Novità in casa Juventus. Dopo la vittoria in trasferta contro il Milan, che ha rilanciato il sogno scudetto dei bianconeri, ieri il consiglio di amministrazione della società – a mercati chiusi – ha approvato la proposta di un nuovo aumento di capitale fino a 200 milioni di euro. Cifra che, oltre a ripianare la perdita di “75,1 milioni di euro nel primo trimestre, significativamente superiore alla perdita pro quota prevista per l’intero anno”, cercherà di compensare i mancati introiti delle coppe europee.
Per fare un esempio, anche se l’anno scorso la Juventus non ha superato neanche i gironi di Champions League, ha comunque incassato una cifra vicina ai 60 milioni di euro, ai quali ha poi aggiunto ulteriori introiti per il cammino in Europa League.
Realizzato attraverso l’emissione di nuove azioni ordinarie, offerte con diritto di prelazione agli azionisti esistenti, “l’aumento di capitale fa parte di un insieme di misure più ampie volte a sostenere gli obiettivi chiave del piano di business a lungo termine per gli anni 2023/24 – 2026/27 e ad affrontare gli effetti economici negativi delle competizioni sportive italiane e internazionali”, ha affermato la società, che ha anche rivelato che il 23 novembre, a distanza di esattamente un mese, si svolgerà l’assemblea degli azionisti, in sede straordinaria.
L’aumento di capitale: 80 milioni già subito
Anche se l’aumento di capitale dovrebbe indicativamente realizzarsi nel primo quadrimestre del 2024, già nei prossimi giorni Exor, principale azionista della società (detiene il 63,8% del capitale), “per rafforzare il patrimonio netto e la struttura finanziaria” verserà nelle casse bianconere una prima e importante tranche. Stiamo parlando del 40% di quanto pattuito: 80 milioni di euro.
Inoltre, è stato deciso di eseguire uno stock split inverso per ridurre il numero di azioni in circolazione in vista dell’aumento di capitale e semplificare la loro gestione amministrativa. Operazione che non avrà un impatto diretto sul valore delle azioni detenute dagli azionisti della Juventus, ma aumenterà il valore nominale implicito delle azioni.
“Il Reverse stock split verrà eseguito prima dell’inizio dell’aumento di capitale, secondo i tempi concordati con la Borsa Italiana”, ha aggiunto la società. Infine, è stato sottolineato che i diritti di voto delle azioni fedeltà rimarranno invariati in proporzione al reverse stock split. Mentre, le azioni della Juventus saranno identificate da un nuovo codice ISIN.
La famiglia Agnelli punta ancora sul club
Pur vivendo un periodo molto difficile dal punto di vista economico, esploso definitivamente con lo scandalo delle plusvalenze – che prima ha comportato le dimissioni del precedente cda e l’addio di Andrea Agnelli e in seguito una sanzione alla squadra di 10 punti in classifica nello scorso campionato – Exor, holding della famiglia Agnelli guidata da John Elkann – tra i miliardari italiani con un patrimonio di 1,8 miliardi di dollari secondo Forbes – , ha deciso di continuare a investire nella Juventus, nonostante le già continue iniezioni di capitale realizzate negli anni precedenti.
Solamente a fine del 2021, quindi prima dello scoppio dello scandalo, Exor aveva versato 400 milioni di euro nelle casse della società. Cifra che aveva permesso al club di intervenire sul mercato invernale e acquistare Dusan Vlahovic, operazione che ha comportato un esborso di circa 100 milioni di euro.
Con l’addio di Andrea Agnelli e di tutto il cda, John Elkann ha dato un taglio netto al passato. Operazione evidente sia guardando ai vertici della società, più tecnici che sportivi, sia guardando all’addio alla Superlega e alla nuova politica attivata dal nuovo football director Cristiano Giuntoli. Il quale ha più volte evidenziato la necessità di ridurre le spese, in termini di acquisti e di ingaggi, e di iniziare un nuovo ciclo “economicamente più sostenibile”.
Ciclo che avrà sempre il sigillo della famiglia Agnelli, nonostante le indiscrezioni degli ultimi mesi, secondo le quali Exor era pronta a vendere la Juventus. Ipotesi, peraltro, che la stessa holding ha immediatamente smentito: sia a parole, sia con i fatti. E questo nuovo aumento di capitale è la prova.
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