Interpretare la contemporaneità, aggregarsi alla cittadinanza scientifica. Termini originali ma estremamente evocativi e soprattutto chiari: stiamo parlando di come alzare il livello di conoscenza dell’immaginario collettivo e vivere da protagonisti consapevoli il cambiamento. Ed ecco Fatti per Capire, una piattaforma che si rivolge a giornalisti, esperti di comunicazione e cittadini di ogni età. L’obiettivo è fornire le informazioni necessarie a prendere decisioni consapevoli su temi che riguardano scienza e tecnologia. Come individui siamo sempre più spesso chiamati a partecipare a decisioni globali: dalle scelte per contrastare il cambiamento climatico, alla tutela della salute, alla gestione del territorio. Tutte questioni determinanti per il nostro futuro. Occorre avere più informazioni e migliori per prendere le decisioni giuste e assumere gli atteggiamenti corretti.
“Presentare ciò che avviene nel mondo della ricerca e incoraggiare la riflessione scientifica”
In associazione con gli Science Media Centre e curato dalla giornalista scientifica e autrice televisiva Barbara Gallavotti, la piattaforma nasce nel luogo della scienza italiana per antonomasia, il Museo della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano: “La missione culturale del Museo – spiega il direttore generale Fiorenzo Galli –include fin dalle sue origini l’interpretazione della contemporaneità, per presentare al pubblico ciò che avviene nel mondo della ricerca e incoraggiare la riflessione sul dove può condurci. Lo scopo è mettere tutti, e in particolare le generazioni più giovani, nelle condizioni di costruire un futuro dove la conoscenza abbia un ruolo centrale e dove la tecnologia sia sempre risorsa e mai ostacolo o competitrice. Il sapere però oggi evolve in maniera estremamente rapida, e al Museo occorrono strumenti di racconto e dialogo che possano aggiornarsi velocemente e diffondersi in modo capillare. Fatti per Capire vuole essere un nuovo mezzo efficace per il Museo per rafforzare questo ruolo. L’adesione immediata al progetto da parte delle principali istituzioni nazionali dedicate alla ricerca, ha evidenziato il valore di creare un fronte comune per supportare i media e il pubblico a orientarsi tra notizie e temi controversi. Il Museo è anche uno strumento di comunicazione per amplificare la diffusione della cultura tecnico-scientifica e, con questo progetto, intende promuoverla e renderla accessibile in tutte le sue manifestazioni, implicazioni e interazioni con altri settori del sapere e con la società”.
Gli Science Media Centre sono strutture pensate per infondere nei mezzi di comunicazione informazioni basate sull’evidenza scientifica. Il primo è stato istituito nel 2002 nel Regno Unito, a seguito di un rapporto su scienza e società voluto dalla Camera dei Lord che aveva sottolineato la necessità di una comunicazione in grado di infondere nei mezzi di comunicazione informazioni basate sull’evidenza scientifica: una necessità molto evidente soprattutto nel caso di questioni controverse o di estrema attualità, quando cioè c’è maggiore rischio di disinformazione. Dopo quello di Londra, oggi il Science Media Centre è stato replicato in diversi paesi quali Germania, Spagna, Taiwan, Kenya, Australia o Nuova Zelanda.
“Far crescere la cittadinanza scientifica”
“Ci sono molti buoni motivi per raccontare la scienza – afferma Barbara Gallavotti – ad esempio perché questo risponde al nostro bisogno di conoscenza, per diffondere informazioni utili e non ultimo perché spesso la scienza è divertente. Ma a mio avviso l’obiettivo più alto per chi come me si occupa di divulgazione scientifica dovrebbe essere far crescere quella che gli anglosassoni chiamano cittadinanza scientifica, favorendola già nei più piccoli. Il progetto va esattamente in questa direzione. Oggi non possiamo non essere informati accuratamente su ciò che riguarda scienza e tecnologia, perché ad esse sono legate moltissime delle decisioni che dobbiamo assumere e che hanno un effetto determinante sulla direzione che prende la nostra società. Avere cittadinanza scientifica significa anche potere accettare o rifiutare certi utilizzi di determinate tecnologie, ma sempre per motivi fondati e ragionati.”
