Se ogni crisi racchiude un’opportunità, per il gigante Taiwanese dei chip Tsmc (Taiwan Semiconductor Manufacturing Company), uno dei grandi fornitori di Apple e Qualcomm, la grave carenza dei microconduttori si è rivelata una vera e propria fortuna.
Le azioni del gruppo sono salite del 7%, l’utile del quarto trimestre è aumentato del 16,4% e l’amministratore delegato nonché presidente C.C. Wei ha annunciato un mega investimento compreso tra i 40 e 44 miliardi di dollari.
Il 2022 sarà l’anno dei semiconduttori
Il valore di mercato della società, secondo Reuters, che ha seguito il briefing online dei vertici, ammonta a 618 miliardi di dollari. Per il primo trimestre di quest’anno i ricavi previsti si attestano tra 16,6 e 17,2 miliardi di dollari, in netta crescita sullo stesso periodo dello scorso anno quando ammontavano 12,92 miliardi.
Il 2022 secondo molti osservatori sarà l’anno dei chip. Elementi essenziali per l’alimentazione di smartphone, console di gioco, Pc desktop e auto elettriche connesse e predisposte per la guida autonoma. Queste ultime, infatti, hanno bisogno di una grande quantità di semiconduttori.
Il 5G a diffusione capillare
Le parole del Ceo C. C. Wei sono molto incoraggianti per gli azionisti: “La nostra azienda sta entrando nel periodo di maggiore crescita strutturale dai giorni della sua fondazione”. Lo scorso anno la società taiwanese aveva annunciato un piano a lungo termine di 100 miliardi di dollari per i prossimi anni. E i 40/44 miliardi di dollari citati dallo stesso ceo ne fanno parte.
“Anche se dovesse verificarsi una qualche correzione sulle nostre previsioni di crescita, i prodotti evoluti a contenuto di silicio creeranno comunque una domanda in crescita costante” aggiunge C. C. Wei, parlando della crisi dei chip. “Il nostro mercato viene spinto dalla diffusione capillare delle reti 5G e dallo sviluppo dell’Intelligenza artificiale”.
Chip: un futuro roseo nonostante lo stress produttivo
Gli analisti di Fubon Research, che si sono occupati molto da vicino degli ultimi sviluppi di Tsmc, scrivevano all’inizio di quest’anno che nonostante il pericolo di un eccessiva offerta di chip – molte aziende del settore, a cominciare da Intel e Samsung, hanno investito in nuovi impianti di produzione in varie città del mondo – “il trend di crescita dei semiconduttori resta solido”. Una previsione che permetterà al colosso di Taiwan di mettere a segno ricavi in aumento del 15-20% nei prossimi anni.
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