale e sostenibile

Francesco Di Ciommo, fondatore di Fdc Consulting Digital Esg, racconta il suo progetto per accompagnare le aziende che vogliono affrontare la transizione
Così Fdc Consulting Digital Esg guida le aziende nella transizione digitale e sostenibile

Francesca Vercesi
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Francesca Vercesi

Articolo tratto dal numero di ottobre 2025 di Forbes Italia. Abbonati!

Tutto parte da una visione personale: sostenibilità e innovazione sono requisiti centrali nel futuro delle imprese. La prima certificherà la qualità di un’azienda agli occhi di investitori, stakeholder e consumatori attraverso politiche concrete sui temi esg (environmental, social e governance). La seconda sarà invece specchio dell’importanza del digitale nei processi imprenditoriali, già implementato da molti nelle strategie di marketing e strumento per la creazione di nuovi servizi che migliorino l’efficienza, la produttività e la trasparenza.

Il tema diventa ‘scivoloso’ laddove un’azienda non è in grado di misurare e rendicontare il suo grado di sostenibilità in maniera oggettiva e imparziale. Questa è l’unica chiave per poi poterla comunicare al pubblico senza lasciare ombre sul valore del brand.

Transizione digitale e sostenibilità

Per realizzare questo obiettivo e per dare una risposta alla necessità di trasparenza verso l’esterno, il salernitano Francesco Di Ciommo, fondatore di Fdc Consulting Digital Esg, racconta a Forbes Italia il suo progetto per accompagnare le aziende che vogliono affrontare la transizione digitale e sostenibile con metodo e concretezza. Si chiama Esg Impact ed è una piattaforma realizzata ad hoc per la misurazione e la rendicontazione della sostenibilità.

Selezionata dalla società grazie anche al percorso di ricerca e competenza sviluppato con la collaborazione di università italiane, associazioni di categoria, tecnici e sviluppatori in oltre un anno e mezzo di lavoro, Esg Impact intende unire l’efficienza dell’intelligenza artificiale con la profondità del giudizio umano. Si rivolge a più attori della catena del valore. Come le banche, chiamate a valutare il rischio esg di un’azienda, le imprese, che così possono ottimizzare i costi e avere un vantaggio competitivo, gli investitori, che necessitano di dati comparabili e certificati, e i consumatori, sempre più attenti a trasparenza e autenticità.

I punti di forza

I suoi punti di forza sono accessibilità e rigore metodologico. Esg Impact è facile da usare perché da un lato garantisce automazione, velocità di esecuzione nei documenti, servizi multilingua ed elevati standard di sicurezza, dall’altro è sviluppata con una metodologia che ha conseguito le licenze Gri, Sasb ed è certificata secondo gli standard Iso 25012, con Bureau Veritas che attesta la qualità dei dati e del software. Esg Impact permette di valutare il grado di compliance su oltre 350 normative globali. Questa dashboard interattiva permette di ottenere report automatici, piani di azione personalizzati e un rating esg chiaro, con indicatori di conformità e aree di miglioramento. Non solo uno strumento di rendicontazione, dunque, ma una guida pratica per le decisioni strategiche e operative.

“La sostenibilità va misurata in modo imparziale e dettagliato. È l’unico modo per evitare greenwashing e greenhushing e, soprattutto, per trasformare l’analisi in un percorso di miglioramento continuo”, ha precisato Di Ciommo, che negli anni ha trasformato sfide in successi: dalla rinascita di Ford Authos alla creazione di Authos Società Benefit, fino all’ideazione dello Smart Lab, un format replicato da Elena Ford, pronipote del fondatore della casa di Detroit, in più parti del mondo (Europa, Asia, Sud America).

Con Fdc Consulting Digital Esg, Di Ciommo fa quindi un salto nel suo percorso imprenditoriale e mette la sua esperienza al servizio di imprese che vogliono affrontare la transizione digitale e sostenibile con metodo e concretezza. Due requisiti sempre più imprescindibili anche per il concetto stesso di sostenibilità, al centro dell’agenda Onu 2030, che ricorda come nei prossimi anni la popolazione attiva prenderà decisioni di acquisto, investimento e lavoro proprio basandosi sui criteri esg delle aziende.

Del resto, la misurazione della sostenibilità non sarà solo uno status di partenza, ma una vera educazione al miglioramento. I soggetti sottoposti a una valutazione saranno incentivati ad adottare buone pratiche ambientali, sociali e di governance, che diventeranno un patrimonio comunicabile e condivisibile con i clienti, i partner e la comunità.

 

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