Articolo tratto dal numero di dicembre 2022 di Forbes Italia. Abbonati!
di Raffaella Galamini
L’obiettivo di aggregare intelligenze, che dieci anni fa era una semplice convinzione, oggi è una certezza. Dal 2014 il percorso compiuto da Smeup, azienda di soluzioni software e infrastrutture It, ha portato a una naturale evoluzione industriale. Da qui la crescita, acquisizione dopo acquisizione, e il rafforzamento della presenza nel Nord Italia.
In pochi anni l’azienda di Erbusco (Bs) ha visto lievitare il numero di sedi, collaboratori, società e ricavi. Oggi Smeup è un’azienda da 70 milioni di fatturato. Lo sviluppo di soluzioni software su misura per il cliente e l’implementazione di infrastrutture It pronte a rispondere alle esigenze delle diverse proprietà rendono Smeup un partner globale in grado di assistere oltre 2.450 clienti in Italia e nel mondo.
Un percorso di oltre 30 anni di attività ed esperienze che ha sempre avuto l’obiettivo dell’innovazione e lo sguardo proteso verso il futuro. Una crescita omogenea e armonica, senza strappi o passi falsi. Il presidente e amministratore delegato, Silvano Lancini, ha già ben presenti le prossime tappe di questo cammino. E per il futuro non mancano le sfide importanti.
Qual è la vision di Smeup?
La nostra vision è basata sul concetto di aggregazione di intelligenze. In sostanza, si tratta di portare all’interno del gruppo aziende, non importa di che dimensioni, con il loro bagaglio di relazioni con i clienti e di competenze. Da parte nostra affianchiamo le imprese creando, se serve, sinergie e soluzioni in grado di dare risposte efficaci ai loro bisogni, orientate al processo di transizione digitale. L’obiettivo è di valorizzare competenze e processi di lavoro, sfruttando fino in fondo le potenzialità che ci vengono offerte dalla tecnologia. Strumenti e metodologia sono da sempre le coordinate per Smeup, come già il nome ben sintetizza: la S sta per strumenti, Me per metodi. A livello di software proponiamo soluzioni e tecnologie realizzate su misura, in base alle esigenze del cliente. Così accompagniamo i nostri partner, anno dopo anno, nel processo delicato di digitalizzazione. Teniamo conto di processi, esigenze e soluzioni tecnologiche anche quando si parla di infrastruttura It, su cui il sistema informatico poggia. Nell’ottica di aggregazione delle intelligenze, l’unione delle competenze e la fusione delle metodologie ci dà la possibilità di porci sul mercato con più forza e capacità di esecuzione.
Come si traduce questa visione all’atto pratico?
Il nostro piano industriale ci spinge verso una naturale crescita in termini di fatturato, sempre nell’ottica di puntare all’innovazione e alla capacità di trasferire valore sui clienti. Nel 2021 software e servizi It hanno fatturato 68 milioni. Una netta crescita rispetto ai 52 milioni del 2020. Tutte le voci di bilancio sono in positivo: non solo software e servizi It, ma anche i segmenti industria, finanza, commercio e distribuzione, fino ai servizi: telco, utility e servizi professionali. Quest’anno chiuderemo a 75 milioni. Il nostro obiettivo è arrivare ai 100 milioni entro il 2026. Un obiettivo che ci siamo dati, ma senza per questo dover inseguire l’utile. Preferiamo puntare su un percorso affidabile per raggiungere questo obiettivo. È in atto un piano di aggregazioni e puntiamo ad aumentare il numero di società, prodotti e sedi. Sono realtà che vogliono trovare la loro collocazione nel mercato e sono pronte a sposare il nostro modello industriale, consapevoli di cosa la scelta comporta. Alcune di queste operazioni sono già in atto e si potrebbero concretizzare tra la fine dell’anno e l’inizio del 2023.
Come vi siete organizzati, a livello aziendale, per raggiungere l’obiettivo dei 100 milioni?
Abbiamo attivato una riorganizzazione della governance. Il tutto sarà strutturato come una holding operativa che sovrintende a una serie di società specializzate nelle diverse aree di business. L’auspicio è che questa organizzazione consenta all’azienda di non doversi trovare a dipendere, un giorno, dal passaggio generazionale. Insomma, di poter sopravvivere ai fondatori senza perdere l’identità e i punti di riferimento che da sempre guidano lo sviluppo aziendale. Quindi una riorganizzazione della governance per ottenere una struttura più solida. E abbiamo scelto, proprio a conferma dell’affidabilità che da sempre ci contraddistingue, di rendere pubblici i nostri bilanci, proprio come se fossimo un’azienda quotata in Borsa. Riteniamo che questo comportamento stia a dimostrare serietà e trasparenza. Questo non significa che intendiamo andare in Borsa: l’azienda resterà sempre di proprietà di chi opera quotidianamente al suo interno. In questo modo continueremo a mantenere vive le connessioni con le società e con le persone che collaborano con noi, incrementando l’intelligenza personale e, di conseguenza, quella collettiva per Smeup. L’approccio che da sempre abbiamo con i nostri clienti non cambia: è attraverso di loro che ci arricchiamo in termini di know how e sfruttiamo al meglio le possibilità che la tecnologia ci offre.
Nel tempo l’attenzione alle startup è diventata sempre più forte. Vi siete ritagliati un ruolo in questo contesto?
Ci piace fare scouting per i nostri clienti. Ci piacerebbe presentare alcune startup ai clienti per lo sviluppo del loro business in un’ottica di trasformazione digitale, in modo da non lasciare sole le aziende a tentare avventure dal futuro incerto. Ecco, vorremmo essere noi a rendere accessibili questi contatti: avvicinare così le startup all’azienda media italiana che ha cominciato la sua trasformazione digitale. Ad oggi offriamo sostegno ad alcune startup, presentandole ai nostri clienti, mentre con altre puntiamo a sviluppare azioni di mentorship. In altri casi, invece, contribuiamo al lancio e all’affermazione del loro business investendo sulla startup, ma senza sovrapporci alla loro attività. Da parte nostra non c’è la volontà di influire sul business o sulle scelte a livello tecnologico. Il nostro approccio è sempre quello di metterci a disposizione dei clienti con le nostre competenze. Possiamo essere pronti, di volta in volta, a sperimentare soluzioni o a rendere più facili certi percorsi, o ancora possiamo puntare a investire insieme a loro.
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