Articolo tratto dal numero di novembre 2023 di Forbes Italia. Abbonati!
Lorenzo e Pio Fiorito sono fratelli gemelli. Laureati entrambi alla Cattolica di Milano in Economia e marketing, dopo il mancato accesso alla specialistica hanno sfruttato il ‘fallimento’ per ricavarne un’opportunità. Il loro vantaggio, in quanto gemelli, è stato “essere complementari e avere una visione in comune”. Così nel 2019 hanno creato Dataz, azienda che fornisce consulenza specializzata a startup e scaleup che aumentano il loro investimento anno per anno sulle piattaforme digitali e offre servizi di data management e data strategy, digital strategy e performance analysis per accompagnare i partner verso una scalabilità data driven.
Il percorso dei fondatori
“Dopo l’università abbiamo lavorato per Meta, a Lisbona, in un momento in cui si stava iniziando a capire la centralità delle performance e dei dati nel digital marketing”, raccontano. “Questa esperienza è stata cruciale: era come essere in un parco giochi dove poter apprendere una serie di competenze allora rare sul mercato. Soprattutto, potevi conoscere da vicino i bisogni delle aziende che iniziavano a investire sempre di più nel settore. Abbiamo capito che le performance online sarebbero state sempre più un mezzo di raccolta di informazioni, così dopo un anno ci siamo licenziati per iniziare il nostro percorso imprenditoriale”.
Trasformare i dati in informazioni utili
Trasformare i dati in informazioni utili che possono avere un impatto sul roi dell’azienda partner è diventata quindi la loro missione. “Ci riusciamo attraverso tre pilastri: know-how tecnico, processi analitici e tecnologia. Con l’avvento dei social media il marketing è diventato sempre più confuso, o meglio limitato solo all’ultima delle quattro P (promozione), ma il digitale ci dà l’opportunità di collezionare un’infinità di dati su tutte le altre P (prodotto, prezzo, posizionamento, ndr). Attraverso questi strumenti possiamo raccogliere dati da trasformare in informazioni utili e strategiche per i nostri partner sul prodotto, sul prezzo di vendita e sul posizionamento del brand”.
Tutte queste informazioni, proseguono i fondatori, sono poi passate al team di strategia interno, che si occupa di mappare i problemi rilevati e proporre soluzioni con un sistema di A/B test. “Questo processo è in realtà molto complesso da inserire nelle dinamiche aziendali e prevede l’inserimento di molte figure specializzate, come data engineer, data analyst, strategist e growth specialist”.
La tecnologia di Dataz
Da due anni Lorenzo e Pio hanno iniziato a sintetizzare il lavoro umano che fanno tutti i giorni in ufficio in uno strumento tecnologico che permette loro di svolgere attività complesse e tecniche in un clic. “La tecnologia che abbiamo creato internamente ci permette di visualizzare tutti i dati aziendali, dal crm alle relazioni brand-utente-prodotto e all’impatto sul fatturato che stanno generando le strategie di marketing. Come un assistente virtuale, la tecnologia ci dà le istruzioni su quali iniziative fare su quale cluster di utenti, su quale piattaforma e con quale leva comunicativa, fornendoci anche unastima delle probabilità di successo di ogni iniziativa”.
Il digitale in Italia
Ma a che punto sono le aziende italiane con il digitale? “Sta aumentando la consapevolezza degli strumenti e delle finalità d’uso, ma siamo indietro rispetto ai mercati esteri. Vediamo aziende che non sfruttano ancora i dati di prima parte come il crm, figuriamoci strategie di business intelligence. Il processo di evoluzione è tuttavia inevitabile: chi non si adeguerà verrà tagliato fuori dal mercato”.
Obiettivi futuri
Dataz intanto prevede di chiudere il 2023 con 2 milioni di euro di fatturato: “Oggi abbiamo la forza di finanziare da soli la nostra crescita, ma l’obiettivo del 2024 è riuscire a fornire al mercato la tecnologia che abbiamo creato in ottica di trasformazione SaaS. Dataz rimarrà una boutique agency e up-sell di servizio consulenziale legato alla tecnologia. Immaginiamo il nostro futuro in ottica di scalability pura”.
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