Alessia Forti è economista presso l’Ocse e si occupa di mercato del lavoro, formazione, e politiche sociali nei Paesi sviluppati ed emergenti. ForbesITALIA l’ha inserita tra gli Under30 italiani che si stanno distinguendo nel mondo. L’abbiamo incontrata per conoscere di più del percorso che l’ha portata all’interno di una delle più importanti istituzioni mondiali.
“La scelta del percorso di studi e l’esperienza all’estero”, dice, “sono state fondamentali. La determinazione di Alessia Forti, classe 1988 con l’hobby della corsa, inizia a intravedersi dall’iter formativo. Dopo la Laurea triennale in filosofia all’Università di Roma La Sapienza, e un erasmus a Parigi presso l’Institut National de Langues et Civilisations Orientales, Alessia decide di continuare gli studi all’estero, conseguendo un master in economia politica internazionale presso Sciences Po Paris.
Ora è economista presso la direzione per l’occupazione, il lavoro e gli affari sociali dell’Ocse. “Mi occupo di mercato del lavoro, formazione, e politiche sociali nei Paesi Ocse e in quelli emergenti. Ho avuto modo di lavorare per Paesi in Europa (Italia, Lituania, Paesi Bassi), America Latina (Messico), Nord Africa (Tunisia), Africa Sub-Sahariana (Sud Africa), e Asia centrale (Kazakistan).
“In questo momento sto lavorando su un nuovo progetto dedicato alla formazione continua, che si promette di analizzare le misure implementate nei Paesi Ocse ed emergenti per dare agli adulti le competenze necessarie per far fronte ai cambiamenti del mercato del lavoro dettati dalla digitalizzazione, l’invecchiamento della popolazione e la globalizzazione”. Un lavoro attorno al quale ruotano, per ora, i suoi sogni nel cassetto. “Tramite le ricerche e gli studi spero di contribuire, anche se solo modestamente, al dibattito su temi che ritengo importanti quali la disoccupazione giovanile, l’integrazione delle donne nel mercato del lavoro, e la formazione continua dei gruppi svantaggiati”.
E a livello personale? “Cerco di equilibrare vita professionale e privata. Nonostante gli impegni lavorativi, continuo ad investire tempo ed energie in attività extra-curriculari, e cerco ci circondarmi di persone da cui posso imparare costantemente”. Le sue tante passioni – corre, fa attività di volontariato, suona il violino, e balla lo swing afroamericano – riflettono il suo spirito intraprendente, un modello per chi aspira a una carriera internazionale. Tra i consigli che si sente di dare ai giovani che vogliono lavorare in un’organizzazione internazionale: “costruire attentamente il percorso di studi, combinare corsi universitari ed esperienze lavorative, idealmente all’estero, senza trascurare le attività extra-curriculari. Ma anche di sviluppare competenze quantitative, necessarie per l’analisi delle politiche pubbliche e per la funzione di supporto ai governi che le organizzazioni internazionali possono svolgere”.
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