di Federico S. Bellanca
Gratificazione per il nostro palato, ma non solo. Uno dei meriti dei cocktail bar, ad oggi, è anche quello di far scoprire agli italiani la meraviglia degli hotel a 5 stelle. Uno dei paradossi di un Paese a vocazione squisitamente turistica come il nostro è infatti quello di ospitare strutture ricettive di grande bellezza e allo stesso tempo non avere l’abitudine di frequentarli. Eccetto dove sorgono grandi ristoranti, fino ad oggi infatti non vi era l’abitudine di frequentare un hotel senza avere una camera, contrariamente a quello che succede in altri paesi come ad esempio l’Inghilterra, dov’è prassi entrare anche solo per recarsi al bar e godere di un aperitivo. Non deve sorprendere in tal senso che il miglior cocktail bar del mondo – il Connaught, che tra l’altro è gestito dai due italiani Ago Perrone e Giorgio Bargiani – si trovi dentro un hotel londinese. Così come il più antico, l’American Bar del Savoy. Oggi quest’abitudine sta cominciando a entrare anche nel Belpaese: ecco dunque i 10 Cocktail Bar d’Hotel da provare in tutta la penisola, partendo da Sud e risalendo lo stivale.
Chiostro Grande San Domenico Palace – Four Seasons Taormina
Primo della selezione, ma ultimo nato in ordine cronologico. Ha poco più di un mese il bar del rinato San Domenico a Taormina, passato sotto le insegne di Four Seasons. A condurre le danze Juri Romano, bar tender siciliano rientrato sull’isola dopo una pluriennale esperienza a Londra, che miscela all’ombra di un’immensa bottigliera a parete mettendo in assoluta evidenza l’ampia scelta di prodotti locali ed internazionali. Qui i sapori del territorio, figli di piccoli produttori (come i liquori di Giardini D’amore, il botanical spirits a basa d’agave siciliana Agalìa o la Vodka di grani locali della distilleria Giovi), incontrano i grandi distillati internazionali in un mix fresco e dissetante, sicuramente molto riuscito. Come dimostra il cocktail En Plein Air, cocktail ispirato alla fotografia di Wilhelm von Gloeden, artista tedesco noto per i suoi nudi pastorali scattati in diverse località di Taormina, tra cui lo storico Palazzo San Domenico, a base di sciroppo di agrumi Citrus Oleo Saccharum, Passito siciliano e la Nepitella selvatica uniti al rum cubano.
Villa Igea – Villa Igea Palermo
Siamo di fronte a quello che probabilmente è il primo bancone protetto per il suo valore storico ed artistico in Italia. In questo storico bar affacciato sui giardini, incastonato nella villa che fu della famiglia Florio e tornata a nuovo splendore dopo il passaggio al gruppo Rocco Forte Hotels, è possibile notare la firma del più famoso bartender del mondo, ovvero Salvatore Calabrese, altresì noto come The Maestro. Sceso da Londra proprio per supervisionare il progetto, Calabrese ha creato una cocktail list in cui si mischiano suoi grandi classici, come il Negroni Svegliato e il Breakfast Martini, con una proposta studiata ad hoc proprio per omaggiare questa terra: nasce così ad esempio il Martini che al posto dell’oliva ha il cappero e l’acciuga, e in cui si trovano Marsala e fichi freschi nel bicchiere a rilanciare il sapore della Sicilia.
Dry Martini – Hotel Majestic Sorrento
Una terrazza che da sola varrebbe il viaggio. Eppure perfino la splendida location scompare agli occhi degli appassionati, che qui vengono per scoprire il più vasto assortimento di cocktail Martini disponibile sulla penisola. Lucio D’Orsi ha saputo prendere il concept spagnolo del Dry Martini, creato da Javier de las Muelas, ed è riuscito a portarlo a Sorrento con egual successo, senza tradire l’idea originale e al contempo rendendo l’esperienza inimitabile. Un consiglio? Partite da un Martini cocktail classico per poi sperimentare. Avrete la soddisfazione di vedere il contatore dei Martini aumentare di uno e riceverete il certificato timbrato e firmato del vostro drink.
The Court – Palazzo Manfredi
Entrando a The Court non si può non rimanere sbalorditi per la grande bellezza a cui ci si trova esposti. La terrazza ad altezza strada affaccia infatti in linea retta ed esclusiva sul Colosseo. Tuttavia non è soltanto per quest’incredibile vista che si fa visita al The Court. Questa infatti è la casa di uno dei migliori bartender d’Italia, Matteo Zed, capace in pochi anni di portare un bar d’hotel italiano sulla bocca di tutti gli esperti a livello internazionale. Zed, oltre ad aver saputo creare eventi di altissimo profilo, ospitando dietro al suo bancone i migliori barman del mondo, è anche riuscito a divenire un ambasciatore del Made in Italy, facendosi promotore del rilancio dell’utilizzo degli amari tradizionali in miscelazione – a tal proposito assolutamente da non perdere il suo libro Il grande libro dell’amaro italiano. Senza dubbio un bar dal respiro globale ma dall’anima romana: una tappa obbligata per chi vuole bere bene nella città eterna, e che dal 2021 è entrato a far parte della prestigiosa The Worlds 50 Best Bars.
