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Perché Microsoft vuole investire 10 miliardi di dollari in ChatGpt

Microsoft è in trattative per investire 10 miliardi di dollari in OpenAI, la società proprietaria di ChatGPT. Come ha riferito Semafor, l’operazione porterebbe la valutazione dell’azienda di San Francisco, fondata da Elon Musk – che ad oggi non fa più parte del board – e Sam Altman nel 2015, a 29 miliardi di dollari. Secondo il report citato da Reuters, i documenti sull’investimento sono già stati inviati ai potenziali finanziatori, con l’obiettivo di chiudere il round entro la fine del 2022, secondo il rapporto.

Prima della notizia di questo possibile investimento, secondo il Wall Street Journal, OpenAI era in trattativa per vendere le azioni esistenti, con società di venture capital come Thrive Capital e Founders Fund che avrebbero acquistato azioni dagli azionisti esistenti.

Microsoft deterrà il 49% di OpenAI

Secondo Semafor, i termini del finanziamento prevedono che Microsoft riceva il 75% dei profitti di OpenAI fino a quando non recupererà l’investimento iniziale.  Una volta raggiunta questa soglia, Microsoft deterrà una quota del 49% di OpenAI, mentre altri investitori prenderanno un altro 49% e la società madre no-profit di OpenAI otterrà il 2%.

Microsoft già nel 2019 aveva investito un miliardo di dollari in OpenAI e, come ha riportato The Information, stava lavorando per lanciare una versione del suo motore di ricerca Bing che utilizzasse l’IA alla base di ChatGPT.

Cos’è ChatGPT

Il chatbot di OpenAI è un software applicativo progettato per imitare le conversazioni umane in base alle richieste degli utenti e può rispondere a diversi tipi di domande imitando lo stile di conversazione degli esseri umani. OpenAI ha reso disponibile il chatbot ChatGPT per il test pubblico gratuito il 30 novembre. Proprio ieri ChatGPT ha smesso di funzionare per troppe richieste degli utenti.

Come ha riportato Reuters a dicembre, l’azienda ora si aspetta un’impennata degli affari. Il team avrebbe infatti comunicato agli investitori che è previsto un fatturato di 200 milioni di dollari nel 2023 e di 1 miliardo di dollari entro il 2024. Uno strumento come ChatGPT potrebbe essere utilizzato per il marketing digitale, la creazione di contenuti online o per rispondere alle domande rivolte al servizio clienti delle aziende e da questi utilizzi OpenAI potrebbe ricavare nuovi profitti. Inoltre, come riporta il sito di OpenAI, ChatGPT potrebbe essere utile ai programmatori per eseguire debug del codice.

Come funziona il bot

OpenAI afferma che dietro ChatGPT c’è un sistema di apprendimento automatico chiamato Reinforcement Learning from Human Feedback (RLHF). Questa sistema è in grado di simulare un dialogo, rispondere a ulteriori domande, ammettere errori, contestare ragionamenti errati e rifiutare richieste inappropriate.

Allo sviluppo iniziale hanno preso parte esperti di intelligenza artificiale che hanno fornito possibili conversazioni in cui interpretavano entrambe le parti: l’utente e l’assistente AI. La versione pubblica del bot cerca di comprendere le domande poste dagli utenti e risponde con risposte approfondite che assomigliano a testi scritti da esseri umani in forma colloquiale.

Musk e OpenAI

Elon Musk, cofondatore di OpenAI, ha deciso di uscire dal board della società nel 2018 a causa di conflitti d’interesse con Tesla. Musk dichiarò di voler comunque continuare a dare consigli per lo sviluppo della compagnia. Il miliardario nel 2019 ha poi deciso di voler lasciare definitivamente la società, comunicando la decisione su Twitter. Sulla piattaforma social scrisse infatti di doversi concentrare sui “problemi di progettazione e produzione” di Tesla e SpaceX, aggiungendo che non era più “stato coinvolto da vicino” dal team OpenAI. Proprio in occasione della fondazione Musk donò 10 milioni di dollari a OpenAI per tenere “l’intelligenza artificiale lontano dalla cattiva strada”.

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