Le modalità di lavoro hanno subito di recente un profondo cambio di rotta. Per rispondere a questo fenomeno, Covivio, una delle principali società immobiliari in Europa quotata all’Euronext di Parigi, si è interrogata sulla possibilità di promuovere la diversità e l’inclusione attraverso una diversa progettazione degli spazi di lavoro.
Il paper di Covivio
La società ha realizzato uno studio dal titolo “Dal workplace al life place. Scenari e linee guida per progettare spazi di lavoro più inclusivi”, redatto con il supporto della società di progettazione Total Tool e del professor Giulio Ceppi del Politecnico di Milano, tramite l’ascolto di alcune aziende clienti e la visita delle loro sedi a Milano.
Il paper raccoglie raccomandazioni per fornire spunti, strumenti pratici e soluzioni da applicare nella progettazione degli spazi a uso uffici, in ottica di inclusione e valorizzazione delle diversità.
Raccomandazioni e proposte per il posto di lavoro
Le linee guida e i criteri progettuali relativi all’approccio di design inclusivo sono declinati nel paper rispetto all’architettura degli spazi, alle soluzioni di design e arredo e alle attività e servizi proposti negli uffici con un’attenzione particolare alle diversità e alle specificità rappresentate in primis dalla disabilità fisica, psichica e sensoriale, il genere e la cultura, che comprende in senso lato provenienza, etnia, credo religioso.
Il concetto di inclusione
Con riferimento all’architettura degli spazi, secondo Covivio gli immobili dovrebbero diventare parte integrante del tessuto urbano e coinvolgere la comunità locale.
Il concetto di inclusione è, infatti, legato innanzitutto al territorio e a come il workplace si relaziona inevitabilmente con la città: la permeabilità degli spazi, la presenza di servizi e di connessioni e l’accesso ad aree esterne e verdi, godibili e curate, sono elementi prioritari nella progettazione di spazi di lavoro inclusivi.
I fattori di disturbo: forte illuminazione, rumore costante
Forte illuminazione, rumore costante, colori accesi potrebbero determinare iper-stimolazione, stress e sovraccarico sensoriale. La creazione di un luogo di lavoro inclusivo richiede la considerazione della sicurezza sensoriale di tutte le persone.
Gli arredi dovrebbero essere ergonomici e confortevoli per tutti offrendo alle persone la libertà di lavorare in modo flessibile, collaborativo o autonomo. Richiede accuratezza di progettazione anche la segnaletica, che risulta inclusiva non solo se garantisce la leggibilità, ma anche se considera una capacità comunicativa e di comprensione a 360 gradi.
La componente servizi è sempre più importante negli uffici contemporanei con l’obiettivo di semplificare la vita quotidiana degli occupanti, migliorandone benessere e prestazioni. Dalle aree ristoro con differenti modalità di consumo e un’offerta attenta alle limitazioni alimentari, quali allergie o intolleranze, i vincoli di tipo religioso/culturale, alle nursery e stanze per l’allattamento che dovrebbero essere situate in un’area fisicamente separata, garantire la privacy, e prevedere una chiara segnaletica all’interno e all’esterno così come le aree per la spiritualità o la meditazione.
L’importanza di spazi polivalenti per workshop, laboratori ed eventi
Sono premiate le realtà aziendali che si dotano di spazi polivalenti in cui ospitare workshop, laboratori, attività sportive ed eventi di altra natura, e quelle che includono spazi spogliatoio con docce per facilitare le attività sportive che i dipendenti possono svolgere in pausa pranzo, prima o dopo il lavoro.
Può essere un’idea vincente quella di progettare uno spazio di decompressione sensoriale oppure favorire la creazione di aree ad hoc in cui ospitare ogni giorno il proprio animale domestico, con ricadute sul benessere di tutte le persone in ufficio.
Il luogo di lavoro come abilitatore di performance
Il luogo di lavoro, declinato in architettura, design, arredo e servizi, si presenta sempre più come un abilitatore di performance e un elemento cruciale nel perseguimento degli obiettivi strategici di crescita e sviluppo delle aziende, purché la sua progettazione coinvolga gli utenti finali, la cui partecipazione a questo processo è uno degli strumenti più potenti che le organizzazioni hanno per dare voce alla comunità che abita i loro spazi.
A proposito di Covivio
Con 25 miliardi di euro di patrimonio gestito, Covivio è una delle principali società immobiliari in Europa. Quotata all’Euronext di Parigi, conta circa 1.000 dipendenti ed è attiva nei segmenti uffici, residenziale e alberghiero.
A Milano, in cui è concentrato il 95% del portafoglio italiano a uso uffici del gruppo, Covivio è uno dei principali player della trasformazione urbana.
Tra i progetti in corso, oltre agli interventi di rigenerazione dello Scalo di Porta Romana, e dei business district Symbiosis e The Sign, anche i progetti di riqualificazione del proprio portafoglio esistente per adeguarlo ai più recenti standard in termini di flessibilità ed efficienza.
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