Bar Visconti – Belmond Castello di Casole
Vero e proprio “destination place”, il cocktail bar dedicato al celebre regista (che qui era di casa) offre una miscelazione di stampo squisitamente regionale, sfruttando prodotti di piccoli liquorifici di qualità (come il Bitter Amaranto) per creare cocktail classici ma dal sapore unico. Da non perdere la versione signature del Negroni, ovvero il Negronida, né tantomeno il Martini al basilico freschissimo coltivato direttamente nella proprietà. Il bar manager Alessio Onida infatti ha saputo mantenere il focus sulla tradizione italiana dell’aperitivo, rendendolo un’esperienza a tutto tondo, anche grazie al piccolo carrello che prepara e serve i fritti in abbinamento direttamente al tavolo.
Atrium Bar – Four Seasons Firenze
Atrium Bar è tanto dei fiorentini quanto dei turisti. Il merito è di un team giovane e fuori dagli schemi classici, capitanato da Tommaso Ondeggia e Edoardo Sandri. Negli anni infatti qui non si è temuto di innovare come dimostrano le cocktail list, che spaziano da tematiche alte come “La Sfida” all’attualità, come l’ultima dedicata alle specie in via d’estinzione che avevano al contempo lo scopo di sensibilizzare e di raccogliere fondi. Durante l’aperitivo si può scegliere di sedersi nel lussuoso interno, che offre una luce naturale sotto il tetto di vetro, oppure nel più grande giardino privato della città, al fresco degli alberi. Qui si viene anche per i grandi classici, dal Negroni al Martini, e il servizio è talmente taylor made da far sentire subito a proprio agio il cliente, che può trovare il proprio drink di riferimento con facilità. Non pare un caso che quest’anno sia stato inserito nella categoria Discovery della prestigiosa The Worlds 50 Best Bars.
67 Sky Lounge Bar – Hotel Principe Forte dei Marmi
Situato sull’esclusiva terrazza panoramica dell’hotel Principe Forte dei Marmi, il 67 Sky Lounge Bar offre molto di più di un’incantevole vista, che unisce il mare della Versilia con le Alpi Apuane. Il bartender Omar Caceres infatti ha saputo mettere insieme le sue origini peruviane con la tradizione all’italiana, creando una proposta molto suggestiva di drink, perfetta per un aperitivo prima della cena allo stellato Lux Lucis, ma meritevole di un viaggio in autonomia. Scoprirete che il Pisco e il Vermouth possono convivere con lo stesso equilibrio con cui questa terra fa convivere le onde del mare e le vette delle montagne.
Gin Lounge – Grand Hotel Fasano
Sulle sponde del Lago di Garda sorge una villa di rara eleganza, conosciuta agli amanti del bello come Gran Hotel Fasano. All’interno di questo Cinque Stelle sorge uno dei bar da scoprire d’Italia, ovvero il Gin Lounge, gestito da Rama Redzepi. Un lavoro certosino, quello di Rama, che ha portato i locals tanto quanto i turisti a scoprire le meraviglie dei distillati in miscelazione, partendo da alcuni grandi classici come il Gin Tonic e portando poi il palato degli avventori ad evolversi, fino a fargli apprezzare cocktail strutturati come il Negroni di sua creazione, impeccabile sia nel gusto che nel servizio.
CO.MO Bar & Bistrot – Mandarin Lago di Como
Essere bartender in uno splendido hotel sul Lago di Como come il Mandarin Oriental è sicuramente un’esperienza esaltante, ma forse si può rischiare di sentirsi un po’ soli. Non è però il caso di Luca de Filippis, che per rendere ancora più centrale la proposta del bar all’interno della struttura, da un paio d’anni organizza durante la stagione estiva la Bartenders Battle, momento di confronto (e amichevole scontro) tra lui e i più influenti colleghi della penisola. Qui comunque si possono gustare grandi cocktail tutto l’anno, tra cui una celeste versione del Paper Plane assolutamente da non perdere.
Bulgari Bar – Bulgari Hotel Milano
Un ampio bancone ovale in resina nera domina questo cocktail bar milanese. Una spettacolare parete in vetro si apre sulla luminosità e sulla quiete del giardino: questo è il regno di Patrick Greco, che ha saputo rendere il bar del Bulgari un punto d’attrazione per i Milanesi e gli esterni tanto quanto il ristorante a firma di Niko Romito. Dall’aperitivo all’italiana fino alla sperimentazione sul pairing, terminando con gli after dinner. Un’offerta da grande bar d’hotel dal respiro internazionale, che non teme confronti con quella delle grandi capitali europee.
The Bar – Aman Venezia
Se si parla di cocktail bar d’hotel in Laguna ovviamente la mente corre subito al Cipriani: faremmo torto alla storia se non lo citassimo. Vogliamo consigliarvi un drink fuori dai sentieri battuti: Aman Venezia infatti nasconde all’interno di uno dei palazzi più belli della città uno dei bar più esclusivi. All’interno dello splendido Palazzo Papadopoli, edificato nel 1500 sul Canal Grande, conserva al suo interno tutto lo splendore della Venezia che fu. Il giovane e brillante barmanager Antonio Ferrara ha creato un bar sorprendente, che spazia dai classici ai signature, come ad esempio il Martini del Conte, a base di un gin molto secco e profumato, con poca diluizione, servito in un bicchiere congelato e profumato alla menta.
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