Sergey Brin, co-fondatore di Google
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L’era di Google sta per finire? Il titolo riceve un downgrade da parte degli analisti per i timori legati all’intelligenza artificiale

Questo articolo è apparso su Forbes.com

Lunedì 15 maggio la società privata di investment banking Loop Capital ha abbassato il rating di Alphabet, azienda madre di Google, da “buy” a “hold”, spegnendo così l’ottimismo per il futuro del gigante di Mountain View, concentrato in questo momento sullo sviluppo dell’intelligenza artificiale.

Fatti principali

  • Lo scetticismo di Loop Capital nei confronti di Alphabet deriva dal fatto che i chatbot che lavorano con l’intelligenza artificiale, come ChatGPT, mettono in discussione lo status di Google, da sempre principale punto di accesso al web.
  • Gli analisti hanno fissato per le azioni di Alphabet un obiettivo di 118 dollari, poco al di sopra del valore di 117 dollari di lunedì ma ben al di sotto dei 130 dollari auspicati dagli investitori.
  • Secondo l’azienda statunitense di analisi dei dati FactSet, quello di lunedì 15 maggio sarebbe il primo downgrade di Alphabet dal 3 marzo.
  • Nelle prime contrattazioni della giornata del downgrade le azioni di Alphabet sono arrivate a cedere fino all’1%. Una performance in controtendenza con i guadagni del Nasdaq, che nella settimana precedente aveva guadagnato oltre il 10% grazie anche all’entusiasmo degli investitori per la presentazione di Alphabet, incentrata sull’incorporazione dell’intelligenza artificiale nel suo business.

La sorpresa

Anche se l’intelligenza artificiale limita l’ascesa di Alphabet, quest’ultima rimane una delle più grandi società del pianeta, con una capitalizzazione di mercato di 1,4 trilioni di dollari, inferiore solo a quella di Apple, Microsoft e Saudi Aramco.

Una decisione controcorrente

Gli analisti di Loop Capital Rob Sanderson e Alan Gould hanno comunque chiarito che Google ha “competenze ineguagliabili in materia di intelligenza artificiale” e che il motore di ricerca sarà “uno dei principali beneficiari dell’adozione di questa tecnologia nel lungo periodo”. Una precisazione che fa eco ai sentimenti rialzisti espressi da molti analisti negli ultimi tempi: solo la scorsa settimana aziende come Bank of America, Goldman Sachs, UBS e JPMorgan avevano ribadito per Alphabet i loro rating “buy”.

Invece Meta…

Sempre lunedì 15 maggio Sanderson e Gould hanno pubblicato un’altra nota che aggiorna il titolo di Meta da “hold” a “buy”, fissando un obiettivo di prezzo per la società di 320 dollari per azione e indicando un rialzo del 37%. Sarebbe il valore più alto del titolo da gennaio 2022. Secondo i due analisti, il cambiamento della situazione macroeconomica, la fiducia negli Instagram Reels e la spinta dell’intelligenza artificiale nella pubblicità favoriscono il titolo di Meta, che nelle prime ore di contrattazione di lunedì 15 maggio è salito dell’1%.

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