Rihanna si avvicina alla Borsa di New York. Secondo quanto riportato da Bloomberg, la cantante delle Barbados avrebbe affidato a Morgan Stanley e Goldman Sachs il compito di gestire un’offerta pubblica iniziale per il suo marchio di lingerie, Savage X Fenty.
A gennaio il brand ha annunciato un round di 125 milioni di dollari guidato da Neuberger Berman per supportare le sue prime boutique negli Stati Uniti e piani di espansione all’estero. Lo scorso anno, invece, ha completato un’operazione di serie B da 115 milioni di dollari. Finora, la società con sede a El Segundo, in California, ha raccolto 310 milioni di dollari.
Gli ingredienti del successo di Rihanna: inclusione e prezzi bassi
Un successo, quello di Savage, in gran parte giustificato dal record di vendite. A gennaio, i co-presidenti Natalie Guzman e Christiane Pendarvis avevano comunicato a Forbes un tasso di crescita annuale composto dei ricavi del 150% ogni anno dal suo lancio nel 2018. Oltre che ai prezzi particolarmente bassi, il merito va anche alla politica di inclusione nel trattare il corpo femminile, oggi tema caldo dell’industria del lusso.
L’anno scorso, inoltre, Rihanna è entrata ufficialmente a far parte dei ranghi dei miliardari quando Forbes ha stimato il suo patrimonio netto pari a 1,7 miliardi di dollari.
Un mercato competitivo. Successi e insuccessi della miliardaria
Ma oltre all’intimo, Rihanna possiede altre due partecipazioni, in Fenty Beauty e Fenty Skin, la prima particolarmente redditizia con un valore di circa 1,4 miliardi. Meno redditizia, invece, l’incursione nell’abbigliamento. Risale allo scorso anno l’annuncio di Lvmh della chiusura, a distanza di meno di due anni dal lancio, del marchio Fenty in Europa. Al momento, Rihanna detiene una partecipazione stimata del 30% nel marchio di lingerie Savage X Fenty, che vale circa 270 milioni di dollari.
Per Rihanna, nonostante la fama e la credibilità nel mercato US, mantenere la forza del marchio non sarà scontato. Startup come ThirdLove, Parade e CUUP si sono già affermate come leader nella categoria dei reggiseni. Per non parlare di Skims, l’azienda di shapewear co-fondata da Kim Kardashian, che ha raccolto 240 milioni di dollari a gennaio raggiungendo una valutazione di 3,2 miliardi di dollari.
Per altri contenuti iscriviti alla newsletter di Forbes.it CLICCANDO QUI .
Forbes.it è anche su WhatsApp: puoi iscriverti al canale CLICCANDO QUI .