Articolo tratto dall’allegato Small Giants del numero di agosto 2023 di Forbes Italia. Abbonati!
Da un’idea di Nino Marino e Vincenzo Longhitano, la mattina ha davvero l’oro in bocca. Direttamente ai piedi dell’Etna, sulle distese verdi di Bronte, Pistì si conferma sul panorama alimentare un’eccellenza del made in Italy con i suoi dolci e l’inconfondibile crema al pistacchio che diffondono tutti i sapori e i profumi del territorio siciliano. La natura incontaminata che cresce indisturbata intorno all’Etna è da sempre oggetto di sogni imprenditoriali, progetti e poesie. Perché da sempre in grado di generare meraviglia e stupore con i suoi colori e le sue venature. Una terra così ricca di forza e generosità che porta ogni anno giovani e fedeli appassionati provenienti da tutto il mondo, soprattutto suoi concittadini, ad innamorarsi dei suoi frutti.
Materia prima e voglia di fare impresa: così ha inizio Pistì
Ed è così che inizia l’avventura di Pistì, tra i campi etnei nel lontano 2001, quando Nino Marino e Vincenzo Longhitano, perdutamente innamorati della loro terra, decidono di dar vita a un piccolo laboratorio artigianale di dolci siciliani che potesse così coniugare la passione per quest’arte con il loro forte desiderio di fare impresa. Così, grazie all’impiego di un’eccellente materia prima e all’intenzione di voler trasmettere alle future generazioni l’importanza della cultura gastronomica siciliana, i due amici riescono in poco tempo a conquistare l’attenzione del pubblico e delle fiere più note nel panorama ristorativo, tra cui il Cibus. Un traguardo ottenuto anche coniugando creatività e accuratezza.
Da quel momento, Nino e Vincenzo, visto il considerevole aumento degli ordini, decidono di acquistare uno stabilimento produttivo di 400 metri quadri nell’area artigianale di Bronte per iniziare l’attività che oggi conta 200 dipendenti specializzati, con un team composto al 90% da donne under 40. Tra le materie prime d’eccellenza impiegate da Pistì c’è il pistacchio di Bronte, coltivato e lavorato ogni giorno dinanzi al ritratto imponente dell’Etna. Una cornice che fa da sfondo a una produzione artigianale che non prevede l’impiego di macchine. La stessa che mette in risalto l’impegno e la dedizione di un team che dal 2011 lavora ogni singolo prodotto a mano e che offre quella che per Pistì è “una miscela di esperienza, mani e cuore”.
Aumentano gli ordini ma la produzione rimane artigianale
Dalla crema al pistacchio dolce, al pesto di pistacchio, passando per i pistacchi interi sgusciati e confezionati sotto-vuoto, ai biscotti, il torrone e la granella: il paniere dei prodotti a base di pistacchio d’alta qualità hanno reso l’azienda un punto di riferimento per il mercato dolciario riconoscendo la dedizione con cui i maestri pasticceri di Pistì conoscano tutti i segreti dell’arte senza, però, voltarsi indietro.
Le lievitazioni rimangono fedeli a un solo verbo: la ricerca dell’essenziale. Così, tutti gli impasti riposano circa 36 ore dalla loro lavorazione in modo che possano sprigionare tutti gli aromi e i profumi delle materie prime scelte. Così, anche la cottura diventa parte integrante di un processo di produzione attento e minuzioso. Infatti, i panettoni, i biscotti e le colombe fanno di una cottura lenta un passaggio cruciale per la loro completa riuscita. Ma Pistì non è soltanto pistacchio.
Non solo pistacchio
L’azienda lavora accuratamente sulla scelta e la produzione di altre materie prime d’eccellenza come la mandorla, la nocciola e la frutta candita offrendo una vasta gamma di prodotti diversi tra loro: le paste di mandorle, i croccanti, i chiccosi, le colombe, i panettoni e le marmellate artigianali, ideali con il loro sapore intenso di frutta fresca per farcire torte e crostate, o da servire a colazione. Tutti interamente realizzati secondo le ricette siciliane.
Ma l’impegno per un futuro che mira all’innovazione e alla vicinanza con i suoi più amati consumatori passa anche attraverso la comunicazione digitale. Pistì offre, infatti, all’interno del suo sito web un’intera sezione dedicata alle ricette, sia dolci che salate, che ritraggono step dopo step la creazione di un piatto a base dei suoi best sellers.
“Pistì oggi è una solida realtà sul mercato, abbiamo delle idee chiare su quello che è il nostro piano a medio e lungo termine”. Ci racconta Nino Marino, amministratore delegato di Pistì, e continua: “Siamo oggi il riferimento del pistacchio buono, di sicura qualità. Uniamo la tradizione della nostra terra e la ricerca continua dell’eccellenza e dell’innovazione”. Una rivoluzione, quella umana, comunicativa e imprenditoriale, che in termini di investimento economico ha portato alla conferma di un marchio che, oltre a distribuire i suoi prodotti in 52 paesi del mondo, grazie ad esperti ed export manager presenti sul territorio, vanta un fatturato di 80 milioni di euro.
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