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La multinazionale biofarmaceutica francese che ha reso la diversità una ricchezza

Articolo tratto dal numero di novembre 2023 di Forbes Italia. Abbonati!

Un’azienda che accoglie, valorizza e rende tutti protagonisti. Ipsen, multinazionale biofarmaceutica fondata circa un secolo fa in Francia e presente in Italia dal 1990, ha oggi circa cinquemila dipendenti in 44 paesi. Qui diversità e inclusione sono valori costitutivi, un modo di essere dell’impresa, con cui incoraggiare la collaborazione in una cultura aperta, rispettosa, etica. Del tema parlano i vertici della filiale italiana: Patrizia Olivari, presidente e amministratore delegato, e Alessandra Benevolo, human resources director Italy & human resources cluster head Italy and Iberia.

Quale valore aggiunto può dare la diversità in un’azienda?
Olivari: Per noi la diversità è un valore e ha un significato più ampio del solo genere. È la diversità dei punti di vista che arricchisce l’azienda. Qualsiasi essa sia, o in qualsiasi modo sia declinata, la diversità è un’opportunità di crescita, sia per il singolo, sia per i team. In Ipsen parliamo 55 lingue. Ci rendiamo conto che abbiamo un asset culturale importante. Non si parla più di diversity & inclusion, di dover migliorare o rinunciare, perché tutto questo è normalità. D’altra parte, dai sondaggi annuali condotti da Great Place to Work, che ha riconosciuto Ipsen come Best work place for diversity & inclusion e Best work place for women, emerge che il 99% dei dipendenti ritiene che la nostra realtà garantisca a tutti un trattamento imparziale.

Nel maggio di quest’anno avete ottenuto la certificazione della parità di genere Uni/Pdr 125:2022. In che cosa consiste e che cosa significa?
Benevolo: Ipsen ha preso parte, insieme a Winning Women Institute, a un lungo percorso per portare le istituzioni a creare una certificazione dedicata alla parità di genere. Il risultato è stato questo attestato, rilasciato dopo un audit che tiene in considerazione specifici indicatori, sia quantitativi che qualitativi. Il requisito fondamentale per ottenerla è la parità salariale e di opportunità tra uomini e donne, entrambe da tempo consolidate nella nostra azienda. Per avere il certificato è indispensabile creare procedure aziendali sul tema. Tra queste, l’analisi dei rischi di possibili molestie, da quelle verbali ai veri abusi. Abbiamo adottato, inoltre, un sistema di monitoraggio continuo presieduto da un comitato guida, report di revisione periodica, piano strategico, di comunicazione, di formazione. Tutto ciò ha validità triennale, con verifiche annuali.

Tra i dipendenti di Ipsen le donne quante sono e quali ruoli ricoprono?
Benevolo: A livello globale le donne sono circa il 60% dei dipendenti, in Italia siamo al 55%. Per quanto riguarda i ruoli, rappresentano il 64% dei manager, il 57% dei dirigenti e il 56% del comitato di direzione.

Dato che la vostra è un’azienda biofarmaceutica, che cosa significa per voi salute inclusiva e come la declinate in concreto?
Olivari: La salute inclusiva per noi è una realtà. Siamo impegnati su tre asset principali – oncologia, neuroscienze, malattie rare – per realizzare soluzioni terapeutiche innovative. Non ci focalizziamo, tuttavia, sulla sola fase di terapia, ma cerchiamo di essere partner in tutto il percorso affrontato dal paziente e dal caregiver. Oltre a ciò, cerchiamo di tenere sempre in considerazione le diversità. Tra i progetti che abbiamo supportato c’è quello realizzato da Elma Academy, con l’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom) e l’Associazione per la cultura e l’etica transgenere (Acet), supportato da Ipsen in occasione dello scorso Pride month, in cui sono stati analizzati i percorsi diagnostico-terapeutici per persone transgender in ambito oncologico. È stata un’opportunità, per tutte le persone dell’azienda, per conoscere direttamente e approfondire le barriere che purtroppo esistono ancora oggi nel settore sanitario per alcune minoranze. Oltre a queste attività informative e di sensibilizzazione, crediamo nella salute inclusiva intesa come prevenzione per tutti. Per questo offriamo gratuitamente a tutto il nostro personale, inclusi collaboratori esterni e stagisti, un check up annuale, oltre a un servizio di consulenza psicologica gratuito esteso anche alle famiglie.

Anche il merito è un concetto importante. Come lo misurate e come lo valorizzate?
Olivari: Il concetto sotteso al merito è la condivisione, che significa creare un ambiente di lavoro basato sulla fiducia reciproca, in cui viene valorizzato l’operato dei singoli.

Benevolo: Il merito si valuta su due assi: quantitativo e qualitativo. Nel 2021 il Forum della meritocrazia, un organismo con cui collaboriamo da anni, ha lanciato Meritorg, il primo strumento italiano per mappare, monitorare e misurare il merito nelle imprese in modo oggettivo sulla base di cinque pilastri: pari opportunità, sviluppo del capitale umano, attrattività per i talenti, performance e carriera, regole e trasparenza.

Siete donne e avete ruoli di responsabilità in azienda. Come avete conciliato vita privata e vita professionale?
Olivari: Rispondo come risponderebbe un uomo, una donna o qualsiasi condizione di diversità vogliamo trattare. È chiaro che per ricoprire ruoli di responsabilità ci vuole una grande collaborazione, da parte sia dei colleghi in ufficio, sia dei familiari a casa. Riesco a trovare un ottimo bilanciamento come moglie e come caregiver tra la dimensione professionale e quella privata.

Benevolo: La chiave per riuscire è il contesto che ci circonda, a livello sia professionale, sia privato. Spero che nel prossimo futuro, con l’aiuto delle istituzioni, nessuno dovrà più rinunciare alla crescita né su un fronte, né sull’altro.

In ambito diversity & inclusion, quali sono le sfide e i traguardi per il prossimo futuro?
Olivari: Mi piacerebbe non dover più parlare di diversity & inclusion, che non fosse più un elemento distintivo, ma diventasse la prassi per tutti. Nella nostra azienda stiamo lavorando bene, ma vorrei che tale approccio fosse portato avanti su tanti tavoli, in modo che molte altre aziende possano ampliare i loro orizzonti.

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