Articolo tratto dal numero di dicembre 2022 di Forbes Italia. Abbonati!
Lo sviluppo della rete ha cambiato il modo di fare recruiting. I tradizionali mezzi di ricerca del personale hanno fatto posto agli annunci online e ai social network come Linkedin, utilizzato da un numero crescente di persone per cercare lavoro o far conoscere idee e valori. In un contesto del genere si sono imposte sulla scena nuove realtà come iziwork, tech company nata in Francia nel 2018 e arrivata in Italia a novembre 2020 sotto la guida di Pierluigi Lauriano, attuale managing director.
Un cambio di paradigma
L’obiettivo della startup è quello di facilitare l’ingresso nel mondo del lavoro sfruttando a pieno le potenzialità della tecnologia. La piattaforma utilizza, attraverso un algoritmo di proprietà, l’intelligenza artificiale a supporto del fattore umano, combinando il meglio dei due mondi per trarne i massimi benefici. Attraverso processi di lettura e prequalificazione automatizzata dei cv dei candidati ai recruiter viene fornita una lista di profili per cui esiste un match tra contenuto del curriculum e missione attiva, facilitandone la fase di colloquio.
I lavoratori, invece, hanno a disposizione un’applicazione da cui accedere a tutte le offerte di lavoro disponibili, gestire le candidature, effettuare l’onboarding prima della missione, caricare i fogli presenza e ricevere la busta paga. Se da un lato la tecnologia abbatte tutte le barriere rendendo equo l’accesso al mondo del lavoro, dall’altro la sensibilità umana completa il percorso di selezione e l’avvio dei lavoratori. Un vero cambio di paradigma che rende possibile la gestione di tutti i processi di acquisizione dei candidati e amministrativi tramite piattaforma web e app per smartphone.
I lavoratori al centro del progetto iziwork
“iziwork si pone come porta di accesso al mondo del lavoro. A oggi il 65% delle persone che trovano lavoro con noi sono under 35”, commenta Lauriano. “La prova che, in un contesto di mercato così complesso, supportiamo le nuove generazioni con opportunità di lavoro concrete che permettano loro di muovere i primi passi professionalmente”. Oltre alla componente tecnologica, iziwork vuole rivoluzionare il settore portando i lavoratori al centro.
Un concetto che si declina nel raccogliere le loro opinioni e nello sviluppo di progetti che nascono dall’ascolto delle esigenze per offrire servizi che impattino positivamente sullo stile di vita e i bisogni. “In un difficile contesto macroeconomico e politico che ha ripercussioni anche sull’occupazione, la nostra sfida è soddisfare al meglio le esigenze dei candidati, garantendo parità di accesso al mondo del lavoro e migliorandone l’esperienza”, continua Lauriano. “Sul fronte delle aziende, rispondere prontamente ed efficacemente alle loro esigenze in termini di ricerca del personale”.
Verso la sostenibilità finanziaria
La struttura organizzativa di iziwork prevede un headquarter a Milano, a cui sono affidate tutte le funzioni di acquisizione candidati, amministrative e di operations e supporto, oltre a una rete di sette hub territoriali con sedi in località strategiche. iziwork Italia è nata nel pieno della pandemia, a cui si è aggiunta la guerra in Ucraina. Nonostante ciò non si è mai fermata, seguendo un percorso verso la sostenibilità finanziaria con una crescita costante.
La casa madre Francia ha raggiunto la profittabilità a luglio 2022 e l’Italia, in linea con questo trend, punta a raggiungere lo stesso obiettivo entro la fine dell’anno. Nei due anni dal suo arrivo in Italia, iziwork
è cresciuta in modo esponenziale, passando da un organico di cinque a 130 dipendenti, raggiungendo un database di 600mila lavoratori iscritti, oltre 780 aziende clienti. La società ha raggiunto un fatturato pari a 21 milioni di euro nel 2021 e per il 2022 mira a triplicare questo valore per arrivare a 70 milioni di euro di ricavi.
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