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30 ottobre 2025

Il “Metodo Mattei” torna al centro del dibattito globale: un’alleanza tra Italia, Paesi del Golfo e Africa per uno sviluppo sostenibile

Di Antonio Ravenna Nel giorno dedicato alla memoria di Enrico Mattei, il Teatro Piermarini di Matelica è tornato a essere un crocevia di visioni. Al V Forum internazionale “Il Metodo Mattei: un’Alleanza… Leggi tutto
Il “Metodo Mattei” torna al centro del  dibattito globale: un’alleanza tra Italia, Paesi del Golfo e Africa per uno sviluppo sostenibile

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Di Antonio Ravenna

Nel giorno dedicato alla memoria di Enrico Mattei, il Teatro Piermarini di Matelica è tornato a essere un crocevia di visioni. Al V Forum internazionale “Il Metodo Mattei: un’Alleanza tra Italia, Paesi del Golfo e Africa per uno Sviluppo Concreto e Sostenibile”, la Fondazione Social Economic Development Enrico Mattei ha riunito rappresentanti di dodici Stati africani, istituzioni, imprese e accademici per rilanciare un modello di cooperazione che torna oggi più attuale che mai.

Una visione che anticipava il futuro

Più di sessant’anni fa Mattei aveva immaginato un’Italia energeticamente sicura, all’avanguardia sul nucleare e proiettata sullo scenario internazionale, al centro del mediterraneo e del mercato del petrolio. 

Aveva infatti compreso prima di molti che la crescita economica non può poggiare su rapporti di dipendenza, ma su alleanze fondate sulla parità e sulla valorizzazione delle risorse locali. 

È questa la lezione che il Presidente della Fondazione, Aroldo Curzi Mattei, ha ripreso con forza, sottolineando come la chiave per uno sviluppo equilibrato risieda in una collaborazione trilaterale tra Paesi africani, Paesi del Golfo e imprese italiane, valorizzando le competenze tecniche e industriali dell’Italia e la visione strategica delle economie del Golfo.

“Non esiste un’Africa sola, ma molte Afriche – ognuna con culture, climi, risorse e bisogni diversi. Comprendere questa diversità significa costruire un modello di crescita rispettoso, concreto e sostenibile.”

Un messaggio che non resta confinato al piano ideale. Aroldo Curzi Mattei ha tracciato un asse strategico che unisce Italia, Paesi del Golfo e Africa, fondato su tre pilastri: competenze tecniche italiane, visione strategica delle economie del Golfo e valorizzazione delle specificità locali.

Dalla terra all’industria: la filiera della crescita

L’agricoltura è uno dei mercati da monitorare per lo sviluppo dei Paesi Africani. Tuttavia, può essere sicuramente un punto di partenza, ma non il punto d’arrivo. 

Come ha ricordato Curzi Mattei, “dall’agricoltura può nascere tutto: alimentazione, farmaceutica, biocarburanti”. Tuttavia, senza una rete di sanità diffusa e infrastrutture efficienti – stradali, ferroviarie ed energetiche – la crescita rimane incompiuta.

Solo integrando processi produttivi e formazione tecnica, l’Africa potrà sviluppare un’industria moderna e indipendente: un passaggio essenziale per costruire un’economia realmente sostenibile e interconnessa.

Quattro tavole rotonde per un’agenda condivisa

Il Forum ha affrontato i nodi dello sviluppo attraverso quattro tavole tematiche – Agroindustria, Infrastrutture, Sanità e Formazione, Intelligenza Artificiale e Fintech – dando voce a protagonisti internazionali come Cargill, DMCC Dubai, Italferr, Almaviva, Grimaldi Lines, Humanitas University, Expert.ai, IBS Bank Somalia, Emirates Development Bank. E moti altri protagonisti globali dello sviluppo sostenibile.

Dalla visione all’azione

La sessione conclusiva, significativamente intitolata “Dalla Visione alla Progettazione”, ha sancito l’impegno congiunto di istituzioni e imprese a trasformare le idee in progetti reali. La Fondazione Mattei si propone come hub permanente di cooperazione, un luogo dove alleanze strategiche e progettualità industriale possano tradursi in risultati tangibili per i tre continenti coinvolti, dando continuità operativa alle idee emerse.

Le testimonianze della giornata hanno così confermato che il “Metodo Mattei” può evolvere in una piattaforma operativa di partenariato pubblico-privato, dove la collaborazione non è un principio astratto ma un processo concreto: condividere competenze, capitali e tecnologie per costruire valore reciproco.

Matelica, il cuore simbolico di una nuova stagione

Enrico Mattei aveva veramente ragione? 

È davvero possibile portare l’Italia al centro dello scacchiere del Mediterraneo e dell’Occidente?

La storia è fatta di “e se…”, ma guardare al passato non è solo un esercizio di stile, è la chiave per indirizzare lo sguardo verso nuove ambizioni.

Scegliere Matelica e il 27 ottobre non è stato un gesto simbolico ma un atto di coerenza. È qui, infatti, dove affonda le radici la visione di Mattei, che si riafferma un modello di sviluppo capace di unire comunità, impresa e responsabilità sociale.

Il Forum di Matelica ci ha ricordato in questo modo che il “Metodo Mattei” non appartiene al passato, ma al futuro: un futuro in cui l’Italia può davvero tornare a essere ponte tra Europa, Africa e Golfo, guidando un nuovo paradigma di cooperazione economica e diplomazia dello sviluppo.













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