Articolo tratto dal numero di gennaio 2024 di Forbes Italia. Abbonati!
Hpg è un’azienda di recente costituzione, fondata nel 2016 grazie a un’intuizione di Redento Fabbro. Oggi a capo c’è la figlia, Indira Fabbro, presidente e amministratrice unica. Il suo fondatore ebbe l’idea di creare un settore completamente nuovo, l’idroelettrico, con la progettazione di mini centrali per la produzione di energia rinnovabile: un nuovo ramo produttivo accanto al settore siderurgico nell’azienda da lui fondata, che operava già da diversi anni.
La crescita di Hpg
In un primo momento c’era solo la progettazione delle centrali e la realizzazione di prototipi in collaborazione con l’università di Udine. Poi grazie a nuove collaborazioni, sono state create sia la parte dell’ufficio tecnico, in grado di studiare progetti anche di grandi dimensioni, sia la parte di produzione e di officina.
L’azienda negli anni ha visto una crescita costante, ma dal 2020 la pandemia, il susseguirsi di nuove guerre e l’aumento dei costi delle materie prime sono stati i temi chiave. “Il tema energetico e della sostenibilità ambientale sono diventati fondamentali e tali investimenti fanno ormai parte dei bilanci di qualsiasi ente o azienda”, dice Indira Fabbro.
L’importanza della green economy
Per investire in questi settori, prosegue la manager, bisogna creare una nuova mentalità di green economy, diminuire la burocrazia e cercare soluzioni anche con nuove tecnologie. Oggi Hpg è una pmi con un fatturato di oltre 5 milioni di euro, che vuole: diventare leader nella produzione, realizzazione e service di centraline idroelettriche e riparare motori di piccoli e grandi dimensioni.
“Nell’ottica del benessere della società, in cui è sempre più importante il tema della sostenibilità, il nostro lavoro è la progettazione e la realizzazione di centrali idroelettriche, che vengono in primis studiate con l’analisi ambientale per non intaccare l’ambiente ittico, e la rigenerazione dei motori per continuare a usare ciò che abbiamo già a disposizione.
Le collaborazioni dell’azienda
Essere competitivi e innovatori in questi settori è sempre più difficile e per presentarci alle grandi aziende è necessario collaborare con altri leader del settore condividendo il know how. Allo stesso tempo continueremo la ricerca a fianco dell’università di Trieste, allargando la collaborazione anche ad altri atenei per la ricerca nel settore idroelettrico ed elettromeccanico”.
In quest’ottica, l’azienda ha in corso partnership che le permetteranno di essere sempre più presente sul mercato nazionale. “Oltre a ciò, parteciperemo a diverse fiere (SamuExpo a Pordenone, Mecspe a Bologna e Hannover Messe in Germania), vetrine fondamentali per conoscere le nuove tecnologie e innovazioni che il mondo offre”.
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