L’artista cinese CryptoZR, pseudonimo di Liu Jiaying, è in mostra a Venezia con la personale Cookie Cookie 2.0, curata da Li Zhenhua. Con più di cinquanta opere, questa edizione segue quella realizzata nella primavera 2021 presso il Guardian Art Center di Pechino. L’esposizione è stata inaugurata in occasione de La 59. Biennale Internazionale d’Arte e sarà visitabile fino al 23 Novembre 2022 al Padiglione Lamerini, presso lo Spazio Thetis.
L’unione di culture diverse grazie al metaverso, i concetti di decentralizzazione, le nuove comunità globali e il cambiamento che tutto questo apporta alle nostre vite sono gli argomenti approfonditi da CryptoZR. Grazie al successo del Web3 e del movimento Nft, questi temi diventano sempre più cruciali, e le opere in mostra aiutano a comprendere e approfondire tutto questo, insieme all’universo e alla ricerca dell’artista che da anni si avventura su questi territori, per molti ancora incomprensibili. Infatti CryptoZR ha iniziato a utilizzare la tecnologia blockchain nel 2016 e da allora ha sviluppato linguaggi creativi unici con questo mezzo. Nel 2017 ha emesso una vera e propria criptovaluta sulle blockchain pubbliche Eth ed Eos. Nel 2019 ha iniziato a utilizzare i token non fungibili, gli Nft, su OpenSea e nel 2020 ha aperto un museo di cryptoart, Chijin Art Museum, sul metaverso Cryptovoxels.
L’antenato della blockchain
I temi della criptovaluta, della creazione di credito, del trading e dei volumi di scambio, che di fatto misurano la partecipazione e l’interazione degli utenti/appasionati, costituiscono il fulcro del lavoro dell’artista.
La prima edizione della mostra, a Pechino, era incentrata sul tema dei protocolli online e dei cookie che imprigionano l’uomo all’interno dei flussi di informazioni. Nella seconda edizione di Venezia invece, la mostra si presenta in modalità ibrida tra mondo virtuale e reale, con uno spazio museale allestito digitalmente e un’esposizione immersiva quasi esclusivamente digitale. L’unica opera fisica presente è la scultura YAP721 (2021), ispirata alla moneta di pietra dell’isola di Yap, che diede vita alla prima forma di moneta su registro e al primo antenato della blockchain.
Per l’artista, la CryptoArt non è mai stata solo un nuovo medium artistico, ma anche matrice di un mondo completamente nuovo. Le sue opere sono proprio ispirate a eventi che accadono nella blockchain e creano un’estetica condivisa all’interno del sistema.
L’opera TopBidder ne è un valido esempio. Presenta un “meccanismo d’asta” che consente agli utenti di Ethereum e ai visitatori in loco di interagire virtualmente con il processo di offerta in tempo reale. Il lavoro analizza un protocollo d’asta radicale basato sugli smart contract, che modifica il token standard e aggiunge un meccanismo di trasferimento obbligatorio della proprietà per gli Nft, in base al quale ogni offerente può comprare, purché l’offerta sia superiore di almeno il 10% rispetto a quella precedente.
Red and blue
Al centro dell’opera più famosa di Crypto ZR, Red and Blue, invece, vi è un pensiero sociale e culturale. L’opera è composta da 100 blocchi di colore sfumati dal rosso al blu, rilasciati dall’artista tramite Ethereum nel settembre 2019. Il significato dei blocchi non è stato rivelato ai partecipanti durante il processo di offerte, della durata di un anno, ma solo alla fine. Il collezionista GeoffreyX, che ha acquisito blocchi sia rossi che blu, ha scoperto solo in seguito che erano rappresentanti delle ideologie cinese e americana per l’artista. Ha commentato: “Spero che il progresso della tecnologia e l’evoluzione dell’arte possano aiutare le società a tornare coese”.
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