Fatti per Capire si articola in diverse iniziative e ha il suo cardine in aggiornamenti regolari via web e sui social su temi controversi. In questi aggiornamenti verranno condivise informazioni e punti di vista di ricercatori e ricercatrici con competenze specifiche sui temi di volta in volta trattati. Il primo numero, dedicato al tema delle auto elettriche, è online su www.museoscienza.org/it/fatti-per-capire e proseguirà poi a cadenza regolare, con approfondimenti e aggiornamenti.
Ogni nuovo argomento verrà ospitato in un’apposita sezione del sito web del Museo e reso noto attraverso l’invio di newsletter alle persone iscritte. Alcune informazioni selezionate saranno diffuse attraverso i canali social del Museo. Per ciascun argomento affrontato, quando disponibili, verranno anche condivise foto e immagini libere da diritti, messe a disposizione dal Museo stesso o fornite dai ricercatori e dalle istituzioni patrocinanti.
Saranno inoltre sviluppati spazi per discutere di temi relativi alla cultura scientifica (ad esempio per approfondire i meccanismi della comunicazione) e per l’interazione con il pubblico. Il progetto prevede anche l’organizzazione di alcuni incontri aperti che si terranno al Museo per trattare, assieme ad esperti scientifici, argomenti di attualità di ampio respiro. Con il Master in Comunicazione della Scienza “Franco Prattico” della Sissa di Trieste, inoltre, saranno organizzati incontri di formazione nell’ambito della comunicazione scientifica, dedicati a media e ricercatori.
“Scienza e giornalismo hanno l’obiettivo comune di essere neutrali e arrivare alla verità”
“Non è mai stato così importante per il pubblico avere accesso a informazioni accurate e basate su evidenze scientifiche – spiega Helen Jamison, Coordinatore Globale Science Media Center – in particolare su questioni che sui mezzi di comunicazione appaiono controverse, perché su di esse si verifica la maggior parte della disinformazione. Quando funzionano al meglio, scienza e giornalismo hanno l’obiettivo comune di essere neutrali e arrivare alla verità. Questa nuova iniziativa aiuterà gli scienziati a lavorare con i giornalisti e inviterà la società a prendere decisioni informate sui problemi fondamentali del nostro tempo”.
Fatti per Capire si inserisce sulla stessa strada già percorsa proprio insieme a Barbara Gallavotti nel 2020, in un momento in cui l’attualità scientifica si è tradotta in emergenza quotidiana: durante il periodo più difficile della pandemia di Covid il Museo ha infatti profuso tutti gli sforzi possibili per essere utile alla società e a fianco dei suoi visitatori abituali e non, fornendo regolarmente materiale utile per orientarsi nell’emergenza sanitaria e per continuare ad essere al servizio dei suoi visitatori e di tutti i cittadini, attraverso le 150 #storieaportechiuse. Il Museo ha dimostrato quindi di essere un potente strumento di comunicazione per dare comprensione a ricerca scientifica e tecnologia.
“Creare una società informata”
“Negli ultimi anni il nostro Ufficio Scientifico presso l’Ambasciata di Roma e il Consolato di Milano – ricorda Mike Nithavrianakis, Console Generale Britannico e Direttore del Dipartimento per il Commercio Internazionale in Italia – hanno collaborato con esperti italiani per promuovere l’importanza di un’accurata comunicazione scientifica. Formare gli scienziati a comunicare, i giornalisti a comprendere e disseminare la scienza, aumentare la conoscenza scientifica dei cittadini sono tutti passi essenziali per creare una società informata, impegnata e in grado di prendere decisioni basate sull’evidenza. È una responsabilità collettiva e lavorando insieme possiamo raggiungere questo obiettivo”.
Fatti per Capire è realizzato con il patrocinio di Accademia Nazionale dei Lincei, Centro Euro – Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici, Commissione europea, CNR – Consiglio Nazionale delle Ricerche, ENEA – Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, ESA – Agenzia Spaziale Europea, Fondazione Telethon, IRCCS Istituto Clinico Humanitas & Università Humanitas, IRCCS Ospedale San Raffaele & Università Vita-Salute San Raffaele, IIT – Istituto Italiano di Tecnologia, INAF – Istituto Nazionale di Astrofisica, INFN – Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, INGV – Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Politecnico di Milano, SISSA – Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati, WWF Italia.
Per altri contenuti iscriviti alla newsletter di Forbes.it CLICCANDO QUI .
Forbes.it è anche su WhatsApp: puoi iscriverti al canale CLICCANDO QUI .