Martedì 27 dicembre le azioni Tesla sono crollate ai minimi da due anni, mentre la casa automobilistica, già preoccupata per la vicenda Musk-Twitter, si trova a chiudere una fabbrica strategica a causa del Covid-19 che è tornato a colpire la Cina.
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I fatti principali
- Le azioni Tesla sono crollate dell’11,5% arrivando a 109 dollari, il livello più basso dall’agosto 2020. Si tratta di un calo del 73% dal massimo di oltre 400 dollari raggiunto nel novembre 2021.
- Le perdite si sono accumulate nelle contrattazioni pre-market subito dopo che Reuters ha riferito che l’azienda ha in programma di ridurre la produzione dello stabilimento di Shanghai a gennaio. Secondo un documento interno, infatti, la casa automobilistica opererà tra il 3 e il 19 gennaio e poi fermerà la produzione per il resto del mese, in vista del Capodanno cinese.
- Tesla, che ha sciolto il suo team di comunicazione nel 2020, non ha commentato le notizie.
- In un commento inviato via e-mail, l’analista Adam Crisafulli di Vital Knowledge Media ha definito la notizia solo “l’ultima di una serie” su Tesla, notando che la scorsa settimana l’azienda ha lanciato uno sconto di 7.500 dollari – il doppio di quanto offriva all’inizio del mese – per i suoi due modelli più popolari, nel tentativo di contribuire a sostenere la domanda di fine anno.
- Alimentando ulteriormente il pessimismo, martedì mattina il produttore di veicoli elettrici rivale Nio ha avvertito di dover “affrontare nuove sfide nelle consegne e nella produzione” di auto a causa del Covid-19, che questo mese ha colpito le principali città della Cina e ha causato il taglio delle consegne previste per il quarto trimestre di circa il 15%, facendo crollare le azioni dell’8%.
Un dato da considerare
I dati sulle consegne del quarto trimestre di Tesla saranno resi noti all’inizio di gennaio. Gli analisti prevedono un altro trimestre record per l’azienda, con circa 422mila veicoli consegnati. Un risultato inferiore a questo potrebbe far innervosire ulteriormente gli investitori.
Lo sfondo
Le azioni di Tesla sono salite ai massimi storici nel novembre 2021, ma hanno subito forti perdite dopo che Musk ha iniziato a vendere azioni e ha rivolto la sua attenzione verso Twitter. Il crollo di Tesla l’ha resa il quinto titolo con la peggiore performance dell’S&P 500 quest’anno (l’indice è sceso del 20%). La maggior parte del calo si è verificato dalla fine di settembre, quando gli azionisti di Twitter hanno approvato l’offerta da 44 miliardi di dollari di Musk per l’acquisto del social network.
“Musk ha perso credibilità nei confronti degli investitori”, ha dichiarato Dan Ives, analista di Wedbush, in una nota inviata ai clienti la scorsa settimana, attribuendo la colpa dei problemi azionari di Tesla alle “promesse non mantenute” di Musk, che “continua a vendere azioni” nonostante abbia dichiarato di aver “smesso” di farlo.
L’opinione dell’analista
“Nello stesso momento in cui Tesla inizia a tagliare i prezzi e le scorte di veicoli iniziano ad accumularsi a livello globale, Musk viene visto come un leader addormentato”, afferma Ives, assegnando al titolo un obiettivo di prezzo a un anno di 125,35 dollari, meno del 9% rispetto all’obiettivo rialzista di 1.400 dollari fissato dall’analista a gennaio.
895 miliardi di dollari di perdite
Il valore di mercato di Tesla ha raggiunto un picco di oltre 1.200 miliardi di dollari nel novembre 2021. Oggi è di 344,5 miliardi di dollari, con una perdita quindi di circa 895 miliardi di dollari.
Il patrimonio di Musk
Secondo le stime di Forbes, il crollo delle azioni di Tesla ha fatto scendere la fortuna di Musk sotto i 140 miliardi di dollari. Il 51enne imprenditore ha ceduto il titolo di persona più ricca del mondo all’inizio di questo mese, quando è stato superato da Bernard Arnault.
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